Lunedì 4 luglio 2016 si è tenuto a Palermo l’incontro fra la RSU Sicilia, congiuntamente alle Segreterie Regionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil e la nuova struttura HR di Tim.
L’azienda ha presentato un nuovo piano di efficientemento legato alla riqualificazione di 1500 risorse in ambito nazionale.
Il piano ha l'obiettivo di ridurre del 10% l'utilizzo del personale impiegato in attività indirette verso attività dirette, alcune già svolte da nostro personale altre da internalizzare.
Per farlo viene creata una sorta di “cabina di regia” chiamata “job center” che avrà lo scopo di individuare sia le risorse sia le attività.
L'azienda non ha fornito le specifiche territoriali del progetto per cui non sappiamo l'impatto sul nostro territorio, smentendo già da subito gli impegni presi per iscritto qualche giorno fa con la firma del protocollo di relazioni industriali (pag.8 cap.ver.4).
Se nella nostra azienda si attivano processi di riqualificazione professionale parallelamente ad internalizzazioni di attività, il sindacato non può che essere favorevole, perché si scongiurano pericoli di ulteriori ricorsi ad ammortizzatori sociali inutili e dannosi, ma le recenti esperienze ci portano a dire che Tim per realizzare questi virtuosi processi deve per lo più vincere le resistenze interne di radicati gruppi di potere che le critiche del sindacato!
Ne sono prova le ultime dichiarazioni rese in plenaria (11 marzo 2016) dall’ormai ex capo del personale Di Loreto, che parlando di Open Access l’ha definita, non a caso, come “un’azienda dentro l’azienda”!
Per questo, il sindacato siciliano ha proposto all’azienda che i rappresentanti dei lavoratori partecipino attivamente a questo progetto, dando l’opportunità ad essi, sia di presentare proposte di attività da internalizzare, che di monitorare se gli annunci rispondano ad atti concreti.
Non avendo avuto alcuna apertura da parte aziendale alle istanze rappresentate, il sindacato siciliano ritiene che la misura sia colma!
Non c’è più spazio disponibile ad accettare qualsivoglia azione aziendale “sulla Fiducia”.
Il patto di fiducia con TIM si è rotto già da un pezzo e non sono stati certo i lavoratori a spezzarlo, visto e considerato che in questi anni hanno accettato numerosi sacrifici:
Orari di lavoro e reperibilità: Troppe decisioni unilaterali, spesso prese senza criterio e con estrema incompetenza.
Ex Festività: L’atteggiamento assunto dall’azienda è provocatorio, vessatorio e strumentale.
P.D.R.: Riduzione negli anni scorsi, taglio totale quest’anno a fronte di migliaia di euro pagati a dirigenti e funzionari, obiettivi che nascono di natura politica e vengono disattesi. Spese telefoniche: Emergono criticità oggettive, neanche il peggiore dei clienti merita di essere trattato come Tim sta trattando i propri dipendenti.
Politiche di riduzione di costi insensate: Spegnere alcune Stazioni Radio Base in determinate località equivale a consegnare i nostri clienti alla concorrenza.
Relazioni Industriali: Va bene la ricomposizione in HR ma ci sono troppe limitazioni politiche.
Ambiente e Sicurezza: La stragrande maggioranza delle segnalazioni dei nostri RLS sono trattate con poca serietà e rimandate nel tempo.
Capitolo Appalti: Pur avendolo ripetutamente richiesto, non ci sono mai stati forniti i dati del volume di attività e soldi che in questa regione sono dati in appalto, secondo quanto previsto dall’art.53 del CCNL delle TLC.
Tim rimanda sempre al livello centrale ma il sindacato siciliano ha il diritto ma anche il dovere di conoscere, in una regione dove il malaffare è sempre dietro l’angolo, come e dove vanno a finire soldi e lavoro.
In particolare in questo momento che nella nostra regione si stanno realizzando i progetti di Banda Larga e Banda Ultra Larga con i finanziamenti europei (fondi FesR).
Non è sopportabile per noi avere i nostri lavoratori, in particolare si chi occupa dell’esercizio e manutenzione della Rete Alta (Tx, Cx, RD), senza lavoro e contemporaneamente assistere al fiorire di dubbie imprese di subappalto che si occupano esattamente di Rete Alta.
È chiara oramai la strategia aziendale, tenere la crisi dentro l’azienda per mantenere gli aiuti di stato e giustificare impopolari manovre.
Non c’è la rottura delle Relazioni Industriali siamo ben oltre!
Il Sindacato Siciliano si assume la responsabilità, a partire da subito, di denunciare
in ogni dove tale insostenibile situazione dai piccoli temi ai grandi temi, nel rispetto del mandato conferitogli dai lavoratori di Tim spa nelle recenti consultazioni per il rinnovo della Rappresentanza.
Rivolgiamo il nostro appello a tutti i lavoratori di TIM, a non abbandonarsi ad inutili fatalismi:
“Noi siamo ciò che decidiamo di essere!”
Palermo 7/7/2016
Le Segreterie Regionali Sicilia
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL
e Le RSU Sicilia