01 marzo 2016

Aumentano i costi del telefono fisso


Telecom Italia è diventata Tim con un nuovo logo, una nuova sede e una nuova campagna pubblicitaria. Tutti contenti anche molti utenti che hanno apprezzato la novità del panino rosso che rappresenta una T e il nome TIM in bianco su uno sfondo blu. Lo stesso logo Tim dunque copre non solo i cellulari ma anche il telefono fisso.

Saranno meno contenti coloro che hanno solo la vecchia linea telefonica di base e non hanno quindi aderito alle offerte a forfait. Per loro, ex clienti Telecom e neo clienti Tim, l’azienda ha riservato la sorpresa del raddoppio dei costi delle chiamate da casa.

Stando a quanto si legge in un annuncio pubblicato sui principali quotidiani nazionali, dal prossimo primo aprile (e non è un pesce d’aprile) il prezzo delle chiamate a consumo verso i telefoni fissi e i cellulari nazionali dell’offerta Voce e della linea Isdn aumenterà da 10 a 20 cent al minuto e sarà anche previsto uno scatto alla risposta pari a 20 centesimi.

Sul piede di guerra Federconsumatori che con una nota scrive senza mezzi termini: “La misura è colma! Gli utenti Tim non possono essere più presi in giro e subire continue ed unilaterali modifiche del contratto.”

Gli aumenti, secondo l’associazione, sarebbero continui e durano da maggio scorso. “La politica in materia di telefonia fissa sul contratto Voce (19 € al mese) è ormai chiara: con il nuovo aumento del costo al minuto che passerà dal 1 aprile 2016 da 0,10 cent/minuto a 0,20 cent/minuto e l’introduzione dello scatto alla risposta (ancora lui) a 0,20 cent, si vogliono obbligare i clienti a passare al contratto Tutto Voce, che ha sì chiamate illimitate ma che è ben più dispendioso per i consumatori, con un costo fisso mensile di € 29!”

“Il comportamento di Tim … va proprio a colpire tutte le fasce deboli della popolazione, quali anziani e persone sotto o sulla soglia della povertà.”

Il contratto Voce base “non solo è quello che ha sostituito il caro e vecchio canone (e che a maggio scorso aveva già subito un aumento di 0,50 cent/mese), ma è anche il contratto tipico di tutte le fasce sociali che non possono (per età, cultura o assenza di infrastrutture) usare mezzi più tecnologici per comunica. Infine i clienti di Tim, che presumibilmente non usufruiranno della domiciliazione bancaria, si vedranno aumentare anche il costo per la spedizione della fattura, oltre ad aver già subito il raddoppio del costo del bollettino postale con l’invio mensile della fattura!”