Vi dico solo che ho pianto quando stasera da casa ho visto in onda la sedia vuota dello studio del tg e ho sentito la voce fuori campo di Maria Torrisi che annunciava i licenziamenti: ho pianto come un bambino abbracciando mia moglie Daniela, ho pianto di rabbia e di dolore, come avevo già fatto a metà luglio lasciando Antenna Sicilia, l'Azienda che sicuramente mi ha dato tutto, ma alla quale ho dato tutta la mia Vita con passione, impegno e professionalità e dove avevo pensato di restare fino alla vecchiaia.
Non è giusto: la nostra azienda, il nostro lavoro, i nostri sacrifici, le nostre emozioni, le nostre gioie, le nostre passioni non dovevano finire così. Che tristezza davvero, anche per milioni di Siciliani che hanno amato la "nostra" Antenna Sicilia e sono cresciuti con noi sin dal 1979 e ai quali non finiremo e non finirò mai di dire grazie per l'affetto e la stima dimostrateci in ogni momento. E' per tutti loro che dobbiamo andare avanti.
Abbraccio tutte le colleghe e tutti i colleghi, anche quelli che sono stati licenziati negli anni precedenti. Un patrimonio umano e professionale straordinario e unico che andava salvato. Le lacrime non bastano.
Salvo La Rosa
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CATANIA – Vertenza Antenna Sicilia: licenziamenti confermati. La sensazione è che il copione fosse già scritto: il verbale che esce dalla riunione all’ufficio del lavoro è negativo. “Purtroppo oggi si è conclusa la procedura di licenziamento per sedici lavoratori di Antenna Sicilia”, commenta a caldo il sindacalista della Cgil Davide Foti. “L'azienda ha rifiutato tutte le proposte sindacali senza dare un’opportunità per salvare i posti di lavoro”, aggiunge. L’istantanea della riunione lascia l’amaro in bocca. A pesare non ci sono soltanto i posti di lavoro andati perduti, ma anche il modus operandi dei vertici della Sige. “Abbiamo già provveduto a denunciare l’azienda per comportamento antisindacale”, spiega Foti in riferimento alla proposta di “incentivazione economica ai lavoratori che non avessero opposto resistenza a livello legale ai licenziamenti”.
Ma la partita non si chiude qui. I sindacati intendono tenere una linea dura: “Chiederemo agli organi istituzionali ispettivi di controllare la gestione e le collaborazioni future rispetto alle regolarità dei contratti e delle leggi”. Il riferimento è alla possibilità che l’azienda affidi il confezionamento dei tg a un’altra società in grado di fornire il servizio a un costo molto più basso. “Oggi, nella nostra città, si spegne uno strumento di pluralismo dell'informazione in un territorio oramai desertificato ed usato da politica ed istituzioni come leva clientelare sfruttando bisogni ed esigenze di lavoratori e cittadini”, commenta il sindacalista.