Interviene Luisa Albanella
“In Sicilia, e a Catania, in particolare, ci sono migliaia di lavoratori dei settori pubblico, spettacolo, sport professionistico e delle emittenti radio-televisive che a tutt’oggi continuano a essere discriminati penalizzati perché non possono esercitare il diritto previsto per legge di uscita anticipata dal lavoro per il raggiungimento dei requisiti per il pensionamento”. A dichiararlo è la parlamentare nazionale del partito democratico Luisa Albanella che ha presentato un ‘interrogazione scritta al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali affinché il governo nazionale rimuova una vera e propria discriminazione dovuta una lacuna normativa poiché la Legge 28 giugno 2012, n. 92, (interventi in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita) che ha introdotto, (all’articolo 4, commi da 1 a 7-ter) alcune disposizioni che facilitano l’uscita anticipata per i lavoratori vicini alla pensione ma esclude quelli pubblici, gli attori, i tecnici, i musicisti, e ancora cameramen, montatori, speaker, tutti coloro, cioè, la cui gestione previdenziale era legata agli enti INPDAP ed ENPALS e che di recente sono confluiti all’INPS. “Il governo si attivi perché l’INPS emani la circolare sulle procedure e dia precise indicazioni – spiega la parlamentare democratica – per ripristinare il diritto di migliaia di lavoratori che oggi versano in gravi difficoltà, soprattutto nell’attuale contesto economico e sociale. di essere destinatari di disposizioni che garantirebbero una sicurezza economica altrimenti minacciata dal protrarsi della crisi”. “In particolare vogliamo ricordare – aggiunge la deputata catanese – la condizione di disagio in cui versano la maggior parte dei dipendenti delle emittenti televisive e radiofoniche siciliane, sottoposti a procedure di riduzione di personale, a causa del crollo del mercato pubblicitario e delle operazioni di ammodernamento tecnologico compiute dalle aziende a seguito del passaggio al digitale terrestre”. “Centinaia di lavoratori aspettano ancora che il governo nazionale dia precise indicazioni su come L’INPS dovrà gestire la procedura di fuoriuscita dei lavoratori ex-IINPDAP ed ex-ENPALS, dal momento che la circolare INPS (n. 119 del 1 agosto 2013) nel definire le modalità di attuazione della norma, si è riservato di fornire successive indicazioni” “Ecco perché riteniamo che non sia più rinviabile un intervento governativo affinché l’INPS emani immediatamente le modalità per attuare la procedura, sanando un pregiudizio dei diritti dei dipendenti pubblici e dei lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico”.
Importantissima interrogazione on.le Luisa Albanella contro la discriminazione a danno dei tanti operatori delle emittenti televisive, del personale dello spettacolo (tecnici, musicisti ed attori) e dei dipendenti pubblici ai quali l INPS sta negando una possibilità prevista dalle leggi dello Stato. Pensate a quanta gente potrebbe andare in espone e a quanti giovani potrebbero essere occupati.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Albanella. Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – per sapere – premesso che:
la legge 28 giugno 2012, n. 92, recante “interventi in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, ha introdotto, all’articolo 4, commi da 1 a 7-ter, alcune disposizioni volte a facilitare l’uscita anticipata di lavoratori vicini al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento;
il comma 1 dell’articolo dispone che nei casi di eccedenza di personale, accordi tra datori di lavoro che impieghino mediamente più di quindici dipendenti e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello aziendale possono prevedere che, al fine di incentivare l'esodo dei lavoratori più anziani, il datore di lavoro si impegni a corrispondere ai lavoratori una prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti, ed a corrispondere all'INPS la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento. La stessa prestazione può essere oggetto di accordi sindacali nell'ambito di procedure ex articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, ovvero nell'ambito di processi di riduzione di personale dirigente conclusi con accordo firmato da associazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro della categoria;
il comma 2 stabilisce che i lavoratori interessati debbono raggiungere i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato, nei quattro anni successivi alla cessazione dal rapporto di lavoro;
la circolare n. 24 del 19 giugno 2013 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con riferimento alle gestioni pensionistiche interessate dalla norma, ne individua la riferibilità ai soggetti le cui prestazioni pensionistiche debbano essere liquidate a carico di qualsiasi gestione dell’Inps, ivi comprese quelle confluite in Inps a seguito della incorporazione di Inpdap ed Enpals di cui all’articolo 21 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni in legge 22 dicembre 2011, n. 214;
successivamente, la circolare Inps n. 119 del 1 agosto 2013, ha definito le modalità di attuazione della norma, specificando che l’illustrazione riguarda esclusivamente i soggetti i cui trattamenti di pensione debbano essere liquidati a carico delle gestioni pensionistiche dell’INPS, con esclusione delle gestioni ex Inpdap ed ex Enpals, confluite recentemente in INPS, per le quali si fa riserva di successive indicazioni;
l’assenza di indicazioni, da parte dell’Inps, relative alle modalità di applicazione delle norme in oggetto per le gestioni dei dipendenti pubblici e dei lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico, pone gli interessati in gravi difficoltà, poiché non consente loro di beneficiare di disposizioni che, soprattutto nell’attuale contesto economico e sociale, garantirebbero una sicurezza economica altrimenti minacciata dal protrarsi della crisi;
si segnala, più specificamente, la condizione di disagio in cui versano i dipendenti delle emittenti televisive e radiofoniche - provocata dal crollo del mercato pubblicitario e dalle operazioni di ammodernamento tecnologico compiute dalle aziende a seguito del passaggio al digitale terrestre – sottoposti ovunque a procedure di riduzione di personale;
l’interrogante ritiene indispensabile un intervento governativo finalizzato a sanare questa lacuna - :
quali urgenti iniziative intenda adottare per garantire l’immediata emanazione da parte dell’Inps delle modalità di attuazione delle norme di cui in premessa per le gestioni ex Inpdap ed ex Enpals, al fine di evitare un pregiudizio dei diritti dei dipendenti pubblici e dei lavoratori dello spettacolo e dello sport professionistico.