25 agosto 2010

Violenza sulle donne: Sicilia terra di mille contraddizioni

Secondo i dati Istat in italia sono 6,743 milioni le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale. Violenze per lo più delle volte non dette, nascoste fra le mura di casa, molestie domestiche; rapporti sessuali forzati, aggressioni, ustioni, minaccie, questi alcune delle violenze adottate sulle donne.
In Sicilia, terra dalle mille contraddizioni. Terra in cui ogni buon siciliano si definisce rispettoso della “donna e del suo onore” ma che contemporaneamente vanta un primato che certo non le fa onore: è qui che è riscontrabile la più alta percentuale di donne vittime di violenza. E di contro la più bassa di denunce effettuate. Questo allarme è stato lanciato dalla parlamentare regionale del Pd, Concetta Raia, che ha presentato all’Ars il ddl “Iniziative contro la violenza sulle donne”.
“Il disegno di legge su gli Interventi contro la violenza sulle donne – sottolinea la parlamentare del Pd - intende colmare una carenza legislativa con un iniziativa rivolta ad affrontare efficacemente una situazione sempre più allarmante. Il voto finale darà al parlamento siciliano la possibilità di esitare una legge che diventi strumento nelle mani delle associazione impegnate in prima linea a fianco delle donne che quotidianamente subiscono maltrattamenti e discriminazioni”.
Gli obiettivi del disegno di legge presentato sono quelli di aiutare le donne che hanno subito violenza in famiglia o sul posto di lavoro e sostenere i loro figli, accompagnarle in un percorso di reintegrazione sociale, promuovere strutture di sostegno e campagne di sensibilizzazione su tutto il territorio regionale. Il disegno di legge prevede, fra l'altro, l'istituzione di un Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, la creazione di centri anti-violenza, la diffusione di vere e proprie case d'accoglienza in grado di ospitare donne e i loro figli, nonchè iniziative mirate a formare personale in grado di sostenere le vittime.
Andando nello specifico, tra le violenze fisiche il 33,9 per cento dichiara di essere stata schiaffeggiata, presa a calci o a pugni (ma se si guarda solo al partner la percentuale sale al 52,4), il 21,1 è stata colpita da un oggetto, il 43,2 ha subito la minaccia di venire colpita fisicamente, mentre in 3 casi su 100 la vittima si è vista puntare contro una pistola o un coltello.

Tra le violenze sessuali, la molestia è quella più presente (il 54,9 per cento dei casi), commessa quasi sempre da un non partner. Quando è il partner a commettere la violenza, questa consiste nella maggior parte dei casi (il 68,2 per cento) in un rapporto sessuale indesiderato, subito per paura delle conseguenze: ma tra le violenze del partner è ben presente anche lo stupro (26,8 per cento) e il tentato stupro (22,6 per cento).
Solo il 2,9 per cento delle donne siciliane vittime di violenze denuncia il proprio aguzzino. Che si tratti di partner o non partner cambia poco: nel primo caso la percentuale è del 2,4 (la più bassa in Italia), nel secondo sale al 3,4. In pratica, quasi 97 donne su 100 preferiscono non rivolgersi alle forze dell’ordine, nonostante nel 16,3 per cento dei casi abbiano riportato ferite e nel 18,5 per cento dei casi abbiano avuto la sensazione di essere in pericolo di vita. Del resto, solo il 19,7 per cento delle vittime considera la violenza subita un “reato” (quando c’è di mezzo il partner solo il 12,4), il 46,8 giudica la violenza come “qualcosa di sbagliato”, mentre il 31,9 dichiara che “è soltanto qualcosa che è accaduto” (col partner la percentuale sale al 40,3).
Paradossalmente pur in presenza di evidenti fatti e denuncie dichiarate sono proprio, alcuni, avvocati a rimanere perplessi e confusi davanti ad episodi di questo genere e facendo un analisi molto più accurata risulta che il legale donna,che dovrebbe dimostrare più sensibilità ai casi evidenziati, rimane attonita difronte a problematiche che la propria etica professionale, il proprio essere madre, moglie e donna dovrebbe invece stimolare a dare sempre più un apporto concreto e forte a chi ha subito questo tipo di violenza. Se fra leggi, ddl, istituzioni gli strumenti ci sono tutti noi ci auguriamo che in un brevissimo futuro dati così catastrofici possano scendere inesorabilmente e che primati di questo genere non facciano più statistica ne sui giornali ne in televisione.