13 luglio 2016

Comunicato ai Lavoratori Tim del 13 luglio 2016

Roma, 13 luglio 2016
Il “noviziato” è finito … ora TIM deve iniziare a rispondere!!!
Da circa quattro mesi il nuovo gruppo dirigente di TIM si è insediato nei nuovi ruoli.
Da allora si stanno susseguendo strappi continui nella gestione dei rapporti con il personale con una indisponibilità ad aprire un confronto che possa permettere una gestione condivisa dell’attuale fase di trasformazione.
In prima battuta l’azienda ha deciso di non erogare il Premio di Risultato, non avviando la verifica, prevista dalle intese sottoscritte, sulle voci straordinarie che hanno impedito il raggiungimento del target sull’Ebidta.
Poi l’intervento sui tecnici di rete, per i quali invece di affrontare la tematica relativa alla franchigia e alle novità introdotte dalla sentenza della Corte di Giustizia europea, che apre un contenzioso potenziale di svariate decine di milioni di euro, l’intervento aziendale si è concentrato sulla necessità di rifornirsi di carburante ai self service per contenere il costo della benzina.
A questo si aggiunge la confusione sulla gestione della rete in cui l’indefinita posizione aziendale sta determinando le condizioni per cui AGCom ha proposto un procedimento per il quale gli operatori telefonici alternativi (OLO) potranno decidere unilateralmente di assegnare guasti e rilascio di nuove linee telefoniche a imprese esterne di loro fiducia, creando le condizione per avere migliaia di esuberi.
Mentre tutto ciò si consuma il lavoro dei progettisti viene esternalizzato penalizzando competenze e aumentando i costi complessivi dell’azienda.
Poi la spinta sul Job Center, in cui l’azienda unilateralmente e senza nessun confronto dichiara di avviare uno strumento per la gestione di 1200 eccedenze senza nessuna verifica né sul numero di dettaglio degli esuberi né sui criteri di selezione del personale coinvolto.
CARING Tecnico e Commerciale: persistono pressioni, a partire dagli addetti del caring commerciale che hanno tempi di lavorazione sempre più frenetici a quello tecnico (ASA ASO) dove, l’ampliamento degli organici viene effettuato con metodologie estremamente discutibili e da noi assolutamente non condivise. Si ricercano le risorse da inserire in questo settore coinvolgendo personale che, per vari ed oggettivi motivi, non è nelle condizioni di sopperire alle necessità aziendali, in un contesto dove
l’applicazione di una turnistica, unilaterale, vede ormai da troppo tempo un forte sbilanciamento nelle fasce serali con notevoli disagi per tutto il personale ed in particolare per le Donne.
Nel settore commerciale regna sovrana la confusione, non sono chiare le situazioni di “obiettivi” e “trasfertistica”. Temi anche questi “ sensibili” per il positivo andamento dell’azienda.
Ora le Ex Festività, per le quali l’azienda era partita unilateralmente su una programmazione obbligatoria dei permessi maturati o in maturazione nel 2016. Dopo un breve confronto con i responsabili aziendali era stato garantito che non si sarebbe proceduto a forzature contrattuali. Puntuale come sempre la smentita e in data odierna i responsabili della struttura personale hanno inviato una mail in cui si minaccia la programmazione coatta, calpestando completamente quanto previsto dal ccnl, laddove il dipendente non proceda a effettuare la programmazione entro il 18 luglio p.v..
E’ evidente che non siamo in presenza di errori o leggerezze commesse a causa della scarsa conoscenza delle regole del settore o dell’azienda. Il “noviziato” è finito.
In realtà i nuovi vertici stanno dimostrando di voler gestire l’azienda in piena autonomia precostituendo le condizioni per realizzare i risparmi ipotizzati in C.d.A. per conseguire i premi aggiuntivi alla retribuzione previsti per il management e non affrontare in maniera strutturata e responsabile la dinamica della riduzione dei costi.
E se per realizzare questo obbiettivo è necessario calpestare le regole, violare il contratto e pretendere che i dipendenti rinuncino ai loro permessi obbligandoli a programmarli senza consapevolezza (i permessi servono per la gestione dei problemi quotidiani dei famigliari, dei figli) poco importa.
Tutto questo ha portato il clima interno all’azienda a diventare insostenibile.
I lavoratori di TIM, in rispetto al contratto di lavoro, non sono tenuti a programmare e pertanto ribadiamo che chi non intendesse procedere a programmare le ex festività non è tenuto a farlo, laddove l’azienda procedesse, in violazione al ccnl, a effettuare una programmazione coatta invitiamo i lavoratori a rivolgersi al sindacato per avviare un contenzioso legale che faccia recedere TIM da presupposti sbagliati.
Il giorno 26 di luglio sarà eletto il coordinamento delle RSU. Nelle prossime ore sarà inviata all’azienda la lettera con tutti i temi aperti con l’azienda e laddove non vi fosse immediato riscontro sarà inevitabile aprire una fase di forte conflittualità che ripristini il rispetto delle regole.
Nel frattempo sono state aperte le procedure di raffreddamento previste dalla legge 146/90 per consentire la proclamazione dello sciopero
Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL.

12 luglio 2016

COMUNICATO SINDACALE TIM

Lunedì 4 luglio 2016 si è tenuto a Palermo l’incontro fra la RSU Sicilia, congiuntamente alle Segreterie Regionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil e la nuova struttura HR di Tim.

         L’azienda ha presentato un nuovo piano di efficientemento legato alla riqualificazione di 1500 risorse in ambito nazionale.
Il piano ha l'obiettivo di ridurre del 10% l'utilizzo del personale impiegato in attività indirette verso attività dirette, alcune già svolte da nostro personale altre da internalizzare.
Per farlo viene creata una sorta di “cabina di regia” chiamata “job center” che avrà lo scopo di individuare sia le risorse sia le attività.
L'azienda non ha fornito le specifiche territoriali del progetto per cui non sappiamo l'impatto sul nostro territorio, smentendo già da subito gli impegni presi per iscritto qualche giorno fa con la firma del protocollo di relazioni industriali (pag.8 cap.ver.4).

Se nella nostra azienda si attivano processi di riqualificazione professionale parallelamente ad internalizzazioni di attività, il sindacato non può che essere favorevole, perché si scongiurano pericoli di ulteriori ricorsi ad ammortizzatori sociali inutili e dannosi, ma le recenti esperienze ci portano a dire che Tim per realizzare questi virtuosi processi deve per lo più vincere le resistenze interne di radicati gruppi di potere che le critiche del sindacato!

Ne sono prova le ultime dichiarazioni rese in plenaria (11 marzo 2016) dall’ormai ex capo del personale Di Loreto, che parlando di Open Access l’ha definita, non a caso, come “un’azienda dentro l’azienda”!

Per questo, il sindacato siciliano ha proposto all’azienda che i rappresentanti dei lavoratori partecipino attivamente a questo progetto, dando l’opportunità ad essi, sia di presentare proposte di attività da internalizzare, che di monitorare se gli annunci rispondano ad atti concreti.

Non avendo avuto alcuna apertura da parte aziendale alle istanze rappresentate, il sindacato siciliano ritiene che la misura sia colma!

Non c’è più spazio disponibile ad accettare qualsivoglia azione aziendale “sulla Fiducia”.

Il patto di fiducia con TIM si è rotto già da un pezzo e non sono stati certo i lavoratori a spezzarlo, visto e considerato che in questi anni hanno accettato numerosi sacrifici:

Orari di lavoro e reperibilità: Troppe decisioni unilaterali, spesso prese senza criterio e con estrema incompetenza.

Ex Festività: L’atteggiamento assunto dall’azienda è provocatorio, vessatorio e strumentale.

P.D.R.: Riduzione negli anni scorsi, taglio totale quest’anno a fronte di migliaia di euro pagati a dirigenti e funzionari, obiettivi che nascono di natura politica e vengono disattesi. Spese telefoniche: Emergono criticità oggettive, neanche il peggiore dei clienti merita di essere trattato come Tim sta trattando i propri dipendenti.

Politiche di riduzione di costi insensate: Spegnere alcune Stazioni Radio Base in determinate località equivale a consegnare i nostri clienti alla concorrenza.

Relazioni Industriali: Va bene la ricomposizione in HR ma ci sono troppe limitazioni politiche.

Ambiente e Sicurezza: La stragrande maggioranza delle segnalazioni dei nostri RLS sono trattate con poca serietà e rimandate nel tempo.

Capitolo Appalti: Pur avendolo ripetutamente richiesto, non ci sono mai stati forniti i dati del volume di attività e soldi che in questa regione sono dati in appalto, secondo quanto previsto dall’art.53 del CCNL delle TLC.

Tim rimanda sempre al livello centrale ma il sindacato siciliano ha il diritto ma anche il dovere di conoscere, in una regione dove il malaffare è sempre dietro l’angolo, come e dove vanno a finire soldi e lavoro.

In particolare in questo momento che nella nostra regione si stanno realizzando i progetti di Banda Larga e Banda Ultra Larga con i finanziamenti europei (fondi FesR).

Non è sopportabile per noi avere i nostri lavoratori, in particolare si chi occupa dell’esercizio e manutenzione della Rete Alta (Tx, Cx, RD), senza lavoro e contemporaneamente assistere al fiorire di dubbie imprese di subappalto che si occupano esattamente di Rete Alta.

È chiara oramai la strategia aziendale, tenere la crisi dentro l’azienda per mantenere gli aiuti di stato e giustificare impopolari manovre.

Non c’è la rottura delle Relazioni Industriali siamo ben oltre!

Il Sindacato Siciliano si assume la responsabilità, a partire da subito, di denunciare

 in ogni dove tale insostenibile situazione dai piccoli temi ai grandi temi, nel rispetto del mandato conferitogli dai lavoratori di Tim spa nelle recenti consultazioni per il rinnovo della Rappresentanza.

Rivolgiamo il nostro appello a tutti i lavoratori di TIM,  a non abbandonarsi ad inutili fatalismi:

“Noi siamo ciò che decidiamo di essere!”



Palermo 7/7/2016


Le Segreterie Regionali Sicilia
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL

e Le RSU Sicilia