04 gennaio 2012

Gli aspetti previdenziali della Legge 22 dicembre 2011

Il nuovo governo aveva dichiarato che con le pensioni non si sarebbe dovutofare cassa e si sarebbe seguito il criterio dell'equità.Le misure adottate sono in evidente contraddizione con i principi annunciati.In realtà con la previdenza si continua a fare cassa e non c'è traccia di equità.Nonostante le correzioni apportate dalla Camera, anche a seguito della fermaopposizione dei sindacati e di tutte le iniziative di lotta intraprese, il nostrogiudizio sulla riforma previdenziale continua ad essere questo.Si tratta infatti di una serie di misure strutturali che incidono pesantemente suiredditi e sui diritti dei pensionati, dei lavoratori dipendenti, delle donne e deigiovani e che rischiano di portare ad una destrutturazione del nostro sistemaprevidenziale pubblico.Vediamo ora punto per punto di affrontare e di descrivere la complessità delprovvedimento, indicando volta per volta i maggiori punti di criticità e diiniquità delle nuove norme.

Rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici (art.24, comma25)

A seguito delle iniziative assunte dai sindacati confederali e dai sindacati deipensionati, la Camera ha modificato la norma originaria del decreto legge 201del 2011 (che prevedeva la rivalutazione del 100% solo per le pensioni diimporto complessivo fino a due volte il trattamento minimo) riconoscendo, pergli anni 2012 e 2013, il diritto alla rivalutazione automatica nella misura del100% “esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo finoa tre volte il trattamento minimo”.Nonostante tale modifica riteniamo la norma profondamente iniqua: è evidenteche così si colpiscono i redditi dei pensionati che da anni vedono ridotto ilpotere di acquisto delle loro pensioni. Per questo abbiamo sostenuto econtinuiamo a sostenere la necessità di non bloccare le indicizzazioni.E' da rilevare, inoltre, che l'importo da prendere a riferimento per applicare larivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici è quello lordo e che, incaso di titolarità di più pensioni, gli importi delle singole pensioni si sommano epossono quindi determinare il superamento della soglia di 1405,05 europrevista per il diritto alla rivalutazione.E' prevista una clausola di salvaguardia per le pensioni di importo superiore atre volte il minimo ma inferiore a tale limite incrementato dalla rivalutazioneautomatica spettante (1405,05 x 2,6% =1440,58). In tali casi la rivalutazioneautomatica è garantita fino a concorrenza del predetto limite maggiorato. Unapensione di importo lordo pari a 1430 euro avrà quindi garantita unarivalutazione fino a 1440,58 euro lordi.Le pensioni di importo lordo superiore a 1440,58 euro non avranno alcunarivalutazione:si tratta di una perdita pesantissima che durerà per tutto ilperiodo di percezione della pensione.

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