di Antonello Salerno
La lettera è indirizzata “alla cortese attenzione del presidente Matteo Renzi”, e porta la data di oggi. A firmarla i segretari generali e i coordinatori nazionali di Fiom Cgil, Maurizio Landini e Roberta Turi, di Fim-Cisl, Giuseppe Farina e Nicola Alberta, e di Uilm Uil, Rocco Palombella e Luca Colonna. Dopo l’ultima riunione al ministero dello sviluppo Economico, dalla quale i sindacati sono usciti preoccupati dall’atteggiamento dei vertici di Micron, che hanno annunciato 419 licenziamenti in Italia, i rappresentanti dei lavoratori hanno deciso di coinvolgere nella vertenza direttamente Palazzo Chigi, nella speranza che il Governo e il presidente del Consiglio possa intervenire non tanto e non soltanto su Micron, ma anche sulle altre aziende del settore, per tentare di salvaguardare i livelli occupazionali, mentre alla fine della settimana scorsa era arrivato il sostegno del sindacato internazionale IndustriALL. Proprio oggi, tra l’altro, si svolge a Catania il secondo incontro del tavolo territoriale sulla vertenza, che vece coinvolti insieme al Comune etneo anche l’assessore regionale alle attività produttive, Linda Vancheri.
Nella lettera indirizzata a Palazzo Chigi i sindacati “richiedono un incontro urgente per affrontare la grave situazione determinatasi alla Micron e in tutto il settore della microelettronica, a seguito della procedura di licenziamento collettivo aperta dalla multinazionale americana per 419 tecnici e ricercatori sui 1.028 dipendenti”.
“La scelta dell’azienda - scrivono Fiom, Fim e Uil - sembra preludere a un disimpegno industriale e mette a rischio alte competenze e professionalità consolidate e la presenza stessa del nostro Paese in un settore ad alta tecnologia, strategico per lo sviluppo di tutta l’industria manifatturiera”.
“Il settore della microelettronica - continuano - è oggi presente con pochi importanti gruppi, tra cui la St Microelectronics, che vede una partecipazione di controllo paritetica del ministero del Tesoro italiano e del Fondo strategico d’investimento francese”.
“Riteniamo necessario un intervento urgente - concludono i sindacati rivolgendosi al premier - per assicurare la salvaguardia dell’occupazione e impedire la dispersione di competenze e di know-how, anche attraverso l’azione diretta di St Microelectronics e delle altre aziende del settore. Occorre indirizzare positivamente le strategie di sviluppo del ramo industriale a più alto valore tecnologico del nostro Paese in linea con i programmi europei per il rilancio dell’industria manifatturiera”.