Lunedì 12 ottobre si è svolto l’incontro sindacale convocato dalla direzione di H3G per discutere delle chiusure collettive e dei nuovi target per il PDR 2016.
La parte sindacale ha respinto l’impostazione aziendale per la quale gli incontri col coordinamento siano finalizzati esclusivamente a siglare accordi o ratificare atti dovuti. Il PDR, la gestione delle chiusure collettive sono sicuramente temi importanti ma ormai non è più eludibile il tema di quale modello di relazione industriale voglia perseguire H3G. La vicenda del mancato raggiungimento del parametro EBIT, e quindi del PDR, e la conseguente decisione unilaterale di pagare comunque una parte del premio, notizia di per sé positiva, non fanno altro che dimostrare come il management aziendale continui a pensare di “bastare a se stesso”.
Questa impostazione non può più continuare. L’organizzazione del lavoro, soprattutto nell’area customer, sembra essere ormai tutta nelle mani dei quadri intermedi con l’immediata impossibilità di ricostruire una filiera delle priorità coerente e condivisa in tutti i centri di lavoro. Anche la notizia positiva del processo di reinternalizzazione di attività precedentemente svolte in outsourcing all’estero si è tradotta in un mero aumento delle pressioni, perdendo l’ennesima buona occasione di costruire un clima di condivisione. La ricerca spasmodica delle performances fini a se stesse, senza condividere obiettivi e strade, si traduce purtroppo semplicemente in un aumento dello stress ed in uno scadimento delle condizioni di lavoro. Non giova inoltre la strumentalizzazione che alcuni responsabili starebbero facendo del futuribile progetto di fusione societaria con Wind, arrivando ad attribuire al cattivo risultato del singolo centro di lavoro una sua possibile esclusione dal progetto! In questo quadro riteniamo che anche gli “alti” tassi di assenza lamentati dall’azienda siano da intendersi come la spia dell’urgenza di iniziare un confronto serio sull’organizzazione del lavoro.
Anche sui temi all’ordine del giorno riteniamo ci sia da fare maggiori approfondimenti. Continuando a ritenere le chiusure collettive uno strumento comunque utili, occorre che il prossimo accordo parta da quello che non ha funzionato nella gestione del precedente calendario, soprattutto nelle aree operative :gestione delle ROL, presidi minimi nelle settimane di chiusura con carichi di lavoro da normale giornata lavorativa).
A questi temi ormai non più non esser data una risposta! Accogliamo con favore l’adesione dell’azienda alla proposta fatta dalla parte sindacale di iniziare già dal prossimo 22 ottobre un confronto sull’organizzazione del lavoro nei call center, la verifica del funzionamento del meccanismo del PDR e le chiusure collettive. Naturalmente l’auspicio è che siano tavoli di confronto seri e, soprattutto, non episodici.
Roma,16 Ottobre 2015
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL