30 giugno 2010

Call Center: 16 mila i posti a rischio in Italia

Erano considerati la giusta soluzione per abbattere i costi affidandosi a operatori in grado di trattare i processi aziendali oltre alle campagne spot di vendita e promozione di nuovi prodotti o servizi, ma a qualche anno dal loro ‘eroico’ avvio, si registra la grande crisi del settore.
Si tratta dei call center in outosurcing che appena cinque anni fa si attestavano nel nostro Paese in 1.400 contact center per un totale di 92mila postazioni attive, e che oggi vivono invece il periodo più brutto della storia italiana.
Migliaia, infatti, gli operatori che hanno perso il loro posto di lavoro e altrettanto quelli a rischio di licenziamento. L’allarme è stato lanciato della Slc-Cgil che, in occasione dell’assemblea nazionale dei quadri e delegati del settore, ha diffuso una mappa dettagliata della situazione, invocando ‘un patto tra produttori per il rilancio del settore’.
Nazzareno Gorni (General manager Mail Up): 'Email marketing, come incrementare aperture e tasso di click'
Il quadro prospettato? Rischi nel 2010 per circa 15-16mila operatori ovvero, il 20% degli 80mila addetti a tempo indeterminato con la conseguenza che quella che per tantissimi giovani italiani era considerata forse la strada più rapida per entrare nel mondo del lavoro svolgendo attività per aziende terze, sta ora diventando il loro incubo.

CALL CENTER: MICELI (SLC/CGIL), NECESSARIO TAVOLO CON GOVERNO SU CALL CENTER

Nel corso dell’assemblea nazionale dei quadri e delegati dei call center, promossa da Slc/Cgil e che si è tenuta a Roma presso la sede nazionale Cgil, Emilio Miceli, intervenendo alla tavola rotonda, ha chiesto la cancellazione della norma sull’Irap, prevista nella manovra finanziaria, che “facilita gli avventurieri che stanno affossando il settore e che rischiano di trascinare in una terra di nessuno anche gli imprenditori dal comportamento virtuoso”.

Focalizzando l’attenzione sul mercato, Miceli ha anche rilevato come i grandi gruppi di Tlc utilizzino i call center “come una vera e propria valvola di scarico”. “Serve una risposta di sistema per cui tutti facciano la propria parte – ha proseguito il sindacalista: innanzitutto il governo che deve riconoscere le specificità produttive ed occupazionali del settore; i committenti che devono modificare radicalmente le proprie politiche sugli appalti; gli outsourcer che devono investire sulla qualità occupazionale e la tutela dei posti di lavoro.”

“Come sindacato – ha concluso Miceli – siamo pronti a fare la nostra parte solo all’interno di un quadro di certezza e diritti.”

Bruno Di Cola (Seg. Gen. Uilcom-UIL), nel ribadire la condivisione dei temi della piattaforma proposta da Slc/Cgil sul settore, ha sottolineato come sia ormai necessario “rivolgersi al governo per giungere ad un codice etico delle imprese ed evitare il massimo ribasso, nelle gare d’appalto, anche sui contratti.”

Sergio Abramo (Presidente Assocontact), che condivide la proposta di Slc, ha ricordato quale sia l’errore di fondo nella comprensione del settore “che è diventato altro, non è più un modo per far entrare i giovani nel mondo del lavoro.”

“Nell’unico settore che produce il 47% di Ebitda, gli imprenditori pagano lo scotto della facilità con cui si accede al settore, improvvisando professionalità – ha ricordato l’imprenditore.

Telecom Italia: Richiesta incontro On.le Gianni Letta

Head-Chopper: Pagati per licenziare.

Licenziamenti, scioperi e tagliatori di teste: benvenuti nel mondo del lavoro:
In America la chiamerebbero terminator, head-chopper... «Lo dicono anche qui: tagliatore di teste». Un lavoro impopolare...
È vero che le aziende vi pagano un tanto a testa? «Alcuni si fanno pagare così. A me sembrerebbe davvero di fare il boia. Da dieci anni faccio questo mestiere da libero professionista, dopo una vita in Confindustria a discutere contratti nazionali, dieci anni e non mi sono ancora abituato. È una sofferenza: dietro ogni lavoratore vedo una famiglia». Luciano Tosato è il consulente esterno chiamato dalla Yamaha a guidare la pratica esuberi, a metterci la faccia in mesi di trattative, con gli operai che hanno passato le feste di Natale sul tetto per protesta: tagliare 66 posti, il reparto produttivo della fabbrica di Lesmo. E non solo quello: «In altre dodici aziende seguo ristrutturazioni simili. Lombardia, Genova, Emilia. Tessile, farmaceutico, comunicazione.
I lavoratori stanno pagando la crisi con la perdita dell’impiegoo. In risposta a questo scenario: manuali per imparare a licenziare e tagliatori di teste da una parte, scioperi della fame e presidi sui tetti delle fabbriche dall’altra
Nel lavoro l’individuo si realizza, si emancipa, ma soprattutto grazie ad esso vive, o meglio, sopravvive. Da sempre, quindi, il binomio uomo-lavoro è considerato imprescindibile. Ma ultimamente sembra che le cose stiano cambiando.
Ogni giorno si scopre che le grandi aziende stanno licenziando e stanno mettendo i lavoratori in cassa integrazione. Quel forte legame è stato quindi compromesso dalla crisi economica che ha comportato licenziamenti a catena, scioperi, fallimenti, disoccupazione.

28 giugno 2010

ERICSSON: AZIENDA IRRESPONSABILE. APERTO STATO DI AGITAZIONE

COMUNICATO SINDACALE
Ericsson dimostra tutta la propria irresponsabilità e mette a rischio per molto tempo a venire il sistema minimo di relazioni industriali. L’azienda infatti ha convocato le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL per il giorno 30 Giugno p.v. non per discutere di nuove assunzioni, come previsto dal recente accordo sulle mobilità volontarie nell’area della ricerca, non per riconoscere quel Premio di Risultato e quei miglioramenti che da mesi sono al centro del confronto tra sindacato e azienda (anche nel tentativo di riconoscere un potere d’acquisto limitato dalla scelta aziendale di assorbire i recenti aumenti contrattuali) e su cui Ericsson continua “farsescamente” a prendere tempo, ma bensì per parlare di 250 nuovi esuberi.

Telecom Italia: Dichiarazione di sciopero 9 luglio 2010

COMUNICATO:

OGGETTO: Dichiarazione di sciopero.

MOTIVAZIONI: gruppo Telecom: tutela dei livelli occupazionali e contrasto Piano Industriale 2010-2012.


Le scriventi Organizzazioni Sindacali proclamano per il giorno 9 luglio 2010 lo sciopero a livello nazionale di quattro ore a fine turno di lavoro di tutto il personale di tutte le aziende del gruppo Telecom Italia S.p.A.. Per part-time al 50% e lavoratori in solidarietà intero turno di turno.

La scrivente dichiara di aver esperito con Telecom Italia le procedure di raffreddamento il 30 aprile 2010 con esito negativo e con il Ministero del Lavoro il tentativo di conciliazione in data 6 maggio 2010 con esito negativo.

La presente comunicazione vale come preavviso ai sensi della Legge 83/2000 e precedenti ed in base alla delibera di modifica della Regolamentazione Provvisoria adottata dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (Seduta del 15 Novembre 2007).

Distinti saluti.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL

LEGGI PURE:


SCIOPERO GENERALE GRUPPO TELECOM DEL 09/07/2010

27 giugno 2010

Telecom Italia e la mobilità professionale:

In questi giorni stiamo assistendo a tutta una serie di manovre aziendali atte al reperimento di personale sociale da indirizzare verso il settore Open Access. Partendo da un fattore democratico che "domandare è lecito, rispondere è cortesia, personalmente mi viene difficile interpretare un comportamento societario che in maniera unilaterale sta agendo senza alcun criterio a convocare lavoratori ed effettuare colloqui, discussioni o un pour parler che alla fine si concludono con un messaggio subliminale che sa tanto di obbligo e poco lascia alla volontà della risorsa di decidere la propria destinazione.

Da notare pure una discutibile strategia nel convocare lavoratori che di per se hanno serie difficoltà e difficilmente potranno essere mobilitati in ambito "Access". Mi piace precisare che la Slc Cgil catanese non sta rimanendo ne muta, ne cieca ne sorda a quanto sta avvenendo in tutti i territori italiani. E' vero che sono già usciti comunicati a firma unica inerenti alla mobilità ma è pure vero che in ogni posto di lavoro le nostre RSA e RSU hanno provveduto e stanno provvedendo a dare tutte le informazioni possibili ai colleghi sottolineando pure che si tratta di un evento che senza ombra di dubbio contiene delle forti anomalie palesemente palpabili.

Invito pertanto tutti i lavoratori a sgomberare la mente da dubbi inutili o da pensieri che vedono il nostro sindacato attonito ed immobile difronte a certi comportamenti aziendali. La Cgil c'è, risponde presente e non baratta o scambia niente con nessuno. Pertanto rimandiamo al mittente ogni tipo di battutina ironica fatta in questi giorni e come sempre ci rimbocchiamo le maniche per far rispettare diritti e dignità. D'altronde, come recita la nostra storia, ci siamo sempre assunti ogni tipo di responsabilità, forti del nostro seguito, dei nostri iscritti, della nostra identità e di una lealtà che ci ha visto andare avanti sempre ed ovunque, anche da soli, addossandoci spesso "tutto sulle nostre spalle".

Salvo Moschetto

Slc Cgil Catania

26 giugno 2010

Sorveglianza sul lavoro e controlli sul lavoratore

-- Lo Statuto dei lavoratori prevale sulla disciplina della privacy, ma il Garante privacy ha facoltà di regolamentare in via generale i profili relativi alla posta elettronica del dipendente --
Roma - Quella emessa negli scorsi mesi dal tribunale di Roma, e pubblicata solo di recente, è un'importante sentenza sui poteri di controllo del datore di lavoro in tema di posta elettronica e uso di Internet e sui poteri generali del Garante Privacy sulla materia del trattamento dei dati personali. La vicenda si riferisce ad una ipotesi nella quale una società, per sostenere le proprie ragioni e il proprio comportamento difforme rispetto a quanto previsto dal Garante Privacy e dallo Statuto dei lavoratori in materia di controlli a distanza del lavoratore, negava efficacia generale al provvedimento del garante privacy sulla posta elettronica ed Internet del marzo 2007, con il quale si stabiliscono alcuni principi a tutela del datore di lavoro ma anche a tutela della segretezza della corrispondenza del lavoratore.
In particolare la società aveva affermato nei propri scritti difensivi che i singoli datori di lavoro non fossero obbligati a seguire le regole prescritte dal Garante privacy, che varrebbero solo nei casi concreti in cui vi siano segnalazioni portate all'attenzione dello stesso garante e non in tutti gli altri casi.
Inoltre si negava che nel caso concreto si applicasse agli strumenti di controllo a distanza del lavoratore la disciplina dell'art 4 dello statuto dei lavoratori, che impone "È vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori" (c. 1°). "Gli impianti e le apparecchiatura di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali (...) In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso di tali impianti" (c. 2°).

24 giugno 2010

CONTRATTO TLC: UN FORUM FRA LE PARTI SOCIALI PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DELL’ICT

Comunicato Stampa congiunto
SLC/CGIL, FISTEL/CISL, UILCOM/UIL e ASSTEL
Per la prima volta vertici sindacali e aziendali si sono incontrati per confrontarsi sugli scenari delle Telecomunicazioni e dell’Information & Communication Technologies e individuare le azioni comuni per il rilancio del settore, inaugurando
così una modalità innovativa nelle relazioni industriali. Banda larga di nuova generazione come priorità nazionale, sviluppo dei servizi innovativi su Internet anche a pagamento, tempestiva azione di regolamentazione a favore dello sviluppo della rete: i punti strategici su cui le Parti chiamano al confronto Governo e Autorità.
Milano 24/6/2010 – E’ una delle più rilevanti novità introdotte in occasione del rinnovo del contratto delle TLC-ICT, già considerato un contratto di nuova generazione. Il 1° Forum della filiera delle telecomunicazioni e informatica, appuntamento annuale di studio e approfondimento sul futuro del settore, si è tenuto oggi a Milano tra i Segretari Generali di SLC/CGIL, FISTEL/CISL, UILCOM/UIL e i vertici delle aziende aderenti ad ASSTEL. Erano, inoltre, presenti i rappresentanti di CONFINDUSTRIA, ANITEC, CSIT, ASSOCONTACT.
L’incontro, avvenuto oggi a porte chiuse con la partecipazione di oltre 90 invitati, ha così rappresentato una prima tappa di un nuovo percorso di relazioni industriali negoziali e partecipative nell’ambito della filiera delle TLC, rappresentata per intero nel contratto nazionale di lavoro del settore. Compito del Forum non è affrontare specifiche tematiche aziendali, ma condividere una visione di scenario e individuare i punti di convergenza tra le Imprese e le Organizzazioni sindacali, al fine di promuovere azioni congiunte per lo sviluppo del settore.

Slc-Cgil Segreteria Nazionale: Lettera aperta alle lavoratrici e lavoratori del 119

119: BASTA CON IPOCRISIE E PROVOCAZIONI DA PARTE
DELL’AZIENDA
Cara lavoratrice e caro lavoratore del 119, il giorno 21 Giugno Telecom Italia ha convocato il Sindacato e il Coordinamento Nazionale delle RSU per il prossimo 5 luglio (4 giorni prima dello sciopero nazionale) al fine di svolgere un esame congiunto in materia di turni e – recita la convocazione – per affrontare le “nostre richieste di approfondimento sull’organizzazione del settore”.
Come giudicare tutto ciò? Una svista, una provocazione o che altro? Innanzi tutto ci corre l’obbligo di evidenziare che, con il recente comunicato sul 119, non si è chiesto di approfondire alcunché: sono state denunciate pressioni sui
singoli lavoratori, il non rispetto delle norme sul controllo a distanza, un aumento di indebiti interventi da parte delle linee, in barba anche agli accordi sottoscritti in materia di benessere.
Nulla che l’azienda deve approfondire: Telecom Italia deve solo far rispettare ai suoi dirigenti le leggi e gli accordi sindacali sottoscritti! Quindi è evidente la strumentalità di una convocazione per un esame congiunto sui turni: l’azienda si è forse accorta che i nuovi turni sono insopportabili, stanno penalizzando i lavoratori oltre ogni limite e non servono neanche a recuperare competitività? Bella scoperta: come sindacato lo abbiamo denunciato sin dal primo momento.
Ma forse l’obiettivo non dichiarato dall’azienda è un altro: applicare unilateralmente la proposta finale fatta al sindacato l’11 Gennaio scorso (migliorativa di quella attuale certo, ma sicuramente non in grado di venire incontro ai bisogni dei
lavoratori), che però fu bocciata nelle assemblee dal 90% dei lavoratori e che portò al riuscito sciopero unitario del 15 febbraio.
Sbaglia l’azienda se confida che i lavoratori siano senza dignità alcuna, pronti “ad accettare di tutto”, anche una brutta e finta mediazione di fronte a turni ancora peggiori (come quelli attuali). Ribadiamo oggi, con ancora più convinzione di ieri, alla luce del piano industriale, degli oltre 7000 esuberi dichiarati, del non rilancio del 1254 (con oltre mille colleghi in solidarietà) che, come Sindacato, riteniamo che la discussione deve tenere insieme più piani di merito.

22 giugno 2010

Telecom - Comunicato unitario controlli a distanza Giano e Babilon

COMUNICATO

Regolamentazione accesso a Centrali

Su richiesta aziendale, la Commissione nazionale sui Controlli a distanza, ha condiviso il testo allegato per la regolamentazione, ai sensi dell'art. 4 della legge 300, dei sistemi di accesso nelle centrali di Telecom Italia.

I sistemi citati (Giano e Babilon) consentono di accedere ai locali sociali mentre le videocamere sono quelle perimetrali che guardano gli accessi e/o siti esterni. Queste apparecchiature sono già installate e funzionanti da parecchi anni.

Il percorso individuato é che il testo sarà sottoposto nei prossimi giorni alle RSU dell'unità produttive e OO.SS. Territoriali per la sottoscrizione.

Il testo condiviso, regolamenta una situazione esistente con la quale, fino ad oggi, l'azienda poteva estrapolare ed utilizzare i dati a suo piacimento, con la regolamentazione, il tutto dovrà essere gestito con doppia password di cui una in possesso dei componenti di nomina sindacale della Commissione e sopratutto, da soli, non possono essere utilizzati per eventuali provvedimenti disciplinari. Inoltre i report del Giano resteranno attivi per max 6 mesi e le registrazione delle telecamere, oltre alla legge, anche per accordo sindacale non possono essere conservate, ad eccezione dei festivi e del sabato, per più di 24 ore.

Ulteriori chiarimenti sul testo, se necessari, possono essere richiesti ai componenti la Commissione.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL


Poste: Piattaforma contrattuale 2010/2012

Le scriventi OO.SS. di categoria affrontano il rinnovo del contratto del Gruppo Poste Italiane consapevoli della difficile situazione del sistema Italia che caratterizza l’attuale contesto economico e sociale del Paese.
Sicurezza, innovazione, sviluppo e salario, sono da tempo le priorità indicate dalle organizzazioni sindacali per ridare slancio e vigore alla economia e che, unitamente ad una occupazione stabile e di qualità, possono mantenere e garantire un elevato livello di coesione sociale.
Le scriventi OO.SS. hanno fino ad oggi improntato tutte le rivendicazioni, le vertenze, i rinnovi contrattuali ad una convinzione profondamente radicata nella loro storia: non esiste una efficace azione di rappresentanza e di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori senza un comportamento del sindacato di categoria volto a favorire lo sviluppo complessivo del Paese anche attraverso una crescita qualificata del settore e dell’Azienda in cui opera il sindacato stesso.
Infatti gli ultimi otto bilanci di Poste italiane, chiusi con utili significativamente crescenti, sono la testimonianza del grande impegno profuso dai lavoratori e di un atteggiamento costruttivo del sindacato che ha permesso all’Azienda di diventare una solida e fondamentale realtà del sistema produttivo nazionale, rendendo l’infrastruttura postale con tutta la sua capillare rete materiale e immateriale, un fattore importante di coesione sociale e un volano per lo sviluppo dell’intera economia.
L’imminente liberalizzazione del settore postale porrà tutte le Parti sociali di fronte alla delicata scelta strategica relativa al rapporto tra la competizione effettiva nel mercato ed il ruolo ed il valore del lavoro.
Soprattutto il processo di liberalizzazione, che eliminerà del tutto anche la residua posizione di monopolio di Poste italiane e aprirà la strada a strategie competitive diverse, renderà progressivamente necessario superare le marcate distanze contrattuali che esistono tra i contratti del settore anche per contrastare pericolosi fenomeni di dumping sociale.
Nel nuovo scenario concorrenziale il “fattore lavoro”, dunque, con la sua qualità, le sue competenze, le sue necessità e i suoi bisogni, è l’elemento decisivo intorno al quale affrontare la vera sfida competitiva della liberalizzazione per un servizio che mantenga tuttavia i connotati di universalità.

21 giugno 2010

Cipi S.p.a - Risvolti Giornale di Sicilia - Comunicato Aziendale e Sindacale

COMUNICATO SINDACALE:
Con riferimento agli ultimi allarmistici articoli di stampa ed alla sorprendente tempestività con la quale qualcuno si è sentito improvvidamente in “dovere” prendere impegni anche in nome e per conto delle scriventi OO.SS. si precisa quanto segue.
Nel corso dei diversi incontri tenuti presso le sedi aziendali e le sedi istituzionalmente preposte, sono state esaminate sia le ragioni dell’imprevisto e temporaneo calo di commesse che i tempi previsti per la ripresa.A queste condizioni (e solo a queste condizioni) tutte le OO.SS. presenti hanno sottoscritto verbali di cassa integrazione ordinaria. Se non ci fossero state le condizioni per una ripresa certa e con le relative garanzie, qualsiasi accordo di cassa integrazione non sarebbe stato possibile.Ci sembra, pertanto, intempestivo e strano che, senza alcun preventivo confronto, si levino grida di allarme che ad altro non servono che ad allarmare i lavoratori e a spianare la strada a chi degli allarmi ne potrebbe trarre vantaggio.

Il Segretario Generale SLC CGIL ed Il Segretario Generale FISTEL CISL
GIOVANNI PISTORIO e GIANFRANCO MILAZZO
Comunicato Aziendale:

Gentile Direttore,
negli scorsi giorni (13 e 16 giugno) abbiamo potuto leggere sulle pagine catanesi del Suo quotidiano notizie e analisi allarmanti sulla solidità economica della nostra società, CIPI S.p.A., con particolare riferimento alla situazione occupazionale della sede di Catania. Riteniamo, quindi, necessario esprimerle il nostro stupore e disappunto e rassicurare i dipendenti, le loro famiglie e l’opinione pubblica sullo stato di salute della stessa.

19 giugno 2010

Telecom Italia: Si va verso lo sciopero...

Il 14 giugno 2010 si è tenuto il coordinamento nazionale unitario delle RSU a Roma. In quell'assise si è discusso sulle parti più importanti e critiche del piano industriale presentato dal management di Telecom Italia. Fra i punti più salienti e preoccupanti il sindacato ha evidenziato che:

1) venga mantenuto il perimetro attuale di telecom, senza esternalizzazioni, societarizzazione o altri tipi di strategie che colpiscono solo ed unicamente i lavoratori.

2) no alle delocalizzazioni e all'uscita di attività dall'azienda, sia al customer che alla rete.

3) niente esuberi di risorse umane per un'azienda che ha solo pensato di fare cassa per se e gli azionisti, non reinvestendo sul futuro e sulla crescita societaria.

4) bisogna rispettare gli accordi presi al DA (1254, ade, ecc.), nelle aree di staff, prevedendo la ricollocazione del personale laddove possibile e il rispetto delle professionalità acquisite.

5) l'informatica deve essere parte integrante in Telecom e quindi del core business della Proprietà, in quest'ottica è da condannare il passaggio fatto a SSC di tantissimi lavoratori.

Per questo e tanto altro il coordinamento nazionale ha deciso di proclamare un fortissimo stato di agitazione che sfocierà in lotta e sciopero per tutte le aziende del gruppo. Sono state pertanto programmate 8 ore di sciopero di cui 4 a fine turno a livello nazionale e di gruppo per il prossimo 9 luglio 2010 e altre 4 ore a livello regionale nei mesi di luglio e agosto.

I sindacati dichiarano inoltre un eventuale blocco di tutte le prestazioni straordinarie e accessorie ed hanno ''chiesto ed ottenuto il mandato a proclamare a settembre un eventuale ulteriore pacchetto di ore di sciopero a sostegno della vertenza''.

Si precisa che antecedentemente allo stato di agitazione ogni realtà territoriale effettuerà assemblee di base per poter sentire i lavoratori e stabilire insieme ai sindacati ogni tipo di strategia per poter scongiurare che si metta in atto una ristrutturazione che cade solo sulle spalle dei lavoratori.

Salvo Moschetto

Slc Cgil Catania

18 giugno 2010

Almaviva Contact e Problematiche sociali preliminari agli incontri:

Ne approfitto per sottolineare che nel corso dell'ultimo incontro di coordinamento nazionale slc avevamo già convenuto, con tutto il coordinamento, che le tematiche che riguardano la stabilizzazione dei rapporti di lavoro in somministrazione erano prioritarie rispetto a qualsiasi altra discussione in essere. Su tal punto non me ne si voglia dare il merito, l'intuizione politica ce l'ha avuta Alessandro Genovesi.

A tale importantissima e delicata questione va aggiunta quella che riguarda le preoccupazioni che noi tutti stiamo vivendo riguardo al processo di delocalizzazione in corso presso Alicos ed è anche su tale questione che noi tutti chiediamo venga fatta chiarezza. Se Alitalia dovesse decidere di proseguire su tale percorso temiamo che anche le altre grandi committenti possano seguirne l'esempio. E' tale il pericolo che dobbiamo provare a scongiurare.

sono stato sintetico, mi vogliate scusare per la sinteticità ma sono tali le preoccupazioni di slc cgil sicilia.

-stabilizzazione dei rapporti di lavoro in somministrazione

-garanzie occupazionali ALICOS

Giovanni Pistorio

Comunicato:

Spett.le

ALMAVIVA CONTACT SPA


E p.c.

SLC CGIL NAZIONALE

FISTEL CISL NAZIONALE

UILCOM UIL NAZIONALE


Con riferimento alle convocazioni in essere Vi chiediamo che in via preliminare vengano definite, con le strutture territorialmente interessate, le questioni di valenza sociale ed occupazionale che sono state fatte oggetto nel tempo delle giuste attenzioni negoziali da parte delle scriventi OO.SS ; questioni che riteniamo ormai imprescindibili rispetto alle tante problematiche evidenziate nel corso di questi ultimi mesi sul territorio siciliano e che spesso non hanno avuto la dovuta attenzione nei diversi incontri nazionali che si sono svolti fino ad adesso.

Certi di un Vs positivo riscontro, distinti saluti

SLC CGIL Sicilia FISTEL CISL Sicilia UILCOM UIL Sicilia


17 giugno 2010

Incontro con la Regione Siciliana sulla crisi dei call center in outsourcing in Sicilia

In data odierna si è tenuto un incontro alla V Commissione Parlamentare della Regione Sicilia richiesto dalle scriventi OO.SS. SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL riguardante la crisi sociale e occupazionale che ha investito i call center siciliani in outsourcing.

Alla riunione erano presenti per la Regione Siciliana, il vicepresidente della Commissione, Filippo Panarello, i deputati regionali Concetta Raia e Salvatore Lentini e il capo di gabinetto dell’Assessorato alle Attività Produttive, Domenico Romano.

Le OO.SS. hanno avanzato alla Regione Sicilia le seguenti richieste:
• il prolungamento dei benefici ex L. 407/90 per ulteriori 24 mesi;
• reale disponibilità all’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga (4u, omnia network, ecc.);
• l’istituzione di una black list delle aziende che hanno ricevuto incentivi per le assunzioni non mantenendo i livelli occupazionali, con particolare riferimento a quelle aziende i cui assetti societari sono sostanzialmente coincidenti con le società che già hanno utilizzato tali benefici;

Richiesta di incontro V commissione parlamentare permanente ARS su crisi call center

Spett.le
Presidente
V-Commissione Parlamentare Legislativa
Cultura, Formazione e Lavoro

Oggetto: Richiesta convocazione incontro su crisi nel settore dei call center in outsourcing
Egregio Presidente, attraverso la presente, le scriventi OO.SS. le rassegnano alcune evidenti preoccupazioni rispetto alla grave crisi occupazionale che rischia di investire il settore dei call center in outsourcing e nel contempo colgono l’occasione per avanzare alcune proposte da far valere quali misure utili al sostegno dell’occupazione, per tale settore di attività e valide per il contrasto alla conseguente esclusione sociale causata dalla mancanza delle normali coperture normalmente garantite dal welfare.
Misure a sostegno dell’occupazione nel settore dei call center in outsourcing e di contrasto al fenomeno dell’esclusione sociale.
A seguito della circolare n. 17 del ministro Damiano del 2006, in Sicilia molte aziende hanno provveduto a stabilizzare gradualmente, con contratto di lavoro subordinato ed a tempo
indeterminato, migliaia di lavoratori..
Chiaramente tali aziende, al momento dell’assunzione, hanno utilizzato tutti i benefici previsti per legge compreso quelli di cui alla L.488/92 in conto capitale e quelli di cui alla L. 407/90
Come ben noto, i benefici di cui alla L.407/90 sono utilizzabili per un periodo massimo di 36 mesi , quindi i benefici stanno per venire meno, per cui a partire dal 2010, nel momento in cui i costi per il personale, nelle singole aziende, inizieranno a lievitare, nonostante l’alta qualità del servizio reso all’utente, potrebbe essere finanziariamente più vantaggioso per tali aziende dismettere le attività in essere nel nostro territorio per trasferirle altrove. Ed è quello che sta già avvenendo.

16 giugno 2010

ORDINE DEL GIORNO COORDINAMENTO NAZIONALE TELECOM

14 giugno 2010
Il piano industriale di Telecom è un piano sbagliato che riduce investimenti ed occupazione e che condanna l’azienda ad un ruolo sempre più marginale in Italia e nel mondo. Il tema degli investimenti e del rilancio industriale è oggi il tema che tutti dobbiamo affrontare.

Il futuro della Telecom è indissolubilmente legato al futuro del settore delle Telecomunicazioni e dell’ICT. A fronte anche dell’iniziativa di diversi grandi player del mercato per accelerare la costruzione di una rete di nuova generazione, Telecom deve rilanciare la propria funzione di “motore dell’innovazione” nel nostro paese e il Governo non può continuare a derubricare il tema, considerandolo secondario.

In questo paese vi sono grandi aziende strategiche come la RAI, Telecom, la Fiat e l’Alitalia: su tutte il Governo e le Istituzioni devono svolgere un ruolo per difendere l’occupazione e i diritti di chi vi lavora. Occorre un Tavolo ai massimi livelli sul futuro del settore, sulla politica industriale per le TLC che finora è mancato. Per ottenere un serio confronto sul settore, annunciamo oggi la ferma volontà di ricorrere a tutti gli strumenti dell’azione e della pressione sindacale.

15 giugno 2010

Telecom Italia potrebbe dare in outsourcing la manutenzione della Rete a Italtel e Sirti...?

Lo scorporo della Rete no, una società con i concorrenti per la realizzazione e la gestione della NGN (Rete di nuova generazione a banda larga) no: sono queste le due ipotesi che Bernabè rifiuta con decisione, mentre non hai mai escluso del tutto una fusione con l’azionista Telefonica e ha personalmente appena acquisito 300.000 azioni Telecom Italia (come ha comunicato formalmente).
La Rete deve rimanere sotto il controllo Telecom, di proprietà Telecom: su questo Bernabè non transige. La manutenzione però potrebbe essere data finalmente in appalto, dopo decenni (dai tempi della Sip) che se ne parla, a una società.
Potrebbe trattarsi di una realtà partecipata dalla stessa Telecom e formata da Italtel e Sirti, società oggi in crisi e con gravi problemi occupazionali (leggi comunicato...) che l’appalto della Rete Telecom Italia potrebbe risolvere: per questo motivo una soluzione di questo tipo è vista con favore dai sindacati dei metalmeccanici, che organizzano questi lavoratori degli appalti telefonici.

14 giugno 2010

Telecom: Coordinamento Nazionale RSU del 14 giugno 2010

Compagni,

oggi il Coordinamento Nazionale RSU Telecom ha deciso di intraprendere azioni di lotta e vertenzialità con un primo pacchetto di 8 ore di sciopero. Proclamando un primo Sciopero di 4 ore per il 9 luglio come primo step di una lunga stagione di lotta al quale vanno aggiunte altre 4 ore da articolare territorialmente, per culminare infine con uno Sciopero di 8 ore verosimilmente a settembre con una grande Manifestazione di piazza Nazionale. Faremo nel territorio nei prossimi giorni le necessarie assemblee dei lavoratori.

Davide Foti

Rsu Nazionale Slc Cgil Catania


COMUNICATO DEL COMITATO DEGLI ISCRITTI TELECOM CATANIA

In data 05 maggio u.s. si è teneta una riunione del Comitato degli Iscritti Telecom della SLC CGIL Catania, alla riunione sono stati presenti, tra gli altri, per la Segreteria Provinciale Davide Foti ( Resp. TLC ) e Arduino Denti( Resp. Organizzazione ).
Dopo una breve introduzione del Segretario Tlc sul nuovo “Piano Industriale” Telecom si è lungamente dibattuto sulle ricadute che questo “cosiddetto” piano industriale potrebbe determinare sulle risorse professionali presenti in azienda e sul futuro di Telecom nel mercato TLC nazionale ed internazionale.
Nel corso della riunione è stato denunciato l’atteggiamento nichilistico di Telecom che, anziché dotarsi di una vera e propria politica industriale, ha deciso di presentarsi sui mercati attraverso un piano esclusivamente finanziario messo in atto da un management che fa dei dividendi da distribuire agli azionisti la propria ragione d’essere. Ed infatti si evidenzia che l’utile netto dichiarato (1.5 miliardi di euro ) è frutto non di innovazioni e/o investimenti ma viene ma da recuperi economici determinati dalla cessione della consociata tedesca Hansenet ( 0.9 miliardi ).
Dal punto di vista degli investimenti si evidenzia, invece, il calo globale su tutte le linee strategiche di Telecom ( Rete, Customer etc… ). Nello specifico il calo degli investimenti viene reso evidente per le seguenti riduzioni: 700 milioni sulla rete di nuova generazione ( NGN ); 100 milioni sul Customer; 400 milioni sul costo del lavoro. Se a questo si aggiunge che Telecom vuole recuperare circa 5 miliardi sul debito ( nel biennio passato sono stati recuperati 600 milioni ) possiamo ben capire quale strada vuol seguire Telecom.
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10 giugno 2010

Poste: Inidoneità layout

Da più parti ci arrivano segnalazioni sulla inidoneità degli uffici layout dove il posizionamento della tastiera non consente una corretta posizione nelle operazioni di digitazione contravvenendo quindi a quanto previsto dal D.Lgs n.81/08 in merito alla ergonomicità delle postazioni di lavoro (art.15 lettera d e art. 71 comma 6).

Al riguardo si segnalano anche interventi prescrittivi di alcune ASL che rilevano la impossibilità di appoggiare entrambi gli avambracci nell’utilizzo dei VDT in quanto il posizionamento degli stessi risulta obliquo dato che lo spazio frontale deve risultare libero per evitare intralci nelle operazioni da effettuarsi con l’utenza (scambio di denaro, documenti ecc..).

Poiché tale modello organizzativo sta determinando difficoltà e disagi per le lavoratrici ed i lavoratori che vi sono applicati, chiediamo che si intervenga urgentemente per riportare a norma tali postazioni e quindi creare i presupposti perché nella costruzione di nuovi uffici si tenga conto di quanto sopra evidenziato. In caso contrario ci vedremmo costretti a sollecitare gli organi preposti per tutelare la salute di chi è applicato a tali uffici.

Distinti Saluti.

IL SEGRETARIO SLC-CGIL CATANIA

GIOVANNI PISTORIO


IL SEGRETARIO DI CATEGORIA

GIUSEPPE BUONCUORE