02 agosto 2012

2 agosto 1980: Strage di Bologna

Sabato 2 agosto 1980, stazione ferroviaria di Bologna. Alle 10:25, nella sala d'aspetto di 2ª classe della stazione di Bologna, affollata di turisti, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplose, causando il crollo dell'ala ovest dell'edificio. L'esplosivo, di fabbricazione militare, era posto nella valigia, sistemata a circa 50 centimetri d'altezza su di un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell'ala ovest, allo scopo di aumentarne l'effetto.


L'esplosione causò la morte di 85 persone ed il ferimento o la mutilazione di oltre 200. L'autobus 37 divenne, insieme all'orologio fermo alle 10:25, uno dei simboli della strage. Come esecutori materiali furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai NAR, tra cui Giuseppe Valerio Fioravanti.


Il messaggio di Pierluigi Bersani

Senso di giustizia e bisogno di verità ci spingono a chiedere allo Stato di fare la propria parte e a sostenere le vostre ragioni che sono le ragioni dell'Italia". Lo scrive il segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un messaggio a Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime, in occasione del 32esimo anniversario della strage di Bologna che ricorre domani, 2 agosto. "Sono trascorsi 32 anni dalla strage di Bologna- scrive il leader del Pd- ma è necessario ribadire l'impegno affinché la verità emerga nella sua interezza. La magistratura ha svolto il suo compito ed è arrivata a sentenze definitive, tuttavia continuano i tentativi di delegittimare il suo lavoro. Voglio dirti che noi faremo da argine al tentativo di inquinare l'esito dei processi.


Resta da capire chi fossero i mandanti occulti e quali forze abbiano realmente operato per arrivare ad un esito non democratico della vicenda italiana". "Una strage - prosegue Bersani - che ferì al cuore Bologna e l'Italia intera. L'immagine dell'orologio della stazione fermo alle 10.25 resta nella memoria collettiva come il segno più drammatico di un evento che provocò la morte e il ferimento di tanti innocenti. Voi familiari chiedete legittimamente che le ombre siano diradate e che il segreto di Stato non impedisca di ricomporre ogni aspetto di una vicenda così importate e dolorosa per la nostra storia". "Voglio garantirti ancora una volta che il nostro impegno non verrà mai meno: sia per fare chiarezza sui lati oscuri della strage; sia per fare in modo che le vittime e i familiari vedano riconosciuti i loro diritti dal punto di vista previdenziale. E' necessario, pur nella difficile congiuntura che stiamo attraversando, mettere in atto le norme di legge in vostro favore che sono state già approvate. Continueremo a sollecitare il Governo che, da parte sua, ha dato un segnale molto positivo tornando, dopo due anni di assenza, a prendere parte alla commemorazione in ricordo delle vittime della strage".


GQ-Italia