COMUNICATO
27 SETTEMBRE 2010
Apprendiamo, con sincero rammarico che quanto auspicato nell’ultimo comunicato unitario da SLC CGIL, FISTel CISL e UILCOM UIL , ovvero l’invito a tutte le parti sindacali ad abbassare i toni, è andato disatteso nel giro di pochissimo tempo.
In particolare dalla sede di Roma si è alzato un fuoco di fila di accuse, inesattezze e rimozioni “sospette” che non fa altro che animare quel clima di esasperazione che, francamente, non si capisce più a chi possa giovare.
Non è nostro costume rispondere a mezzo comunicato ma, in questo caso, faremo un eccezione perché riteniamo sia giunta l’ora di provare a bucare quella cortina di odio e risentimento, condita da diverse mezze verità (quando non da autentiche panzane) che avvolge particolarmente alcune sedi aziendali.
Durante le ultime assemblee sull’ipotesi di accordo sul PdR i rappresentanti dei cobas di Roma hanno, testualmente, accusato i sindacati confederali di aver firmato non uno ma, addirittura due accordi di cessione sul call center di Wind di Sesto san Giovanni (tutto fa brodo quando si vuole infondere il clima di accerchiamento e di diffidenza, anche citare a sproposito avvenimenti avvenuti in altre aziende).
Di fronte alla richiesta dei rappresentanti del Sindacato Confederale di portare prova di questa firma,i nostri incauti colleghi hanno spedito ai lavoratori di Comdata Care la prova del presunto misfatto: l’accordo di percorso fra Slc, Fistel e Uilcom e Wind per fare in modo che i lavoratori esternalizzati da Wind verso Omnia seguissero, a fronte dell’implosione della dell’Omnia, la commessa nel frattempo affidata da Wind ad Almaviva. Il tutto firmato in data 29 gennaio 2010, ovvero tre anni e mezzo dopo la cessione del call center di Wind, avvenuta, come già detto, senza alcun accordo sindacale per esplicito volere dei lavoratori interessati! Per completezza d’informazione occorre precisare che il verbale in questione non è frutto di un nostro tardivo impazzimento ma la risposta, riteniamo doverosa, alla rovinosa caduta della Omnia network (mentre facevamo quell’accordo per la commessa Wind, firmavamo, nel contempo, l’accordo di reinternalizzazione in Tiscali dei lavoratori Omnia di Cagliari e l’accordo con Almaviva e Mediaset per la continuità occupazionale dei colleghi Omnia di Napoli).
Occorre ulteriormente precisare che il passaggio in Almaviva avvenne in modo del tutto volontario, tanto è vero che alcuni colleghi esternalizzati hanno deciso, legittimamente, di rimanere in Cassa Integrazione in Omnia e continuare la battaglia legale (nel frattempo arrivata al terzo grado di giudizio dopo che i primi due sono stati persi). Qual è lo scandalo? A meno che, avendo la nostra collega parlato in assemblea di due accordi di esternalizzazione firmati, non dobbiamo aspettare l’uscita del prossimo fascicolo settimanale con nuova nefandezza confederale allegata… Questo solo per la chiarezza ed il rispetto di eventi accaduti in altre aziende.
Una piccola considerazione finale: si può tranquillamente decidere di continuare a scrivere di “vigliacchi attacchi personali” fatti alle RSU, di anatemi e fatture lanciate su chi la pensa in modo differente, di minacce varie pronunciate non si sa bene da chi, in una parola si può tranquillamente continuare una battaglia ormai personale contro tutto e contro tutti, ma, perché c’è un ma, quel 48% di lavoratori che a Roma non ha votato, per esempio, non sarà, forse, frutto di una sorta di saturazione da “guerra permanente” che inizia a palesarsi fra i lavoratori di Comdata Care? Non sarà forse giunta l’ora di iniziare a chiedersi se la strategia di qualcuno non vada, una buona volta, rivista? Perché, sia chiaro, ognuno è assolutamente libero di chiudersi dentro il “Fort Apache” che ritiene più confortevole, ma, prima o poi, dovrà anche iniziare ad accettare che, magari, qualcuno in Comdata Care ha deciso di iniziare a mettere il naso fuori dal fortino! Tutto questo senza negarci le difficoltà, le diffidenze, che pure ci sono ma perché, per citare Totò, “io non so se l’erba campa ed il cavallo cresce, ma bisogna avere fiducia”.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL