Che le meschine polemiche abbiano fine e la politica, quella con la p minuscola, culturalmente incapace di leggere non solo i bisogni sociali ma anche le trasformazioni in atto nella società, metta giù le mani dalla cultura.
Attorno alle necessità che riguarderebbero il Teatro Stabile di Catania è stato sollevato, in questi ultimi mesi, da parte un non meglio identificato sottobosco politico, innumerevoli polemiche e sono state alimentate le più allarmanti speculazioni. Il Teatro Stabile di Catania, che ricordiamo a tutti è patrimonio di chi ci lavora e soprattutto di chi ne ha garantito attraverso la presenza agli spettacoli il successo, ha bisogno di altro: della vera politica , di quella con la P maiuscola che si muove per rimediare ai tagli in bilancio che ne mettono a rischio le attività.
I veri pericoli per le attività, non solo del Teatro Stabile di Catania, così come per tutte le istituzioni culturali catanesi derivano dai continui tagli ai contributi assegnati dagli enti locali e dalle continue manovre del governo nazionale che penalizzano i territori che a loro volta, in maniera miope e sconsiderata, tagliano i fondi alla cultura.
Questi tagli spesso, invece, non insistono nei confronti di tutte quelle istituzioni culturali che si assoggettano in maniera servile ai voleri del potente di turno con il cappello teso in mano.
Il Teatro Stabile di Catania è per tradizioni, qualità del prodotto e servizi resi al pubblico ed alla città un immenso patrimonio della nostra comunità.
Da anni, lo riaffermiamo con forza, grazie alla passione di un pubblico sempre attento ed accorto e, ci si permetta di affermarlo con orgoglio, soprattutto grazie al costante impegno dei tanti attori che anche presso la scuola di formazione del Teatro Stabile si sono formati, delle eccellenti maestranze impegnate nella elaborazione e nella messa in opera degli spettacoli (scene, luci, vestiti, trucchi, etc), il Teatro Stabile è un apprezzatissimo palcoscenico che fa di Catania una delle più importanti piazze teatrali in Italia.
Ultimamente, pertanto, siamo rimasti sorpresi che a fronte di tanta qualità e di tanta quantità resa non siano state adeguatamente riconosciuti alle istituzioni culturali catanesi, quindi anche al Teatro Stabile di Catania, soprattutto da parte della Provincia, i finanziamenti adeguati e ciò, riteniamo anche a causa delle meschine polemiche in corso che sono alimentate da chi ha tutto l’interesse a mettere il bavaglio alla cultura.
Il Teatro Stabile di Catania, il nostro bel Teatro, va sostenuto e sorretto e quindi ci appelliamo alla “vera Politica” affinchè tali meriti, talenti, capacità e professioni non vadano disperse e soprattutto chiediamo che il nostro Teatro non venga trasformato nel palcoscenico di una lotta per il potere che li non deve trovare il suo terreno di scontro.
La vera Politica, così come spesso ha fatto, sostenga chi ama il Teatro in questa lotta a favore della libertà di ingegno e della libertà di espressione.
Cgil Catania:Giovanni Pistorio - Slc Catania: Davide Foti - Rsa Slc Catania: Antonio Giardinieri