Leggi documento originale Ipotesi d’accordo del 25 ottobre 2007...
- La sintesi dell'ipotesi di Accordo -
Il giorno 25 Ottobre 2007, presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Sottosegretario Alfonso Gianni, dei rappresentanti del Ministro Bersani e del Ministro Damiano, si è svolto l’incontro tra Vodafone Italia, le OO.SS. SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, il Coordinamento Nazionale delle RSU. L’incontro seguiva il difficile confronto tenutosi con l’azienda durante il quale era emersa una insufficiente disponibilità dell’azienda in relazione alle garanzie sociali e alla politica industriale (in particolare a possibili future esternalizzazioni). La garanzie sociali sono infatti, per SLC, Fistel e Uilcom, elemento essenziale per garantire i lavoratori che non si tratti di licenziamenti collettivi camuffati.In tarda serata è stata quindi raggiunta un’ipotesi di accordo, che sarà ora sottoposta al giudizio sovrano dei lavoratori interessati.
In particolare:
- è stata ribadita la contrarietà delle OO.SS. al progetto di esternalizzazione, confermando il parere negativo già espresso durante la procedura;
- Vodafone si impegna a non esternalizzare più attività e lavoratori per la rete e per il customer per tutto il periodo coperto dal piano industriale (2010);
- In caso di nuove assunzioni a Comdata Care, che diverrà entro pochi giorni una SPA (con tutte le connesse garanzie societarie e di capitale) non vi sarà il doppio regime, cioè si applicheranno anche a eventuali nuovi assunti tutti i diritti e le norme conquistate dai lavoratori di provenienza Vodafone;
- Ai lavoratori ceduti si applicheranno tutti i diritti e le tutele economiche e normative previste dai diversi accordi collettivi nazionali e aziendali (compreso il Premio di Risultato) nonché diversi benefit erogati dall’azienda, a partire dagli asili nidi, e dall’accelerazione delle azioni del piano “all shares” ;
- Per i 7 anni della commessa, fatte salve le dimissioni volontarie e i licenziamenti per giusta causa, Vodafone e Comdata garantiscono la piena stabilità occupazionale;
- In caso di risoluzione anticipata della commessa, Vodafone garantirà che le attività saranno date a un soggetto terzo a cui passeranno i lavoratori, senza soluzione di continuità (cioè con tutti i diritti e le tutele attuali) con il diritto a seguire le attività garantito a tutti i lavoratori oggetto della cessione;
- In caso di fallimento del gruppo Comdata (che risponde in solido della sua controllata Comdata Care) Vodafone si impegna o a trovare un soggetto terzo presso cui far transitare senza soluzioni di continuità tutti i lavoratori o a riassumere tutti i lavoratori in Vodafone.
- I lavoratori ceduti hanno il diritto a non essere trasferiti fuori dal comune dove lavorano a questo momento (cioè non potranno essere trasferiti, rispettivamente fuori da Padova, Ivrea, Milano, Napoli, Roma);
- La commessa durerà 7 anni e sarà rinnovabile ed in ogni caso le attività non potranno essere subappaltabili.
- E’ riconosciuto il principio condiviso per cui lavoratori ed attività sono tra loro legati e un anno prima del termine della commessa le OO.SS. e Vodafone si incontreranno per preservare anche per il futuro la continuità occupazionale (oltre quindi i primi 7 anni).
Si tratta di un’ipotesi di accordo tra le più avanzate nel settore delle TLC e in generale nel settore privato, per le garanzie sociali e occupazionali.
Si sancisce per la prima volta il principio che per 7 anni non si può ridurre l’occupazione dopo un’esternalizzazione e che tale garanzia occupazionale - in base al principio per cui “il lavoratore segue la commessa” - si proroga nel tempo.
Si stabilisce inoltre il precedente che in caso di fallimento di Comdata, Vodafone ne rimane responsabile, fino alla riassunzione di tutti i lavoratori ceduti.
Punti importanti per i lavoratori di Vodafone e per tutte le aziende che si andranno riorganizzando e un precedente importante nel settore e più in generale nei rapporti con imprese private, con tutto ciò che questo potrà comportare in termini di maggiori diritti e tutele per i tanti lavoratori degli outsourcer e degli appalti.
Veniamo ad oggi ed alla memoria corta della Proprietà Comdata Care:
Le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL denunciano il processo di delocalizzazione attuato da Comdata Care e su cui si hanno oramai prove palesi; questa scelta miope e irresponsabile mette seriamente a rischio i livelli occupazionali in Italia, pregiudicando anche la qualità del servizio offerto.
Tale scelta e' grave in sé e rappresenta una palese violazione dell'accordo siglato al momento della cessione, chiamando in causa anche la responsabilità di Vodafone e di tutto il gruppo COMDATA. Comdata Care, forse non ricorda cosa ha sottoscritto solo due anni fa al Ministero ? Proviamo a ricordarlo noi : "il contratto di servizio tra Vodafone Italia e Comdata Spa potrà essere rinnovato e non prevede il ricorso al sub-appalto per l'esecuzione delle attività oggetto del trasferimento".
Il paradosso che tutto ciò avviene per di più in un momento in cui Comdata Care chiede alle proprie lavoratrici e ai propri lavoratori una maggiore produttività e più attenzione alla qualità; ci chiediamo, quindi come ciò possa conciliarsi con una scelta finalizzata solo al mero risparmio sui costi . Insomma al danno anche la beffa ! Vista la gravità della situazione riteniamo urgente e indispensabile la convocazione del tavolo triangolare Sindacato-Vodafone-Comdata Care, previsto dall'accordo di cessione. In quell’occasione chiederemo di interrompere ogni processo di sub appalto e delocalizzazione e di avviare un piano di sviluppo di Comdata Care. Anche il committente deve infatti assumersi tutte le proprie responsabilità sulla vicenda. Se oltre a non voler riconoscere il contributo dei lavoratori con un PDR realmente raggiungibile, l’attuale direzione di Comdata Care pensa anche di venir meno agli impegni presi, come Sindacato agiremo allora in tutte le sedi sia vertenziali che legali.
Roma, 9 novembre 2009
Le Segreterie Nazionali
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL