30 dicembre 2015

BONUS BEBE’ 2016

Il Bonus Bebè è una delle misure per la famiglia introdotte con la legge di Stabilità 2015 (legge n. 190 del 23 dicembre 2014) con l’obiettivo di «incentivare la natalità e contribuire alle relative spese per il sostegno».

Si tratta di un assegno erogato mensilmente a partire dalla nascita o di adozione di un bambino. Le modalità di fruizione e i limiti del bonus sono stati indicati nel decreto del Presidente del Consiglio pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 aprile 2015. È stato possibile presentare domanda a partire dall’11 maggio 2015.

BONUS BEBE’ 2016: CHI PUO’ RICHIEDERLO
L’assegno è destinato ai nuclei familiari con un figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 e viene riconosciuto su domanda di un genitore convivente con il figlio. Per ottenere il Bonus Bebè è necessario che, al momento della richiesta e per tutta la durata del beneficio, i nuclei familiari siano in possesso di un ISEE (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 25mila euro annui.

È previsto per i figli di residenti in Italia: per i figli di cittadini italiani o comunitari, ma anche per i figli di cittadini di paesi extracomunitari con permesso di soggiorno Ue e soggiornanti di lungo periodo. I cittadini italiani sono equiparati ai cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria.

BONUS BEBE’ 2016: QUANTO VALE
Il Bonus Bebè è fissato in un importo annuo pari a 960 euro (80 euro al mese), che diventano 1.920 euro (160 euro al mese) per i nuclei familiari in possesso di un ISEE fino a 7mila euro. L’assegno non viene tassato perché non concorre alla formazione del reddito complessivo.

BONUS BEBE’ 2016: QUANTO DURA
L’assegno viene corrisposto dall’Inps con cadenza mensile e viene concesso per 36 mensilità, a partire dal giorno di nascita del bambino (o di ingresso nel nucleo familiare in seguito di adozione) fino al compimento dei tre anni di età (o fino al terzo anno dall’ingresso in famiglia).

BONUS BEBE’ 2016: COME RICHIEDERLO
Il Bonus Bebè dev’essere richiesto all’Inps presentando una domanda per via telematica secondo modelli predisposti dall’Istituto. La domanda può essere presentata a partire dal giorno della nascita del bambino o del suo ingresso nel nucleo familiare e non oltre i 90 giorni. Le domande consegnate in ritardo saranno accolte ma il rimborso avverrà a partire dal momento in cui è stata presentata la domanda, e non dalla nascita del bambino.
La richiesta all’Inps per via telematica può essere inoltrata direttamente dal genitore mediante accesso al portale, se si possiede il PIN dispositivo, oppure recandosi presso uno dei Caf o Patronati dislocati sul territorio, che provvederanno  a compilare il modello e a trasmetterlo on line all’Istituto. Per immediatezza di ricerca vi invitiamo a consultare il seguente link: http://www.cafcisl.it/sedi.cfm.
Il modulo è scaricabile direttamente dal sito: www.inps.it -> Accedi ai servizi -> Servizi per il cittadino -> Autenticazione con PIN -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> Assegno di natalità – Bonus bebè.

BONUS BEBE’ 2016: QUANDO VIENE INTERROTTO
La legge ovviamente prevede anche i casi in cui i genitori non hanno più diritto a ricevere il bonus. Ciò avviene quando: il nucleo perde i requisiti per l’assegnazione, come il limite dell’ISEE; interviene il decesso del bambino; interviene la revoca dell’adozione; interviene la decadenza dell’esercizio della responsabilità genitoriale, dell’affidamento del figlio a terzi, dell’affidamento esclusivo al genitore che non ha presentato la domanda.
Il genitore richiedente è obbligato a comunicare tempestivamente all’Inps il verificarsi di una delle causa dei decadenza dall’assegno.

BONUS BEBE’ 2016: QUANTO COSTA ALLO STATO
La legge di Stabilità 2015 ha stabilito l’onere del Bonus Bebè per ognuno degli anni in cui dovrebbe essere erogato, dal 2015 al 2020. Per il 2016 il governo ha previsto un costo per lo Stato di 607 milioni di euro.

Il decreto del presidente del Consiglio che ha stabilito modalità di fruizione dell’assegno ha stabilito che nel caso in cui, in seguito al monitoraggio dell’Inps, l’onere sostenuto dall’istituto dovesse rivelarsi maggiore delle previsioni di spesa stabilite dalla manovra finanziaria, un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà rideterminare l’importo annuo del bonus e i valori dell’ISEE.