10 giugno 2016

Tim,Lavoratori sotto Torchio

Nella storia della Sicilia ogni dominazione che si succedeva all’altra imponeva nuove tasse spremendo il “popolino” senza nessun ritegno,singolare l’azione della dominazione spagnola nell’isola che impose un’ imposta sulle finestre e poiché la povera gente non poteva pagare ,murò le imposte così nacquero i “Bassi “,così sono ridotti i Lavoratori di Tim,da un azionista all’altro sempre più stremati sempre più poveri, spremuti come limoni,dipendenti di un azienda con enormi potenzialità Industriali gestita da un Management che mostra tutti i sui Limiti visto i pessimi risultati ottenuti, scaricati sui Lavoratori.

In queste ultime settimane si è manifestata la volontà aziendale di tagliare un ulteriore pezzo di salario non pagando il PdR 2015,già l’anno scorso  una erogazione ridotta a sole 679 lorde fu motivata dal non aver centrato gli obbiettivi,paradossale risultò di non aver centrato i ricavi per un valore 0.63% e subire una perdita dei lavoratori del 40%,quest’anno invece a fronte di un decremento dell’Ebitda che genera un calo di marginalità dal 40.7% al 35.5% Tim decide di non pagare,facendo   finta di dimenticare che i risultati rilevati sono appesantiti da oneri straordinari non ricorrenti e che in assenza di questi impatti, l’utile di esercizio 2015 sarebbe risultato di circa 1.4 Miliardi di euro. Vergogna, l’azienda scarica tutte le inefficienze finanziarie sui Lavoratori mentre continua a distribuire premi ai propri dirigenti, siamo indignati , sono anni che ci carichiamo di ammortizzatori sociali,abbiamo accettato di rispettare gli accordi sottoscritti ma non vogliamo più tollerare un modello aziendale proprio della migliore Oligarchia speculativa lontano dalla cultura di questo Paese. Un ulteriore giro di vite arriva dalla smonetizzazione delle EF in assenza di qualsiasi confronto con le RSU,così come previsto dalle norme contrattuali, su questo capitolo invitiamo i Lavoratori a non programmare nessuna fruizione considerando che non conosciamo le “ragioni” di tale richiesta che comunque non può essere accettata in termini automatici e definitivi.

L’Organizzazione del Lavoro non risponde più da parecchio tempo a un disegno funzionale, le contraddizioni organizzative ormai hanno raggiunto livelli preoccupanti da anni in Sicilia non riusciamo più a fare nessun accordo con L’azienda, la vita di ogni giorno  e continuamente in discussione: Turni di Lavoro massacranti, in deficit di personale,fruizione di Ferie e Permessi esclusivamente imposti dall’azienda,controlli ad personam,percorrenze chilometriche del personale Tecnico fuori controllo.

La decisione del Ad di aumentare di un Miliardo e seicento milioni di euro il taglio dei costi sta determinando più che possibili risparmi un immissione di procedure burocratiche che bloccheranno l’operatività dell’azienda,la nostra impressione è che chi decide al centro tali direttive non conosce operativamente come funziona Tim  sul Territorio,non conosce il mestiere, non si può chiedere ad reperibile notturno di chiedere una autorizzazione di spesa per potersi muovere,non si può chiedere ad un tecnico che opera nell’entroterra di usare il” self servito” se opera a centinaia di Km dal  primo rifornimento utile,la tempestività e la capacità di risolvere con successo le problematiche spesso è legata alla iniziativa del singolo specialista che se ingessata all’interno di codici, cavilli e regolamenti produrrà una naturale perdita di efficacia e di efficienza,il rapporto tra costi e benefici è assolutamente deficitario,forse sarebbe il caso di affidare tali decisioni a qualche dirigente che conosce il territorio rispetto a chi si è formato alla scuola degli “azzecca-garbugli”. Da anni assistiamo a isteriche riorganizzazioni di reparti come il cross-active reparto nato dalla riconversione dei Lavoratori non idonei ad alcune attività operative comunque funzionali al progetto di integrazione tra wholesale e open access,qualche settimana fa, colpo di scena la maggioranza dei lavoratori va verso ASA anche se dichiaratamene non idonei,ma chi paga i costi di tali bizzarre soluzioni? Ribadiamo che la soluzione più funzionale resta quella di continuare con la riconversione di risorse da Caring verso Rete in coerenza agli accordi sindacali nazionali.

Le OO.SS. e l’Azienda hanno sottoscritto degli impegni che prevedono dei processi di internalizzazione di attività utili a garantire la tenuta occupazionale dei Lavoratori di Telecom, il rapporto tra Mos e Moi risulta spesso drogato da interessi poco trasparenti, in alcune fasce orarie i Lavoratori di Tim risultano inoperosi mentre con un rapporto uno a cento le attività cedute in appalto e subappalto schizzano in alto,invitiamo i Lavoratori a denunciare all’Audit situazioni anomale.

Le Segreterie Regionali SLC-CGIL,FISTEL-CISL,UILCOM-UIL sottolineano l’esigenza di dare un segnale di discontinuità su quanto rappresentato con la convocazione degli organismi unitari Nazionali per avviare  un percorso di mobilitazione di tutti i Lavoratori  di Tim.Basta con questo andazzo o si cambia o sarà guerra.

In questi giorni si è riaperto il dibattito sulla stampa del possibile scorporo della Rete,dal 2014 il precedente AD dichiarava:la Rete è intrinsecamente parte di un operatore che ha un rapporto ombelicale con la propria Rete quindi non si può cedere. Oggi sul ponte di comando siede un altro Nocchiere che rappresenta un azionista francese che ha investito circa 3 miliardi di euro e detiene una quota del 24,7% che chiaramente punta a salvaguardare il suo investimento attraverso interventi ancora poco chiari, a nessuno è consentito “scherzare” con il futuro di migliaia di Lavoratori,al Dottore Cattaneo spetta l’onere di esercitare un azione trasparente che punti a valorizzare le enormi  potenzialità industriali di Telecom che ha tutte le carte in regola per confrontarsi sul Mercato . Tali determinazioni passano dalla centralità dei Lavoratori che vanno ascoltati,garantiti e valorizzati  come parte attiva di un progetto che esprime obbiettivi condivisi,oggi queste condizioni non sussistono.
Palermo 10 Giugno 2016
Le Segreterie Regionali

SLC-CGIL  FISTEL-CISL  UILCOM-UIL