Si è svolto un incontro tra le OO.SS. e i vertici Almaviva riguardo la situazione dei due centri palermitani.
L'A.D. Andrea Antonelli, dopo avere affermato che tutto quello che è stato scritto circa la vertenza sede sarebbe vero solo in parte, ha dimostrato ancora una volta, le incongruenze con cui Almaviva affronta quelle questioni che per i lavoratori sono di vitale importanza.
In particolare, dopo che per quasi 3 anni l’azienda ha sempre identificato il problema della sede unica come fondamentale per la sopravvivenza del sito di Palermo, ribadito meno di 2 mesi fa in convocazione a Roma e con le dichiarazioni “ratificate” da confindustria Palermo del 4 dicembre u.s., oggi dichiara che, se anche le istituzioni ci mettessero a disposizione la tanto agognata sede di via Ugo La Malfa, i nostri reali problemi rimarrebbero comunque.
Proprio adesso che si potrebbe aprire uno spiraglio per la risoluzione della vertenza sulla sede, l’azienda sposta il tiro su questioni non di competenza delle istituzioni locali ma nazionali, quali il calo dei volumi che scaturisce dalla delocalizzazione e dal costo del lavoro.
Su questi temi le scriventi OO.SS. sono impegnate da diverso tempo nel sensibilizzare le parti in causa, governo nazionale in primis, affinchè si trovi una soluzione legislativa per contrastare il fenomeno e non capiamo poi come un gruppo così grosso come quello di Almaviva, che in Italia occupa di 9000 dipendenti nei call center, non sia in grado di dichiarare alla parte politica attraverso i mass media, che la politica della “delocalizzazione autorizzata dallo stato” costringerà prima o poi alla chiusura di buona parte dei suoi siti produttivi!
Sembra, dunque, provocatorio e strumentale addurre motivazioni che esulano dal contesto territoriale.
Riteniamo, invece, che i tempi siano maturi per provare a dare una soluzione definitiva ai problemi logistici della sede Almaviva di Palermo.
Nonostante le dichiarazioni aziendali di non voler abbandonare il territorio riteniamo opportuno rimarcare il fatto che Almaviva, seppur disposta a pagare un giusto canone di affitto, continua a sostenere di non avere liquidità da impiegare per l’adeguamento dei locali.
Le OO.SS. hanno ribadito la volontà di continuare le azioni di lotta già in atto, allo scopo di sollecitare e pretendere un impegno concreto da parte di tutti i soggetti coinvolti, azienda e istituzioni, per la risoluzione positiva della vertenza che minaccia il futuro dei 4500 lavoratori palermitani. Ciò riguarda, sia l'acquisizione di un sito adeguato per lo svolgimento delle attività lavorative sia per il mantenimento dei livelli occupazionali a Palermo.
L'A.D. Antonelli in chiusura dell'incontro ha dichiarato che il 28 gennaio non è previsto nessun incontro con Almaviva e che questa notizia l'ha appresa soltanto dai giornali, prendendosi l'impegno su sollecitazione sindacale, che qualsiasi tavolo istituzionale ci sarà in un prossimo futuro, vedrà la presenza delle OO.SS.
Il 29 gennaio, i Lavoratori Almaviva scenderanno in piazza per chiedere con forza un incontro risolutivo alla presenza di tutte le parti in causa, per fare chiarezza e per difendere il proprio posto di lavoro ed il futuro delle proprie famiglie.
Nel caso in cui la giornata di sciopero coincidesse con la CdS, i lavoratori potranno chiederne la revoca al proprio T.L. al fine di tutelare il proprio diritto di adesione.
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