12 febbraio 2017

Sanremo 2017 protesta lavoratori Tim


"Non potevamo stare in silenzio e guardare il festival di Sanremo dal divano di casa, sapendo che si fa con i nostri soldi. E allora siamo venuti qui a cantare la nostra canzone stonata": così i lavoratori della Tim, sponsor unico del festival, irrompono a Sanremo nel giorno della finale, per protestare contro le politiche aziendali degli ultimi anni.
E ancora:
“20 anni fa l’allora Telecom fu privatizzata e da quel momento si sono avvicinati dirigenti, proprietari e governi. In molti hanno attraversato le vicende di Tim, in molti si sono arricchiti e hanno garantito i propri interessi, nessuno ha impedito che una delle principali multinazionali di telecomunicazioni al mondo si trascinasse in un lento e inesorabile logorio.
Oggi più di 30mila lavoratori di Tim sono in contratto di solidarietà, con riduzioni significative degli stipendi. Ma tutti questi sacrifici non sono bastati: la nuova proprietà francese in ossequio a mere logiche finanziare ha preteso un piano di tagli di quasi 2 miliardi di euro, il cui raggiungimento garantirà premi per decine e decine di milioni di euro per la dirigenza.
E così il 6 ottobre scorso l’azienda ha comunicato a sindacati ed RSU che dal 1 febbraio di quest’anno non sarebbe più stato valido il contratto aziendale, un contratto frutto di decenni di lotte e mediazioni con l’azienda, che garantiva ai lavoratori di Tim diritti e salari.
Garantiva. Perché ad oggi con questo atto prepotente e unilaterale Tim ha tagliato ulteriormente i nostri stipendi. La stessa azienda che in ogni occasione si vanta di garantire ai suoi dipendenti un concetto di welfare all’avanguardia, ha cancellato ferie e permessi retribuiti necessari alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
L’azienda che favoreggia le nuove e moderne modalità di lavoro, gli smart working, ha deciso di trasferire forzosamente 265 lavoratori dalle sedi di Milano e Torino verso Roma, con tutte le drammatiche conseguenze che tutto ciò potrà comportare”.