Lo scorporo della rete Telecom Italia si farà solo se avrà senso come operazione industriale e non sarà "a saldo o con lo sconto". Lo ha sottolineato l'ad del gruppo, Marco Patuano, partecipando ad un convegno di Asati. "Siamo convinti di avere una rete eccellente, un asset di straordinario valore - ha detto Patuano - Se ci saranno le condizioni regolatorie, di valorizzazione e di governance, l'operazione sarà possibile. Se anche una sola di queste condizioni non ci sarà, l'operazione non si farà".
'L'area di adeguatezza del nostro debito è intorno ai 22 miliardi", ha aggiunto l'ad di Telecom, spiegando che l'obiettivo è raggiungibile in tre anni. '"a gestione ordinaria continua a produrre molta cassa, circa 2 miliardi dopo tutti gli investimenti, e quindi - ha affermato - in tre anni arriviamo a questo livello di confrontabilità con i nostri concorrenti. Scendere sotto la soglia dei 22 miliardi inizia a costare troppo".
"L'azienda è sana e robusta, fa piani di investimenti che non temono confronto con i competitor italiani ed europei - ha concluso Patuano - Abbiamo cassa per 8,1 miliardi. Se non dovessimo emettere nuovi strumenti di reddito ha cassa per tre anni. Nessuno ha il dubbio che Telecom Italia fallisca domani".