24 marzo 2010

Concetta Raia:“Misure per favorire l’assistenza sanitaria psichiatrica”

INTERROGAZIONE N. 1088 (primo firmatario On. Concetta Raia)


Premesso che

in Sicilia appare evidente lo scarto tra la normativa e l’effettiva realtà delle strutture sanitarie per cui la valutazione va fatta partendo dall’effettivo sviluppo dell’assistenza sanitaria:

in Psichiatria dove, finito l’effetto propulsivo della L. 180 la rete territoriale ha subito una progressiva marginalizzazione da parte delle AUSL con l’effetto di spostare risorse verso altri ambiti assistenziali creando una situazione assistenziale più arretrata rispetto al progetto obiettivo nazionale del 1994;

per le Tossicodipendenze la normativa regionale ha istituito i servizi per le tossicodipendenze all’interno dei Servizi Territoriali di Tutela di Salute Mentale. I Ser.T. istituiti con Legge 309/90 in Sicilia sono stati meramente recepiti senza alcuna contestualizzazione alla realtà regionale e, pur avendo una buona diffusione sul territorio sono rimasti a un modello di assistenza di tipo ambulatoriale, mentre nel 2002 l’organizzazione delle tossicodipendenze ha avuto dal Piano sanitario regionale una ulteriore sistemazione che è stata disattesa dalla esistenza attuale di almeno tre tipologie di organizzazione: Settore Salute Mentale, Dipartimento Salute Mentale e Tossicodipendenze, Dipartimento per le Dipendenze;

nell’ambito della Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (NPIA) si registra in Sicilia una frammentazione e una disomogeneità assistenziale in seguito alla collocazione dei servizi NPIA o nei distretti, nell’area Materno –Infantile, o nella Salute Mentale con estreme diversità organizzative, di dotazioni d’organico e strutturali. Va ricordato per altro che nell’unico piano sanitario regionale, quello del 2002, questi servizi sono assolutamente assenti e lo stesso mancano dalle linee guida per la riorganizzazione territoriale (PTA) del 2009;


Considerato che

Per tali ragioni i servizi, pur garantendo una effettiva presa in carico ambulatoriale, non sono in grado di fornire interventi più complessi e articolati

per sapere

quali misure intende adottare per superare i problemi

della gravissima carenza di posti letto per la Psichiatria, che comporta ricoveri anche a centinaia di chilometri di distanza, e per le NPI;

della differenza tra il modello adottato dal privato accreditato e quello pubblico in psichiatria per le CTA e l’assenza di residenzialità per le NPI e per le tossicodipendenze relativamente ai pazienti con doppia prognosi;

della presenza formale delle strutture di semiresidenzialità in Psichiatria, per altro senza alcun rispetto dei parametri previsti dalle normative, e dell’assenza di tali strutture negli altri ambiti, NPI e tossicodipendenze;

della ridotta presenza degli ambulatori e degli interventi domiciliari sul territorio;

del sottodimensionamento del personale per oltre il 30% su quello previsto dalle normative e dall’assenza diffusa di figure professionali dedicati agli aspetti riabilitativi;

dalla mancata attivazione dei tre dipartimenti (Psichiatria, NPI e Dipendenze), così come previsto anche dalle linee guida recepite nel 2009;

dall’assenza d’integrazione tra Comuni e ASP con gravissimi problemi che investono la residenzialità (Comunità-alloggio,gruppi appartamento, ecc), gli interventi di reinserimento lavorativo e risocializzazione, l’attività domiciliare integrata.

Concetta Raia

www.concettaraia.com