11 settembre 2014

Call center, la vertenza Accenture sbarca al Mise


Dopo la pausa estiva riprende la vertenza Accenture. Si terrà infatti domani al ministero dello Sviluppo economico il tavolo per affrontare la questione dei 262 lavoratori di Palermo per i quali sono state avviate le procedure di licenziamento.
Accenture ha deciso di licenziare i 262 addetti al call center dopo che British Telecom Italia chiuso la partnership sulla gestione dei servizi al cliente  e la multinazionale americana sarà costretta a licenziare i lavoratori del sito di Palermo che erano stati ceduti da BT nove anni fa.

"Quella dei lavoratori di Accenture è frutto – secondo Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – di follie generate da un vuoto normativo presente solo nel nostro Paese (gli altri Paesi Europei hanno correttamente recepito i contenuti di una direttiva europea di tutela dei diritti dei lavoratori del 2001 ndr) generano ulteriore disoccupazione con costi enormi a carico delle casse dello stato mentre la committenza (Enel, Wind, Con Te Assicurazioni, Poste Mobile, Vodafone, Telecom, Eni e, appunto, il Ministero del Lavoro) continuano fare utili a scapito dei lavoratori “.


“E’ un sistema insostenibile. Da un lato la qualità che viene offerta ai cittadini / clienti è sempre più bassa a causa del continuo spostarsi delle commesse che non consente una professionalità adeguata dei lavoratori, con lamentele causate dai disservizi in crescita e cittadini che si rivolgono ai call center sempre con maggiore disagio - prosegue Azzola - Dall’altro un dramma sociale che aumenta di giorno in giorno nella totale assenza di un intervento della politica e del Governo che si limitano a rilasciare attesati di solidarietà”.