17 gennaio 2017

COMUNICATO CCNL TLC

ASSTEL (Confindustria) vuole:
spostamento dal primo al secondo livello dei pesi economici (solo minimi e poco altro)
sul secondo livello (per chi riesce a farlo) si recupera solo se c’è produttività (quindi gli aumenti te li paghi da solo)
recupero inflazione solo a consuntivo semestrale o annuale, prendendo a riferimento il recente rinnovo del contratto Metalmeccanici, (nessun recupero se deflazione)
introdurre completamente il Jobs Act, e in particolare nel nostro settore vogliono introdurre ufficialmente meccanismi con premi e penalizzazioni individuali (a questo serve il controllo individuale) per spingere su modelli di “cottimo”.
L’idea confindustriale in sostanza prevede di fare entrare i loro punti qualificanti nel settore oppure romperlo e lasciare competizione selvaggia, questo in particolare nei call center

Nel contempo altri fattori determinano la complessità del quadro di settore:

Competizione globale (tra imprese e sistemi) che spostano insediamenti (delocalizzazione)
Cambi continui di appalti sia nei call center (Almaviva) che in rete (Ericsson) riduzione costi
Tecnologie (riduzione manodopera)
dumping contrattuale (libertà di impresa di adottare contratti diversi)
Sono sfide sempre più complesse per la rappresentanza e per i lavoratori

I SOGGETTI IN CAMPO

AUTORITA’ (enti del governo, stringono margini per imprese, le quali le stringono ai lavoratori)

GOVERNO e POLITICA (sempre meno vicino alle ragioni del lavoro e sempre più aziende e finanza)

AZIENDE (sfruttano tutti gli strumenti messi a disposizione da tecnologie, governi e autorità)

CLIENTI (sempre più alla ricerca di riduzione costi)



CONTINUO RICATTO OCCUPAZIONALE

Il contratto del lavoro deve assumere sempre più i connotati della regolamentazione, soprattutto in periodi di competizione selvaggia e di riduzione degli spazi economici

VERTENZE NAZIONALI in corso o in arrivo:

ALMAVIVA, TIM, ERICSSON, WIND/3

ALMAVIVA è stata una vertenza determinante e illuminante per il settore: un RICATTO CONTINUO 

In contemporanea con l’approvazione della “CLAUSOLA SOCIALE” (dare continuità al lavoro facendo seguire i lavoratori al lavoro che si sposta), ENEL assegna un appalto per un bando di call center con il costo complessivo al di sotto del costo del lavoro (31 cents a minuto su 55 da ccnl tlc). POSTE, altro caso, assegna appalto ECARE facendo perdere appalto a GEPIN, ed Abramo a favore di INFOCONTACT con licenziamento di centinaia di lavoratori (solo Roma Almaviva sono 1660).

Nonostante il nostro impegno era di far approvare in parlamento

- clausole sociali per evitare concorrenza sui cambi d’appalto

- clausole contro le delocalizzazioni, con il codice della PRIVACY, evitando uso dati da aziende estere

le imprese appaltano a minor costo (al di sotto del costo del lavoro contrattuale) e delocalizzano

TIM

Dopo cambio gestione e obiettivi di 1,6 mld di risparmio, Tim disdetta il contratto aziendale, e persegue costantemente la via delle azioni unilaterali.

A tale situazione che prevede un abbassamento generalizzato di costi per TIM che dovrebbero pagare i lavoratori, al contrario minaccia di riaprire il tema di perimetro.

Oltre questo l’azienda vuole introdurre il controllo a distanza con uso dei dati individuali, nuove modalità di orario e sede, abbassare maggiorazioni, reperibilità, e introdurre un altro doppio regime per i neo assunti che dovrebbero rinunciare anche a scatti e premio annuo. Naturalmente non tutto è ammesso all’azienda in modo unilaterale, ma la disdetta al 31 gennaio sarà un problema.

A questo si aggiunga la situazione del settore Open Access che attende l’ultima disposizione da parte AGCOM (quella appena arrivata dell’Antitrust e relativa al dopo 2013) che porterà comunque ad un aumento degli appalti su rete OLO e quindi a 2 problemi: esuberi e/o trasferimenti territoriali.

ERICSSON dopo mesi di discussioni la vertenza è ora appesa all’iniziativa dell’azienda che ha cercato volontari per ridurre i 360 esuberi strutturali derivati dalla perdita di appalti (ZTE Cina). Ne ha trovati circa il 66%. Ad oggi nessun ritorno rispetto all’incontro previsto per il 20 gennaio.

CONTRATTO TLC

Ad oltre 2 anni dalla scadenza, riunioni in plenaria e almeno 4 di commissione tecnica (3 novembre, 15 novembre, 5 dicembre) non solo siamo ad un punto morto, ma ASSTEL ha addirittura costruito una sua contropiattaforma basata su:

1)      Compressione costi su primo livello e spostamento sul secondo

2)      Remunerazioni a consuntivo e legati alla produttività

3)      Remunerazioni alternative sotto forme di Welfare

4)      Introduzione di tutto il Jobs Act

5)      Appalti e autocertificazione (noi abbiamo proposto LABEL Francese; organismo paritetico con committenti, Ministero e Istituzioni pubbliche)

6)      Superamento automatismi (scatti di anzianità, inquadramenti, ecc)

7)      Svolgimento rapporto di lavoro; demansionamento, orario reperibilità, giorni festivi, massima flessibilità e riduzione costi sul 1 livello derogando sul 2.

8)       modifica del comprensorio, nei trasferimenti

Unici punti di convergenza ferie solidali e congedi matrimoniali estesi alle coppie di fatto.



Il comitato di settore il 21 dicembre ha quindi incaricato le segreterie nazionali a mettere in campo 16 ore di sciopero, delle quali 8 già indette per mercoledì 1 febbraio.

COMUNICATO CCNL TLC

Le Segreterie Nazionali di SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL, in linea con quanto deciso dal Coordinamento unitario dello scorso 22 dicembre, confermano la mobilitazione per il rinnovo del CCNL delle Telecomunicazioni, a seguito della presa d’atto della perdurante distanza tra la piattaforma presentata dalle OO.SS. e le richieste di ASSTEL.
Le Segreterie Nazionali ribadiscono la grande distanza esistente sui temi della normativa, degli orari di lavoro, del part‐time, delle flessibilità, della classificazione professionale, così come la netta contrarietà alle proposte avanzate da ASSTEL sul superamento degli automatismi (scatti di anzianità) e sull’introduzione di soglie di accesso per il pagamento dell’Elemento di Garanzia.
Allo stesso modo si ribadisce il tema fondamentale del modello contrattuale confermando che, in assenza di un protocollo condiviso tra Confederazioni Sindacali e Confindustria, esso debba essere in continuità con quanto fino ad oggi realizzato nell’ambito della nostra categoria.
Le grandi vertenze che si stanno susseguendo nel settore vedono mettere a rischio migliaia di posti di lavoro sia nel comparto di customer care che in quello della rete, così come la dispersione di professionalità fondamentali per l’innovazione e lo sviluppo del Paese.
Contemporaneamente TIM ha dato disdetta degli accordi aziendali fino ad oggi esistenti. Siamo quindi di fronte ad una politica di messa in discussione, nei fatti, del CCNL e al contempo della contrattazione aziendale.
Un rinnovo di contratto per un settore che è il perno dell’innovazione del Paese deve basarsi su adeguate basi economiche, su un sistema bilaterale della formazione in grado di sostenere l’occupabilità e la rioccupabilità all’interno del comparto, su un sistema di welfare avanzato.
PER QUESTI MOTIVI, PER IL RINNOVO DEL CCNL TLC E PER LA SALVAGUARDIA DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI, SLC CGIL‐FISTEL CISL‐UILCOM UIL PROCLAMANO SCIOPERO PER L’INTERO TURNO DI LAVORO (8 ORE) PER MERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO 2017.
Roma, 16 gennaio 2017
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL