SLC CGIL CATANIA – Conferenza stampa di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Libersind, Fials Cisal, in presenza dell’avvocato Emiliano Cinquerrui, per la presentazione della relazione sui consuntivi degli anni 2007-2009.
Attribuzione di incarichi a soggetti “non qualificati e legati da rapporti di carattere personale”, organizzazione di eventi speciali ed occasioni mondane con “ingombranti sottotesti clientelari”, distrazione di “ingenti somme di denaro per acquisti” sarebbero alcune delle cause che i sindacati catanesi riconducono al tracollo del Teatro Massimo “Bellini” di Catania. Tutte voci inserite in una relazione sui bilanci consuntivi effettuata dalla KPMG relativamente agli esercizi 2007-2009. Un documento che ha convinto i sindacati a reiterare un esposto denuncia già presentato nel 2010 contro l’ex sovrintendente Antonio Fiumefreddo.
La relazione, riferita ai bilanci consuntivi degli anni 2007-2009, è stata presentata stamattina da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Libersind, Fials Cisal, in presenza dell’avvocato Emiliano Cinquerrui. Tutte scelte effettuate dall’amministrazione di quegli anni, in coincidenza dell’insediamento dell’ex sovrintendente. Qualche esempio? Una festa barocca del 2007 per 58 mila euro, una Via Crucis nel 2008 dal costo di 110 mila euro, o 30 mila euro per la polisportiva Libertas. Quest’ultima un’ attività non contemplata dall’articolo 2 della legge regionale 19 dell’86.
Per Giovanni Nicotra della Uilcom Uil, “la relazione effettuata dalla KPMG commissionata dalla nuova gestione per materializzare il danno patrimoniale subito, evidenzia un gravissimo danno al patrimonio dell’ente dal quale non sappiamo come e quando si potrà uscire”.
Il debito fuori bilancio, che ammonta a circa 3 milioni di euro, le spese distratte attinenti a voci non istituzionali, il finanziamento regionale progressivamente decurtato e attualmente non ancora erogato, sono, secondo il segretario della Slc Cgil, Davide Foti, “le cause che hanno determinato la crisi economica e finanziaria dell’ente. Stipendi non pagati, stagione lirico – sinfonica 2013/2014 non ancora finanziata, l’interruzione delle attività primarie dell’ente, mancata assunzione dei precari dell’ente, sono il risultato della situazione descritta. Al fine di porre rimedio a tutto ciò invochiamo l’intervento delle istituzioni regionali e comunali con gli strumenti politici ed economici necessari, al fine di scongiurare la chiusura definitiva delle attività dell’ente”.
Per Antonio D’Amico della Fistel Cisl, “È ipotizzabile che i fatti che hanno condotto alle recenti indagini nei confronti degli 80 lavoratori dell’ente siano frutto delle tensioni che la vecchia gestione ha generato. Fuori dallo scopo di gettare ombre o screditare le indagini che la magistratura ha autorevolmente e correttamente condotto, si ritiene che alcuni degli addebiti ipotizzati siano il risultato di ordini di servizio emanati dal sovrintendente stesso. Questi ha prima imposto ai lavoratori straordinari non pagati per eventi extraistituzionali dell’ente e poi denunciato i lavoratori per aver efefttuato la prestazione lavorativa”.
Aldo Ferrente della Fials Cisal sottolinea che “anche la politica attraverso le istituzioni comunali ha storicizzato il fallimento della gestione Fiumefreddo con la delibera del consiglio comunale di Catania del 26 novembre 2009 avente oggetto ‘valutazioni della situazione determinatasi al Teatro Massimo Bellini e richiesta di dimissioni del sovrintendente’.
Nella motivazione della delibera si ripercorrono le ragioni del dissesto cagionato dalla gestione Fiumefreddo e il danno cagionato ai lavoratori e all’immagine dell’ente. Furono chieste con forza le dimissioni dell’ex sovrintendente allo scopo di permettere un risanamento dell’ente, altrimenti impossibile”.
Per Salvo Todaro della Libersind, “quello patrimoniale non è il solo danno arrecato all’Ente Lirico. Il teatro ed i lavoratori hanno subito un danno all’immagine che difficilmente potrà risanarsi. Perdita di credibilità dell’ente a livello internazionale, screditamento dei lavoratori e delle loro capacità artistico e strutturali, perdita di commesse e finanziamenti sono solo alcuni degli effetti determinati dall’agire della vecchia amministrazione''.