29 aprile 2016

Qè Call center a Paternò riduce di 90 unità il personale "per calo di volumi da riduzione di traffico"


Slc Cgil Ct: "Vergognosa la posizione delle committenti Enel Energia e Transcom di tagliare a danno della Qè"
Lo scorso 31 marzo  la società Qè Call center con sede a Paternò ha avviato la riduzione del personale per 90 unità su 275 lavoratori occupati. Qè call center, che gestisce in subappalto da Transcom la commessa Inps/inail  ed Enel energia, individua gli esuberi per calo di volumi causato da una riduzione del traffico che gestiscono le committenti.
 Circa 70 dei 90 esuberi sono sulla commessa INPS. Oggi si è svolto un incontro in sede di DTL come prevede la procedura ai sensi dell'art.4 e 24 legge 223/91 con un rinvio a giorno 5 maggio per verificare la percorribilità dei contratti di solidarietà per i lavoratori coinvolti. Per Davide Foti segretario generale  SLC CGIL Catania e Gianluca Patanè responsabile provinciale settore TLC:  "Stiamo cercando responsabilmente di garantire tutti i lavoratori del  call center Qè proponendo l'uso  dei contratti di solidarietà. Prendiamo atto della disponibilità  aziendale rispetto alle proposte sindacali ma riteniamo vergognosa la posizione delle committenti Enel Energia, e soprattutto quella di Transcom, di tagliare verso il basso i volumi di traffico a danno della Qè e dei suoi lavoratori, creando così un esubero di 70 lavoratori solo su commessa Inps. Abbiamo invitato tramite le segreterie nazionali l'amministratore delegato di Transcom nonchè Presidente di Assocontact ( ramo di Confindustria che gestisce e tutela le imprese di call center ) senza avere nessuna risposta. Ricordiamo a Transcom che il CCNL  Telecomunicazioni e  le leggi attualmente in vigore come la clausola sociale che demanda ai committenti la responsabilità sociale di imprese nella tutela del lavoro negli appalti di call center, devono essere rispettate. Ci sembra assurdo che il presidente dell'associazione datoriale dei call center crei esuberi ai suoi subappaltanti, dimenticandosi di applicare nelle sue aziende del Catanese il contratto di cui lui è garante. Chiederemo agli organi istituzionali competenti un intervento urgente e mirato che ripristini leggi e regole, non accetteremo senza lottare i licenziamenti".