05 giugno 2016

COMUNICATO VERTENZA ALMAVIVA

La vertenza di Almaviva si è conclusa ieri con un accordo in sede del Ministero dello Sviluppo Economico.
A seguito di una trattativa durata un’intera notte e giunta alla fine di mesi di tensione e mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, l’azienda ha revocato i 3000 licenziamenti dichiarati sulle sedi di Roma, Napoli e Palermo.
L’accordo prevede 6 mesi di Contratto di Solidarietà al 45% su Roma, 45% su Palermo e 35% su Napoli e ulteriori 12 mesi di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria in continuità automatica sugli stessi siti. Inoltre è previsto che nel periodo di CIGS le percentuali scenderanno progressivamente ogni trimestre almeno del 5%, in modo da arrivare alla fine dei 18 mesi complessivi con una percentuale che non superi il 20% su ognuno dei tre siti impattati.
Questo ultimo dato è stato fondamentale per la positiva conclusione dell’incontro, perché dimostra l’intenzione dell’azienda di investire su quei siti attraverso un aumento dei volumi che saturino gli esuberi e rilancino l’occupazione e il mercato dell’intera Almaviva. Si tratta di un impegno a capovolgere il meccanismo adottato fino ad oggi e dare prospettive alle lavoratrici e ai lavoratori e all’azienda.
Il Governo, attraverso l’apporto di due Ministeri – Sviluppo Economico e Lavoro - si è dimostrato sensibile al dramma sociale che 3000 licenziamenti avrebbero potuto comportare proponendosi come garante dell’accordo anche grazie un tavolo di confronto permanente che si terrà mensilmente, al fine di monitorare costantemente gli sviluppi della vertenza.
Inoltre il Vice Ministro Bellanova ha confermato la sua intenzione di proseguire il tavolo di settore dei call center, in modo da mettere in campo le iniziative necessarie a rilanciare e consolidare l’intero settore dei customer care.
Questo accordo segna una svolta positiva per la vertenza Almaviva, pur consapevoli che i prossimi mesi saranno fondamentali per riportare trasparenza nel mercato del settore e consolidarlo. Le priorità sono ormai tracciate e ribadite da tempo: regole per arginare le clausole al massimo ribasso nelle gare che, assegnando gli appalti sotto il costo del lavoro contrattuale, creano una competizione malata e minano la buona occupazione; applicazione seria dell’art 24 bis del Decreto Sviluppo 2012 che, dando ai cittadini la possibilità di scegliere da dove vogliono che arrivi la risposta alle proprie chiamate, possono riportare in Italia una parte consistente del lavoro; applicazione della clausola sociale nel cambio di appalti nei call center, ormai legge dello Stato e regolate dall’accordo siglato tra Organizzazioni Sindacali e Asstel nei giorni scorsi.
La soluzione della vertenza Almaviva non sarebbe stata possibile senza l’impegno e la convinzione delle lavoratrici e dei lavoratori e delle RSU, che in questi mesi hanno supportato il lavoro delle Organizzazioni Sindacali attraverso una lunga mobilitazione. Questo stesso supporto sarà fondamentale nei mesi che abbiamo davanti, per riuscire a riportare il settore del customer care alla solidità che gli addetti meritano per la professionalità e la disponibilità che dimostrano quotidianamente con il proprio lavoro.
Roma, 1 giugno 2016
 Le Segreterie Nazionali
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