12 ottobre 2015

Barbara Apuzzo: Saluto alle compagne e ai compagni SLC

Cari compagni,credo non sia più ormai un segreto il fatto che a giorni  lascerò la segreteria nazionale Slc per ricoprire un nuovo incarico in  Confederazione.
 Dopo quasi sei anni di permanenza in quella che ha  rappresentato una delle più importanti esperienze sindacali della mia  vita sento quindi il bisogno di ringraziare quanti di voi hanno   condiviso questo "pezzo di vita" insieme a me.
 Tante sono state le  battaglie combattute, alcune vinte, altre non ancora...tanti gli ideali  condivisi, le risate, le tristezze, troppi i compagni che hanno lasciato  un vuoto enorme con la loro scomparsa...
 Se provo a riavvolgere il  nastro le immagini che mi tornano alla mente sono infinite...penso al  periodo in cui seguivo i servizi postali, alla battaglia di civiltà  condotta insieme agli uomini e alle donne della slc per affermare il  principio che la maternità è un diritto inalienabile e che per questo  motivo nessuna discriminazione economica sarebbe stata accettata! In  quell'occasione non firmammo un vergognoso accordo sul pdr che  rappresentava una sorta di selezione sociale della specie, fatta  principalmente di ciò che di più debole può esserci dentro un'azienda,  in cui ad essere penalizzati erano anche gli infortunati, i fruitori dei  permessi previsti dalla Legge 104 per l’assistenza a portatori di  handicap o malati gravi e persino i donatori di sangue, senza  dimenticare coloro che avrebbero esercitato il diritto allo sciopero.  Quella battaglia duro' 7 mesi, ma alla fine quella brutta pagina fu  riscritta affermando il principio che una trattativa non è mai solo un  fatto tra due parti.
 E’ anche un modo per declinare costumi, abitudini e comportamenti di un paese.
  In quella circostanza la nostra capacità di intrecciare rapporti e di  costruire relazioni con pezzi importanti della società (che è insita nel  DNA della CGIL e non ha bisogno di avere alcuna "etichetta") ha finito  per accerchiare persino un’azienda come Poste, costringendola  a firmare  un nuovo accordo che, fatto assai insolito nella storia della  contrattazione italiana, ha modificato profondamente ampie parti di  quello in vigore.
 Naturalmente gli aneddoti, le battaglie, le  sconfitte e le conquiste di quel periodo furono tante, ( il rinnovo del  CCNL in condizioni pesantissime, il contrasto alla "clausola  compromissoria", le elezioni delle RSU...) ma di questa vittoria sono  particolarmente orgogliosa e grata a coloro che l'hanno resa possibile  insieme a me.
 Così come ho vissuto con grande passione il cambio di  delega, la creazione di una nuova area, quella della produzione  multimediale, che mi ha dato l'opportunità di confrontarmi anche al di  fuori della categoria su temi essenziali per la vita stessa della  democrazia del paese.
 Ho conosciuto tante compagne e tanti compagni,  insieme ai quali la SLC, ha dato il suo contributo per difendere il  pluralismo dell'informazione, i prodotti editoriali e culturali e con  essi i lavoratori che ogni giorno faticano sempre di più a mantenere se  stessi in equilibrio, in un mercato del lavoro sempre più povero e cieco  di fronte ai loro reali bisogni.
 Ho conosciuto "mestieri" fatti,  ancora, nonostante tutto col cuore...lavoratrici e lavoratori che  rendono possibile la sopravvivenza di nicchie di qualità a costo di  sacrifici (non solo economici) e umiliazioni a volte ai limiti della  sopportazione umana.
 Con l' "editoria invisibile" e i precari e  atipici di "stai in onda" abbiamo provato a ragionare, insieme a loro,  su come ridisegnare il confine dei diritti per includere quella platea  di lavoratori che oggi è sempre più grande e al tempo stesso più  debole...
 Il pensiero va poi alla Rai, alla lotta condotta con tutte  le armi in nostro possesso per contrastare il taglio dei 150 mln, la  (s)vendita di Rayway...siamo stati in piazza insieme al 90% di quelle  lavoratrici e quei lavoratori che hanno scioperato per difendere il  servizio pubblico, sfatando in un momento di grande attacco al sindacato  il falso mito di un sindacato scollato dai lavoratori...penso alle  lavoratrici e ai lavoratori di La7, alla dignitosa caparbietà con cui  continuano a portare avanti la battaglia per il riconoscimento degli  stessi diritti anche ai neo assunti e ai precari...al mondo degli  appalti, su cui "grandi" aziende come Mediaset scaricano i costi  gravando interamente su lavoratrici e lavoratori e a tutto l'impegno  profuso dalle compagne e dai compagni, a tutti i livelli, per  tutelarli...penso alle discriminazioni nei confronti delle donne resesi  ancora più odiose e insidiose con il jobs act, e alle lunghe  chiacchierate con le compagne, per analizzare, capire, "leggere" quanto  sta accadendo al mondo del lavoro con una visione di genere...penso al  coordinamento donne che ho avuto l'onore di di rappresentare, alle  elaborazioni prodotte, sulla contrattazione di genere, diventate  patrimonio dell'intera categoria con l'approvazione all'unanimità di odg  sul tema...alla bellissima iniziativa "contro la violenza sulle donne,  segnali dentro e fuori lo schermo" tenutasi 2 anni fa alla Casa del  Cinema, al grandissimo contributo dato da Susanna Camusso sul tema, agli  altri ospiti illustri che partecipando hanno testimoniato quanto sia  importante avviare un ragionamento profondo su quanto i messaggi  veicolati tramite la TV siano sessisti e rischino di indurre  (direttamente o indirettamente) alla violenza contro le donne...penso ad  ognuno di voi, Compagne e Compagni, che ho sentito veramente tali e di  cui conserverò per sempre il ricordo. Naturalmente ci vedremo ancora!