Qualcuno
ha deciso non di dare l’esempio ma di indicare la linea politica da seguire su
tutte le questioni relative alla Cultura in Italia.
Con
il licenziamento collettivo di coro ed orchestra del Teatro dell’Opera di Roma
si è infatti deciso non solo che di Cultura non si mangia ma che alla cultura
usa e getta , di quella che si piega alle logiche del consumo e
dell’intrattenimento , ci si vuole piegare.
Tutto
ciò con l’aggravante che si è pure deciso di scaricare sugli artisti il peso
delle proprie responsabilità, delle proprie negligenze e delle proprie colpe
per gestioni allegre e clientelari.
Ad
una grande nazione , che ha fatto del proprio patrimonio culturale materiale ed
immateriale e del lavoro l’elemento portante della propria coesione sociale
viene , in una unica soluzione, negato il diritto al lavoro e la memoria
stessa.
La
furia cieca di chi mette al fuoco le biblioteche, di chi distrugge i monumenti,
di chi riorganizza i saperi piegandoli alla propria volontà va fermata.
La
libertà e la difesa di saperi e conoscenze va tutelato e difeso ed è anche per
questo che è necessario mobilitarsi a difesa del Teatro italiano che non deve
essere svuotato ma valorizzato e rilanciato.
Segreteria
Provinciale Cgil Catania Segretario
Generale Slc Cgil Catania
Giovanni
Pistorio Davide
Foti