25 novembre 2014

A chi spettano il bonus 80 euro, il bonus bebè e la detrazione per baby sitter e badanti?


Il Governo quest’anno ha deciso di riconoscere un bonus 80 euro ai lavoratori dipendenti e assimilati direttamente in busta paga, che è stato stabilizzato nella Legge di Stabilità ad ottobre, prevedendo inoltre l’estensione del bonus alle neomamme a partire da gennaio 2015, ovvero un bonus bebè.
Tuttavia, non è facile capire i criteri e le soglie all’interno delle quali bisogna rientrare per avere diritto a queste ed altre agevolazioni fiscali. Ad esempio, per il bonus bebè c’è una soglia di 90mila euro, mentre per la detrazione Irpef c’è un tetto di 2.840,51 euro, al di sotto di cui si è considerati a carico di un proprio familiare, e così vengono riconosciuti a questi ultimi le detrazioni Irpef.
Secondo gli analisti di IlSole24Ore,  queste misure, decise in anni diversi e senza coordinamento tra loro, hanno stabilito soglie di “povertà fiscale” in base alle “esigenze di gettito che si aveva nel momento in cui sono state approvate, quando invece un sistema tributario dovrebbe stabilire degli scaglioni di reddito, anche ampi, al crescere dei quali diminuiscono tutti gli sconti fiscali“.

Bonus bebè: a chi spetta e come riceverlo
Secondo la Legge Stabilità 2015, approvata dal Governo il mese scorso e attualmente in discussione in Parlamento, il bonus bebè spetta ai genitori che, nell’anno solare precedente alla nascita o adozione del figlio, hanno avuto un reddito del nucleo familiare assoggettabile a Irpef (articolo 2, comma 9, decreto legge 13 marzo 1988, n. 69) complessivamente non superiore a 90mila euro.
Non c’è limite di reddito se il figlio, nato o adottato, è il «quinto o ulteriore per ordine di nascita o ingresso nel nucleo familiare».
Il bonus bebè verrà riconosciuto per ogni figlio nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Consiste in un assegno di 960 euro annui, erogato sotto la forma di 80 euro al mese a decorrere dal mese di nascita o adozione, e fino al compimento del terzo anno d’età ovvero del terzo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione.
Per ricevere il bonus sarà necessario fare domanda all’Inps.

Detrazione baby sitter e badanti: come fare
C’è un’altra agevolazione fiscale riguardante l’infanzia: la deduzione dal reddito complessivo, nel limite annuale di 1.549,37 euro, dei contributi previdenziali pagati per le baby sitter (articolo 10, comma 2, Tuir).
Non c’è alcun limite di reddito per questa deduzione, che spetta anche agli «addetti ai servizi domestici», ovvero le colf, e a quelli per «l’assistenza personale o familiare», quindi le badanti. Per queste ultime, d’altronde, “è possibile detrarre anche il 19% delle relative spese sostenute, ma solo se il reddito complessivo (di chi sostiene la spesa) non supera i 40mila euro (articolo 15, comma 1, lettera i-septies, Tuir)“.
Così, per detrarre i contributi delle badanti non c’è limite di reddito, mentre per detrarne i costi al 19% non si possono superare i 40mila euro di reddito annuo.

Bonus 80 euro: a chi spetta?
E’ prevista nella Legge Stabilità 2015 la stabilizzazione del bonus 80 euro nelle buste paghe dei lavoratori dipendenti con reddito non oltre i 24mila euro. Si tratta di un credito d’imposta annuale pari a 960 euro (80 euro al mese) ed è rapportato al periodo di lavoro nell’anno.
Per redditi tra i 24mila e i 26mila euro, il bonus scende, in quanto spetta in base al rapporto tra i 26mila euro, calati del reddito complessivo effettivo, e i 2mila euro.
Sopra i 26mila non si ha diritto al bonus 80 euro (articolo 13, comma 1-bis, Tuir, in vigore dal 2015, che rispecchia le regole in vigore per il periodo da maggio a dicembre 2014).
Come spiegato dagli specialisti di IlSole24Ore, si è scelto di dare 80 euro al mese con l’obiettivo di individuare chiaramente in busta paga il c.d bonus Renzi, anziché incrementare le detrazioni Irpef di lavoro dipendente, già presenti nel nostro ordinamento e con un meccanismo di calcolo consolidato (articolo 13, Tuir), poiché questa modifica non avrebbe comportato un aumento fisso nelle buste paga dei dipendenti con reddito da 8mila euro a 24mila euro, ma un incremento variabile e inversamente proporzionale all’accrescere del reddito da 8mila a 55mila euro.
Attualmente, in effetti, le detrazioni Irpef per il lavoro dipendente sono massime (1.880 euro) se il reddito complessivo non oltrepassa gli 8mila euro e diminuiscono proporzionalmente fino allo zero, se supera i 55mila euro.
di Natalia Pezzone