Nei giorni scorsi Telecom Italia ha pubblicato nell’intranet aziendale l’accordo sottoscritto il 27 ottobre con FISTeL CISL, UILCOM UIL e UGL Telecomunicazioni.
Una novità, questa della pubblicazione, che nelle intenzioni dei dirigenti dell’azienda sarebbe dovuta servire a fomentare il clima di tripudio generale verso questo accordo, venduto come quello che risolleverà i bilanci della compagnia e manterrà migliaia di posti di lavoro.
I vertici hanno dato per scontato che i lavoratori lo avrebbero accolto con entusiasmo, magari ringraziando i firmatari come salvatori della Patria. Tra solidarietà, pensionamenti anticipati a stipendio ridotto, prestiti e regalìe una tantum, impensabile che potesse andare altrimenti. O no?
Peccato che i commenti che hanno seguito la pubblicazione, tutti con nome e cognome di chi li scrive perché così prevede la struttura della pagina intranet, non fossero affatto di questo tenore.. dopo centinaia di post i cui toni passavano dal perplesso al fortemente offensivo verso i contenuti dell’accordo ed i suoi firmatari, l’azienda ha pensato bene di censurare la possibilità dei lavoratori di Telecom Italia di esprimersi, chiudendo la pagina dei commenti e trasformandola in una F.A. Q. (Frequently Asked Question).
Al management della quinta più grande azienda del Paese suggeriamo quindi una “domanda frequente” a cui dare risposta nel sito: pensate davvero che le lavoratrici e i lavoratori di Telecom Italia crederanno ciecamente alla propaganda aziendale senza pensare con la propria testa?
Roma, 2 novembre 2015
La Segreteria Nazionale SLC CGIL