24 febbraio 2010

4°Congresso Provinciale della SLC CGL di Catania: Approvazione documento politico

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La COMMISSIONE POLITICA del Congresso Provinciale della SLC CGL di Catania fa propri i contenuti della relazione del Segretario Generale uscente Giovanni Pistorio, gli interventi del Segretario Conf CGIL di Catania Giacomo Rota e le conclusioni del Segr Naz SLC CGIL Alessandro Genovesi.

Le istanze emerse durante il dibattito congressuale vengono integralmente recepite e impegnano il sindacato a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per la loro attuazione, in particolar modo per garantire la libertà e la pluralità dell’informazione e la trasparenza nella gestione delle attività culturali siano esse di tipo lirico, teatrale, cinematografico e televisivo.

La COMMISSIONE POLITICA accoglie i seguenti OdG riguardanti il Teatro Massimo, i call center e l’emittenza.

TEATRO MASSIMO BELLINI

Il congresso provinciale della SLC CGIL , tenuto conto della lunga vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori del Teatro Massimo Bellini, considerato che nonostante tutte le sollecitazioni e gli inviti rivolti a tutti i livelli istituzionali, a cominciare dal Presidente della Regione, non è finora avvenuto quanto auspicato e richiesto, quindi l’avv Fiumefreddo continua a occupare la carica di Sovrintendente, viste tutte le iniziative denigratorie e provocatori, tendenti a ledere la dignità personale delle persone coinvolte, intraprese dal Sovrintendente, che rende irrecuperabile la situazione di contrasto in atto Condanna Il comportamento del Sovrintendente che ha tradito il Teatro Massimo Bellini, divenendo un ostacolo per il suo sviluppo e per la vita culturale della Città.

Esprime

La propria piena solidarietà politica ed umana nei confronti dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori tutti del Teatro

Chiede

Con forza al Presidente della Regione on.le Raffaele Lombardo di rompere finalmente gli indugi e di rimuovere l’avv Fiumefreddo da un incarico del quale non è stato all’altezza.

TLC

Il settore delle TLC e, in particolare, quello dei call center presenta in questo particolare momento di crisi, seri rischi per la tenuta dei livelli occupazionali, generati dal crescente fenomeno delle esternalizzazioni e delocalizzazioni da parte dei più importanti operatori di telefonia e delle grosse committenti.

Le loro attività puntano al massimo ribasso del costo del lavoro e alla riduzione dei diritti dei lavoratori.

Questi processi, uniti al perseguire gli obiettivi di qualità da parte dei committenti, mascherano le pressioni che vengono effettuate sui lavoratori, consentendo ai committenti stessi di tenere “sotto ricatto” sia le aziende in out sourcing che i lavoratori, con strumenti al limite della legalità, mirati al controllo di massa e ad personam, che violano lo statuto dei lavoratori.

A questo si aggiunge la presenza di imprese “mordi e fuggi”, che utilizzano i finanziamenti pubblici senza garantire l’interesse del territorio e la stabilità occupazionale.

Emblematico il caso di RATIO CONSULTA dove, senza alcuna comunicazione ufficiale, 80 lavoratori si trovano senza attività.

Occorre dunque pretendere:

1)che si ponga fine a questo sistema di deresponsabilizzazione e di massimilizzazione del profitto a discapito dei lavoratori;

2)che si prevedano clausole sociali nell’assegnazione degli appalti, che garantiscano occupazione in caso di cessata attività

3)che si neghi l’accesso ai finanziamenti pubblici a quelle società che non hanno mantenuto i livelli occupazionali previsti o che hanno de localizzato commesse all’estero

4)che si definisca rapidamente un capitolato d’appalto che stabilisca salari e tutele a parità di prestazione professionale, impedendo fenomeni di concorrenza sleale.

EMITTENZA

La fase di incremento di innovazione tecnologica che coinvolge l’Emittenza Privata impone che venga sottoposta ad immediata analisi del sindacato.

E’quindi impellente la necessità di affrontare il rinnovo del CCNL in modo da governare il cambiamento. Questo momento non può prescindere dal contributo di tutte le realtà territoriali. In particolare per quanto riguarda le figure professionali e la loro classificazione.

Nello specifico si chiede:

1)che ai lavoratori a tempo determinato delle aziende televisive venga data la possibilità di accedere in maniera estesa agli ammortizzatori sociali.

2)che venga chiarita la posizione del telereporter e, nel caso in cui alcune delle mansioni dovessero coincidere con quelle dei giornalisti FNSI, vengano estese le tutele previste per legge.

3)che non venga ritenuto più possibile derogare rispetto alle 11 ore di riposo.


APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DAI DELEGATI AL IV CONGRESSO PROVINCIALE SLC CGIL CATANIA DEL 17 FEBBRAIO 2010