26 agosto 2011

Sicurezza sul lavoro: Il nuovo assetto istituzionale

La revisione ed il riordino della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro sono da anni al centro del dibattito politico, non solo per il primato che la Costituzione ha attribuito alla sicurezza del lavoro rispetto alla libertà di iniziativa economica privata, ma soprattutto per le sempre più frequenti morti bianche, segno dell’inadeguatezza del sistema prevenzionistico rispetto all’attuale contesto economico e sociale.

Infatti, dopo il d.lgs. 626/1994, che aveva recepito la direttiva quadro n. 89/391/CEE e le altre direttive particolari, la normativa sulla sicurezza del lavoro ha continuato a sovrapporsi, spesso senza alcun coordinamento, alla preesistente, nella prospettiva di adeguare l’ordinamento interno alla costante produzione normativa di fonte comunitaria e nella strenua ricerca di una tutela effettiva dell’integrità psicofisica del lavoratore.

Del resto, come evidenziato da Giuseppe Santoro Passarelli nel suo Commentario al Titolo I del d.lgs. 81/2008, a rendere poco chiaro e coerente il quadro d’insieme era lo stesso d.lgs. 626/1994, il quale, anziché razionalizzare l’intero sistema, faceva salve le disposizioni in materia di prevenzione degli infortuni e igiene del lavoro non specificamente modificate dal decreto medesimo, lasciando alla sensibilità dell’interprete il non facile compito di individuare, caso per caso, le norme anteriori implicitamente (o di fatto) superate o sostituite dalla nuova disciplina.


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