14 settembre 2015

Crisi Teatro Stabile, Rota (Cgil) e Foti ( Slc Cgil) chiedono "un' assemblea straordinaria dei soci del Teatro alla presenza delle parti sociali"


La crisi del Teatro Stabile ha radici lontane nel tempo e non può essere addebitata solo alla disfunzioni gestionali. E mentre il gioco allo sfascio continua, i lavoratori dell'Ente non vengano pagati da mesi. Per questo la Cgil e la Slc Cgil di Catania, chiedono un' assemblea straordinaria dei soci del Teatro alla presenza delle parti sociali. La pensano così i segretari generali delle due sigle sindacali, Giacomo Rota e Davide Foti, che in una nota sottolineano: "Sosteniamo da tempo che nei confronti del Teatro Stabile di Catania e dei suoi lavoratori siano in corso continui attacchi pilotati da una parte della politica. La grave situazione economica e finanziaria in cui versa l'Ente non può essere attribuita solamente ad eventuali disfunzioni organizzative e gestionali; sarebbe meglio dire che le disavventure finanziarie del prestigioso Teatro di Prosa della nostra città, abbiano avuto inizio nel 2012, allorquando alcuni politicanti pensarono che la "conquista" del Teatro sarebbe stata funzionale ad eventuali operazioni di scambio. Tutto questo lo abbiamo denunciato nelle sedi istituzionali.

Oggi, purtroppo, bisogna denunciare che il gioco allo sfascio continua e ciò anche a danno degli operatori e dei lavoratori del Teatro; questi ultimi non ricevono le retribuzioni da aprile 2015 e alcuni artisti non vengono pagati dal gennaio 2015, e ciò accade nonostante da parte dell'ente si sia provveduto all'approvazione di tutte le delibere necessarie (bilancio consuntivo 2014 e persino il bilancio preventivo 2015). La deliberazione di tali atti avrebbe dovuto permettere lo sblocco di tutte le risorse assegnate dalle istituzioni pubbliche competenti . Tali risorse sono necessarie alla regolarizzazione dei pagamenti ed al pieno sviluppo dei programmi (Regione circa 800 mila euro e FUS nazionale più di 1 milione di euro e la provincia circa 500 mila euro). I motivi per cui queste risorse stentano ad arrivare sono di carattere tecnico/burocratico, in quanto ci viene detto che sarebbe necessario innanzitutto poter entrare in possesso del DURC (documento unico di regolarità contributiva").

Continua la nota a firma Rota e Foti. "A tal punto sarebbe possibile procedere ad una rapida compensazione tra risorse regionali da erogare e regolarizzazione della posizione contributiva e previdenziale, ciò permetterebbe all'ente di ottenere il DURC e quindi sbloccare l'erogazione del Fus, Fondo unico spettacoli, da parte del ministero. Noi pensiamo che questo gioco al massacro debba finire. I lavoratori, l'ente e la Città meritano lo stesso rispetto di cui gode l'Ente in ambito nazionale. La CGIL a tal punto chiede che venga fatta definitivamente chiarezza e che si convochi una assemblea straordinaria dei soci del Teatro alla presenza delle parti sociali nel corso della quale possano emergere con chiarezza le posizioni e le responsabilità".