14 gennaio 2016

Sit-in addetti Almaviva,lettera a Mattarella e Renzi

(AGI) - Palermo, 13 gennaio - Una lettera rivolta alle massime istituzioni, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al presidente del Senato Pietro Grasso. Un "sos disperato" dei lavoratori di Almaviva, tremila dei quali solo a Palermo a rischio esubero, e un sit-in programmato per il 22 gennaio, davanti alla Regione. I sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl hanno deciso di tornare in piazza dopo lo sciopero dell'11 dicembre scorso, a causa della mancanza di risposte sul loro futuro. Dopo la perdita della commessa di Enel la sorte del call center, i cui lavoratori per evitare i licenziamenti hanno rinunciato a un'altra parte di salario, e' sempre piu' incerta. "Non possiamo aspettare oltre che ci convochino. Andiamo a bussare alle porte dell'illustre assente, il presidente della Regione, e questa volta devono farci entrare", dicono i sindacati. Nella lettera inviata anche al presidente della Camera Laura Boldrini, al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al presidente della Regione Rosario Crocetta, i lavoratori sottolineano l'importanza del center di Almaviva, azienda italiana che occupa oltre 15.000 lavoratori in Italia. In particolare a Palermo su due sedi, sono impiegati 5000 persone tra lavoratori a tempo indeterminato e precari. "Da qualche anno - scrivono - anche questa unica occupazione e' messa in serio pericolo a causa di un quadro normativo carente per il settore, della mancata applicazione delle pochi leggi dello Stato esistenti in materia e di una politica industriale di settore mai realmente affrontata". Sono ormai quattro anni che i dipendenti di Almaviva "tirano a campare" con le stampelle dei contratti di solidarieta'; nel mese di dicembre, "sembrerebbe in seguito a delle ispezioni Inps, ci e' stata tolta una stampella", in quanto, e' stato unilateralmente modificato l'inquadramento dell'Azienda da industria a terziario; questa modifica ci ha lasciati in balia della giungla degli ammortizzatori sociali deroga, le cui coperture, oltre che inferiori, sono sempre avvolte da incertezza. Ci rivolgiamo a voi perche' siamo fortemente preoccupati per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie".