30 gennaio 2010

TLC: Delocalizzazioni lettera ad Associazioni Consumatori

Così come ho avuto modo di dire nel corso delle numerose assemblee, nel corso del prossimo anno e negli anni a venire, sarà sempre più necessario coinvolgere nelle nostre battaglie le associazioni dei consumatori. I diritti ed il lavoro oltre la crisi vuol dire anche questo. Il lavoro e non solo i lavoratori, la qualità percepita dagli utenti sarà partner nelle nostre battaglie.Un altra delle idee di SLC CGIL Catania recepita dalle istante nazionali dell'organizzazione.

Giovanni Pistorio

Segretario Generale SLC CGIL Catania


Alla cortese attenzione di:


Clara Monelli – ACU

Paolo Landi – ADICONSUM

Carlo Pileri – ADOC

Mauro Novelli – ADUSBEF

Luisa Crisigiovanni – ALTROCONSUMO

Mario Finzi – ASSOUTENTI

Walther Andreaus – CENTRO TUTELA CONSUMATORI E UTENTI

Fernando D’Angelo – CITTADINANZATTIVA

Marco Maria Donzelli – CODACONS

Ivano Giacomelli – CODICI

Francesca Arnaboldi – CONFCONSUMATORI

Rosario Trefiletti – FEDERCONSUMATORI

Giovanni Ferrari – LA CASA DEL CONSUMATORE

Pietro Praderi – LEGA CONSUMATORI

Lorenzo Mozzi – MOVIMENTO CONSUMATORI

Antonio Longo – MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO

Massimiliano Dona – UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI


Proposta di costituzione di un Osservatorio congiunto con OO.SS. sui servizi di call center all’estero

Egregi rappresentanti delle associazioni per la difesa dei consumatori,con la presente siamo a denunciarvi come SLC-CGIL (Sindacato Lavoratori della Comunicazione – CGIL, il sindacato maggiormente rappresentativo nelle imprese di Telecomunicazioni e servizi di call center), un grave processo in atto avviato dai principali titolari di licenza di telefonia fissa e mobile (Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G, ecc.).

Si tratta di un sistematico ricorso (da noi già denunciato in sede sindacale) ad appalti di servizi di customer care ad imprese operanti all’estero (Tunisia, Romania, Albania, Argentina), con tutto ciò che ne consegue in termini sia di qualità (scarsa comprensione della lingua, dei termini più tecnici, delle procedure) che di sicurezza dei dati telefonici.

Il tutto è anche in contraddizione con la filosofia delle recenti disposizioni dell’Autorità Garante per le Comunicazioni (AGCOM), si veda per tutte la delibera 79/09.

Come stiamo infatti registrando, aumentano i tempi di intervento, numerose sono le richiamate, diversi i disguidi che richiedono poi l’intervento di un assistente di secondo grado da parte degli operatori italiani (facendo perdere giorni interi al cliente). Il tutto senza reali garanzie (almeno per quanto ci risulta) su possibili manipolazioni dei dati di traffico telefonico, sull’accesso o meno ai sistemi informatici aziendali italiani (e relative banche dati). Un contesto reso poco “trasparente” anche dalla diversa legislazione in vigore nei paesi stranieri su indicati, in materia di privacy e di commercio elettronico di dati (senza considerare l’oggettiva difficoltà di controllo e verifica in loco da parte delle autorità italiane).

Poiché come Sindacato riteniamo da sempre che la qualità del servizio sia la prima garanzia per la crescita e lo sviluppo delle aziende di TLC (e per la salvaguardia anche dei livelli occupazionali e professionali) e sia interesse di tutti (lavoratori, clienti, imprese) “investirvi”, siamo non solo a segnalare alle vostre associazioni il fenomeno ma anche ad avanzarvi una proposta.

Quella di costituire un Osservatorio nazionale congiunto tra Sindacato e Associazioni specificatamente dedicato, anche al fine di predisporre dei veri e propri rapporti sul fenomeno e sulle sue ricadute.

Certi di una vostra risposta,

p. la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL

Alessandro Genovesi