Il 14 giugno 2010 si è tenuto il coordinamento nazionale unitario delle RSU a Roma. In quell'assise si è discusso sulle parti più importanti e critiche del piano industriale presentato dal management di Telecom Italia. Fra i punti più salienti e preoccupanti il sindacato ha evidenziato che:
1) venga mantenuto il perimetro attuale di telecom, senza esternalizzazioni, societarizzazione o altri tipi di strategie che colpiscono solo ed unicamente i lavoratori.
2) no alle delocalizzazioni e all'uscita di attività dall'azienda, sia al customer che alla rete.
3) niente esuberi di risorse umane per un'azienda che ha solo pensato di fare cassa per se e gli azionisti, non reinvestendo sul futuro e sulla crescita societaria.
4) bisogna rispettare gli accordi presi al DA (1254, ade, ecc.), nelle aree di staff, prevedendo la ricollocazione del personale laddove possibile e il rispetto delle professionalità acquisite.
5) l'informatica deve essere parte integrante in Telecom e quindi del core business della Proprietà, in quest'ottica è da condannare il passaggio fatto a SSC di tantissimi lavoratori.
Per questo e tanto altro il coordinamento nazionale ha deciso di proclamare un fortissimo stato di agitazione che sfocierà in lotta e sciopero per tutte le aziende del gruppo. Sono state pertanto programmate 8 ore di sciopero di cui 4 a fine turno a livello nazionale e di gruppo per il prossimo 9 luglio 2010 e altre 4 ore a livello regionale nei mesi di luglio e agosto.
I sindacati dichiarano inoltre un eventuale blocco di tutte le prestazioni straordinarie e accessorie ed hanno ''chiesto ed ottenuto il mandato a proclamare a settembre un eventuale ulteriore pacchetto di ore di sciopero a sostegno della vertenza''.
Si precisa che antecedentemente allo stato di agitazione ogni realtà territoriale effettuerà assemblee di base per poter sentire i lavoratori e stabilire insieme ai sindacati ogni tipo di strategia per poter scongiurare che si metta in atto una ristrutturazione che cade solo sulle spalle dei lavoratori.
Salvo Moschetto
Slc Cgil Catania