Il prelievo forzoso sui depositi bancari dei risparmiatori, a Cipro, ha creato il panico, con lunghe file agli sportelli bancomat e il tentativo di massa di sottrarre i propri risparmi al drastico provvedimento del governo, che tenta di salvare il Paese dalla bancarotta. Per i risparmiatori italiani, non ci sono rischi, secondo l’Abi, l’associazione delle banche italiane, perché l’esposizione delle nostre banche verso Cipro è inferiore ad un miliardo di euro, su un totale di 4.200 miliardi, e quindi irrilevante.
Attualmente, in Italia, viene applicata un’imposta di bolo di 34,20 euro, ma solo nei casi in cui il deposito nel conto corrente superi i 5 mila euro. È per questo che, darsi come regola quella di mantenere l’ammontare al di sotto di quella cifra consente di contenere le spese di gestione del conto corrente. Un altro modo, è quello di affidardi all’internet banking, le cui operazioni sono ormai di gran lunga meno care, rispetto allo sportello. Per i pensionati con un reddito mensile inferiore a 1.500 euro o per chi ha un Isee inferiore ai 7.500 euro l'anno, le banche sono invece obbligate a mettere a disposizione un conto base, esentato sia dal canone, sia dal bollo.
Il comunicato dell’Abi sul rischio Cipro è breve e chiaro: "Le banche italiane hanno una posizione di grande solidità. Dai dati della Banca dei regolamenti internazionali (Bri) risultano esposte verso Cipro in misura minima, complessivamente fra tutte sotto un miliardo di euro. Di qui la massima serenità nell’escludere il rischio contagio".