18 febbraio 2016

Telecom Italia, dati deboli e poche prospettive m&a, riduce personale

MILANO, 16 febbraio (Reuters) - Telecom Italia chiude il 2015 con risultati in linea con le attese, ma giudicati deboli dagli analisti, mentre si raffreddano le speculazioni sul fronte m&a.
Il gruppo promette di migliorare i target finanziari nel triennio 2016-18 attraverso azioni sui costi. E nelle slide della presentazione del piano si parla di uscite volontarie per 3.300 dipendenti al 2018, utilizzando la legge Fornero sui prepensionamenti.
Il gruppo prevede anche contratti di solidarietà che corrispondono a esuberi per 2.600 persone.
Gli analisti sottolineano in positivo l'aumento, anche se solo dello 0,1% dei ricavi del settore mobile, dopo anni di contrazione, e in negativo il target sul rapporto debito Ebitda previsto sotto quota 3 nel 2018, mentre i concorrenti viaggiano intorno a quota 2.
Il target sul debito è poi legato, tra l'altro, alla cessione della societàdelle torri Inwit, per la quale si prevedono progressi in 4-6 settimane, ma anche alla cessione di Telecom Argentina che l'AD Marco Patuano "spera di portare a termine nel corso dell'anno".
Sui conti del 2015 ovviamente non si parla di dividendo alle ordinarie, mentre per le risparmio ci sarà il minimo previsto dallo statuto. Per la loro conversione in ordinarie non ci sono le condizioni di mercato.
Il fronte m&a che si sta raffreddando da tempo e oggi arrivano ulteriori conferme in questa direzione.
Per l'acquisizione di Metroweb, Marco Patuano dice che sono in corso colloqui con la Cassa Depositi e Prestiti, azionista di riferimento in modo indiretto, ma che non bisogna ostinarsi se non ci sono le condizioni per un accordo.   Orange, separatamente nella sua call con gli analisti di oggi, dice che non sta trattando questioni riguardanti Telecom Italia con Vivendi, primo azionista del gruppo italiani, o con Xavier Niel che detiene derivati convertibili in una partecipazione significativa.
L'AD Telecom, Patuano, ribadisce che non ci sono trattative con Grupo Oi per una fusione e che è molto più razionale e salutare che la partecipata brasiliana Tim Participacoes (Tim Brasil) si focalizzi sul delicato riposizionamento sul mercato che deve realizzare.
Questo dato potrebbe essere positivo per il titolo considerato che lo stesso Patuano ammette che il tempo potrebbe consegnare a Telecom Italia "una società per la quale è possibile fare un turnaround".
Telecom Italia ha chiuso il 2015 con un netto calo dell'Ebitda e un aumento del debito, dati appesantiti però da poste negative non ricorrenti.
Il piano industriale per il periodo 2016-18 accelera sugli investimenti in Italia, aumentando di 2 miliardi di euro a 12 miliardi il target sul triennio nel piano 2016-2018, rispetto al piano 2015-2017 e punta a un aumento dell'Ebitda domestico dal prossimo anno.