11 maggio 2015

La banda larga italiana affidata a Enel


Niente da fare per Telecom. Il governo ha affidato a Enel le chiavi del progetto sulla banda ultralarga.
Come si legge su Repubblica, l'obiettivo è restituire al controllo pubblico le grandi reti infrastrutturali di telecomunicazioni. Attraverso il piano che stanzia 6,5 miliardi in cinque anni per la fibra ottica, l'esecutivo intende riaffermare il ruolo statale nelle «autostrade telematiche strategiche» affidandosi al colosso elettrico controllato dal ministero del Tesoro.
TELECOM CROLLA IN BORSA. Enel, nelle valutazioni del governo, ha le caratteristiche per diventare il candidato migliore per accelerare sulla banda di ultima generazione. Uno schiaffo per l'attuale rete del soggetto privato Telecom, il cui titolo in Borsa è crollato del 2,5% poco sopra quota un euro.
PROGETTO IN TEMPI STRETTISSIMI. Nei report dell'esecutivo, si sottolinea come Enel possa già contare su una ramificazione capillare. Inoltre l'azienda ha formalmente dichiarato alle autorità competenti la disponibilità a impegnarsi con un progetto in tempi strettissimi: Repubblica spiega che si tratta di «tre anni per raggiungere tutta l'Italia, mandando così in soffitta la vecchia infrastruttura in rame e senza reclamare un ruolo nella gestione del servizio. Ossia senza alterare la concorrenza».
COMPRESO IL POLO DELLE TORRI TIVÙ. Un primo passo per una complessiva ristrutturazione del settore delle Telecomunicazioni che «comprenderà anche le reti per le trasmissioni radiotelevisive, a cominciare dalle antenne. Con il medesimo obiettivo di fondo: conservare il controllo da parte dello Stato del sistema infrastrutturale, non degli operatori».

RENZI: «OBIETTIVO STRATEGICO». Sull'argomento è intervenuto anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi con un tweet: «La banda ultralarga è un obiettivo strategico. Non tocca al governo fare piani industriali. Ma porteremo il futuro presto e ovunque».