10 gennaio 2012

Poste: Slc Cgil, richiesta incontro a Sarmi e Ministro Passera

Segnalazione Antitrust pone attenzione su

gestione e bilancio gruppo Poste

“Si è riaperto, con la segnalazione dell’Antitrust, il dibattito sul tema della separazione del modello societario di Poste italiane. E lo si è aperto con una ambiguità di fondo, ovviamente incoraggiata dalle scelte del management di fare di Poste un gruppo sostanzialmente focalizzato sull’attività bancaria.” Così una nota ufficiale della segreteria nazionale di Slc Cgil.

“L’antitrust, incredibilmente, eludendo il fatto che Poste colloca prodotti finanziari di altre banche e che svolgerà (!) l’attività di Mediocredito attraverso la struttura di Mediocredito Centrale, immagina che liberalizzazione e separazione societaria siano l’una conseguenza dell’altra.”

“Le Poste, in tutto il mondo – ricorda Slc Cgil - sono aziende ibride che svolgono un’attività diversa da quella bancaria, che giustamente è quella di creare e gestire prodotti finanziari, oltre che il risparmio. Del resto, la stessa Antitrust riconosce la diversità di BancoPosta quando afferma che “.....nè è in grado di svolgere attività di finanziamento in proprio sul mercato, né opera in piena integrazione con le banche nel sistema dei pagamenti”.

“La posizione dell’Antitrust, ovviamente legittima seppur forzata, apre un grande problema di gestione complessiva del Gruppo e soprattutto del suo equilibrio di bilancio. Lo scorporo di BancoPosta, infatti, rischia di mettere in discussione sia l’unitarietà dell’insieme della filiera, ovvero l’intreccio stretto fin qui realizzato tra servizi bancari, assicurativi, commerciali e sistemi di pagamento da una parte, e servizi di logistica e recapito dall’altro, che la sostenibilità finanziaria del Gruppo stesso.”

“Siamo, dunque, di fronte ad una situazione delicata che va affrontata con grande attenzione e serietà. Del resto, il criterio della separazione contabile, con la creazione di “business unit”, è ampiamente utilizzato nel sistema delle grandi imprese come elemento di semplificazione e per mantenere la organicità necessaria dovuta nel sistema decisionale, senza che l’Antitrust l’abbia mai messo in discussione perché non in contraddizione con le esigenze di trasparenza dei bilanci.”

“Non è e non può essere messo in discussione il tema dell’apertura dei mercati e della loro liberalizzazione poiché Poste incrocia il sistema bancario nella veste di un sottosistema di gestione di alcuni processi tipici del mondo creditizio alla stregua di un, sia pur eccellente, sistema di outsourcing. Ci rendiamo conto che le altre OO.SS sono al momento impegnate in una battaglia non si sa bene per che cosa e finalizzata al nulla, ma sarebbe necessaria un’attenzione comune perché dalle decisioni che scaturiranno sul tema del modello societario rischiano di venire messi in discussione migliaia e migliaia di posti di lavoro.”

“Il Governo non può affrontare questo tema come un semplice “ dossier” dal titolo “liberalizzazioni” perché, ad oggi, il mestiere di Poste è diverso da quello delle banche. Certo, c’è spazio per una discussione di merito sulla neonata “banca del Sud”, perché, così come concepita, e mai chiarita fino in fondo, è un Istituto che dovrebbe svolgere l’attività di mediocredito, tipico del sistema bancario.

E’ necessario che il management di Poste chiarisca bene i suoi obiettivi lasciando perdere la tentazione a “fare banca” che non è il suo mestiere e porterebbe Poste dentro un mondo che giustamente richiede regole uniformi a cui l’Antitrust ha dato voce con la sua “proposta di riforma concorrenziale”.”

“Chiediamo, quindi, un confronto immediato con l’ a.d di Poste, ing. Massimo Sarmi – conclude la nota - anche perché siamo preoccupati per la persistente sottovalutazione dell’azienda sul servizio di recapito, nei confronti del quale sembra aver perso interesse da tempo.

Non capiamo infatti come si possa aver trascurato così a lungo e in maniera strutturale il versante dei servizi postali. Le numerose multe comminate dall’Antitrust a Poste Italiane parlano da sole; l’ultima è di oggi e si riferisce al fatto che negli uffici postali non vengono forniti i moduli per i servizi più economici. E’ così che l’azienda pensa di sviluppare il settore?”

“Inoltre, chiederemo al Ministro Passera di farsi protagonista di un incontro con le OO.SS, di categoria e confederali, al fine di discutere dei limiti ma anche della funzione di un moderno servizio postale nel nostro paese.”


SEGRETERIA NAZIONALE SLC-CGIL