Da circa 6 mesi assistiamo in tutto il territorio nazionale alla mancata riparazione e conseguente sostituzione dei telefoni di servizio dei tecnici di Open Access. Sono decine, nel nostro territorio, le colleghe e i colleghi costretti a lavorare senza l’ausilio di uno strumento indispensabile. Sottolineiamo che il personale tecnico di Open Access svolge lavoro solitario e che il Documento Valutazione Rischi (DVR) al punto 22.7 individua il telefono cellulare aziendale quale mezzo in dotazione per la richiesta di soccorso in caso di necessità. Per questo importantissimo punto i RLS si sono già attivati con la funzione preposta SPPA.
Il telefono in dotazione, lo ricordiamo all’Azienda che pare essersene dimenticata, viene utilizzato dai tecnici, oltre che per la fonia, anche come terminale FAS per la gestione delle attività di lavoro assegnate: presa in carico, chiusura o interruzione WR; diagnosi e collaudi di guasti/attivazione delle linee; aggiornamento e consultazione banca dati registri di centrale; gestione scorte; georeferenziazione degli armadi/distributori; per ricevere dai supporti specialistici aggiornamenti sw o dati indispensabili per la gestione di attività a forte impatto sulla clientela e per verificare la Qualità della rete cellulare. Inoltre, tramite la funzione HELP ME, consente la comunicazione con le strutture di governo e, con il navigatore iGO, agevola la ricerca degli indirizzi dei clienti e l’individuazione degli armadi/distributori di rete.
Nonostante ciò, con scarso senso del ridicolo, l’Azienda ha anche la sfrontatezza di sollecitare i colleghi senza il telefono di servizio perché poco produttivi!
Non ci vuole una particolare capacità per capire che senza di esso la produttività inevitabilmente crolla. Si dichiara che la messa in sicurezza dell’azienda passa attraverso l’aumento della produttività, ma nella pratica si fa l’esatto opposto mancando gli strumenti minimi ed essenziali per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Troppo facile scaricare l’incapacità e l’inefficienza sui lavoratori che, in moltissimi casi, hanno dimostrato una disponibilità forse eccessiva, certamente non dovuta, arrivando a mettere a disposizione un cellulare privato per poter continuare a lavorare! Verrebbe da chiedersi se TELECOM abbia intenzione di riconoscere un rimborso economico a coloro che, in questi mesi, hanno messo a disposizione il proprio telefono. Una condizione che riteniamo non possa più ascriversi all’eccezionalità ma che vada respinta perché, di fatto, tramutata in consuetudine per responsabilità aziendale.
In questa penosa vicenda spicca poi un fatto paradossale, che dimostra come l’Azienda sia sempre molto rapida ed efficiente quando deve prendere dai lavoratori, ma estremamente lenta ed inefficiente quando deve dare: a un nostro collega è stato addebitato lo smarrimento del telefono di servizio “tenuto conto dei costi che l’azienda dovrà sostenere per la sua sostituzione”, così recita la lettera con cui viene comunicato l’addebito. Peccato che la sostituzione, a 4 mesi dallo smarrimento, non sia ancora avvenuta!
Siamo sconcertati e attendiamo in tempi brevissimi una risoluzione definitiva per tutti i colleghi interessati richiamando l’Azienda a un comportamento coerente con quanto essa stessa dichiara nel DVR e con gli impegni presi con i lavoratori e le OO.SS., finalizzati a un effettivo aumento della produttività.
Segreteria Slc-CGIL Roma e Lazio
Rsu Telecom Italia u.p. Roma elette nelle liste di Slc-CGIL