Lo scorporo della Rete no, una società con i concorrenti per la realizzazione e la gestione della NGN (Rete di nuova generazione a banda larga) no: sono queste le due ipotesi che Bernabè rifiuta con decisione, mentre non hai mai escluso del tutto una fusione con l’azionista Telefonica e ha personalmente appena acquisito 300.000 azioni Telecom Italia (come ha comunicato formalmente).
La Rete deve rimanere sotto il controllo Telecom, di proprietà Telecom: su questo Bernabè non transige. La manutenzione però potrebbe essere data finalmente in appalto, dopo decenni (dai tempi della Sip) che se ne parla, a una società.
Potrebbe trattarsi di una realtà partecipata dalla stessa Telecom e formata da Italtel e Sirti, società oggi in crisi e con gravi problemi occupazionali (leggi comunicato...) che l’appalto della Rete Telecom Italia potrebbe risolvere: per questo motivo una soluzione di questo tipo è vista con favore dai sindacati dei metalmeccanici, che organizzano questi lavoratori degli appalti telefonici.
A essere contrari sarebbero i sindacati dei telefonici che rappresentano gli attuali 13.000 “pandisti” (così chiamati perchè usano le Fiat Panda rosso Telecom) ma la prospettiva che a tutti questi lavoratori venga applicato il contratto delle Telco e non quello metalmeccanico potrebbe superare queste resistenze.
Oggi la Sirti lavora per l’assistenza tecnica dei clienti Telecom ma anche per quella dei clienti Wind-Infostrada e degli altri gestori.
Al momento però, ufficialmente, Telecom Italia ha escluso, durante i confronti con il sindacato confederale sul tema degli esuberi, scorpori, societarizzazioni ed esternalizzazioni; non sarebbe tuttavia la prima volta che il colosso telefonico cambia strategia in corso d’opera.
Futuro dell'impiantistica. Si rincorrono le voci - 12 maggio 2010 -
Telecom Italia smentisce il Corriere della Sera in merito all'ipotesi di scorporo delle attività di manutenzione da conferire al pool costituito da Italtel, Sirti, Sielte e Dial-Face sotto la guida di Stefano Pileri. "Progetto mai valutato, neppure in via informale"
Tiene banco il tema del riordino del comparto dell'impiantistica italiana, seriamente in difficoltà. Il prossimo arrivo di Stefano Pileri alla presidenza dell'Italtel contribuisce ad alimentare le voci. L'ultima quella pubblicata stamattina dal Corriere della Sera secondo cui Telecom sarebbe pronta a scorpora la manutenzione di rete e ad affidare le attività a un polo costituito da Italtel, Sirti, Sielte e Dial-Face.
Nel pomeriggio però è arrivata la smentita di Telecom: "L'azienda smentisce categoricamente questa ipotesi nonchè il presunto
interesse del vertice a un progetto che non è mai stato valutato, neppure in via informale'', si legge nella nota emessa dalla società. E in merito alle considerazioni sulla società Scc - ossia il passaggio di 2200 tecnici informatici da Telecom all'azienda controllata, come riporta il Corriere delle Sera ''nel comunicato stampa dello scorso 19 aprile a valle dell'incontro con i sindacati - si legge nella nota - l'azienda ha confermato "il diretto interesse del Gruppo al mantenimento delle relative attività di Ssc entro il proprio perimetro''.
di Patrizia Licata
Stefano Quintarelli in un suo post QUI fa una giusta osservazione, "il testo smentisce che Telecom sia "intezionata a costituire"... non che il polo potrebbe essere costituito da altri (come effettivamente dice la notizia) e che attività di manutenzione potrebbero andare a questo polo." ASPETTIAMO LA SMENTITA DELLA SMENTITA?