L’accordo attuativo dell’intesa interconfederale del 31 Maggio 2013, sottoscritto venerdì scorso, è uno di quei passaggi determinanti che segnano la capacità del mondo del lavoro di dare risposte su temi sensibili e di assoluta rilevanza poiché riguardano i criteri di rappresentanza e di democrazia sindacale nei luoghi di lavoro, ma, soprattutto, perché sono – finalmente – norme applicative di principi Costituzionali.
La certificazione della effettiva rappresentanza sindacale e le norme contenute nell’accordo relative alla titolarità e all’efficacia degli accordi e dei contratti collettivi, segna una svolta e una fondamentale discontinuità col passato più recente nel quale singole aziende o associazioni datoriali potevano rivolgersi al supermercato sindacale e scegliersi di volta in volta il sindacato buono per ogni occasione.
E’ del tutto evidente che l’intesa produrrà una maggiore stabilità nei sistemi di relazioni industriali e, al tempo stesso, consegnerà ad ogni singolo lavoratore il valore della sua adesione al sindacato: da oggi l’iscrizione ad una organizzazione sindacale assume il valore “certificato” per sostenere concretamente la propria rappresentanza, liberamente scelta.
Inoltre, il valore dell’accordo porta con sé le condizioni ottimali perché il Parlamento possa produrre una norma legislativa che estenda a tutto il mondo del lavoro, non solo quello rappresentato da Confindustria, regole di democrazia, di trasparenza e di effettiva rappresentanza dei soggetti negoziali: principi e criteri che devono diventare universali e quindi essere sorretti dalla forza della Legge.
Infine, l’accordo arriva nel momento migliore: le migliaia di assemblee congressuali della CGIL nei luoghi di lavoro possono diventare l’occasione per coinvolgere i lavoratori su un risultato per il quale il nostro Sindacato sta lavorando da almeno un ventennio.
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL