Anche in politica, in fondo, le donne spesso hanno, rispetto agli uomini, il pregio di essere più chiare e più decise, meno dedite all’arte dell’equilibrismo, fosse pure linguistico. Così Concetta Raia, deputata all’ Ars del Partito Democratico, lunga esperienza nella Cgil e nei problemi (ma anche le risorse) del mondo del lavoro, dei lavoratori e delle imprese, nel bel mezzo di questa crisi politica regionale e in attesa che si chiariscano tutti i rapporti possibili, dice: “Il governatore deve scegliere, presto, perché dopo due anni di governo serve un’accelerazione, un governo autorevole, forte, che pensi allo sviluppo, al lavoro, alla legalità. E Lombardo stavolta non può aspettare che siano gli altri a scegliere per lui, perché ha avviato una stagione di grandi riforme e se vuole portarle avanti, se vuole realizzare quelle cui anche il mio partito ha offerto un contributo, ma sono ancora sulla carta e in attesa di attuazione, deve fare presto”.Quel che è chiaro dalle parole di Concetta Raia è che, per quanto le riguarda, il Pd la sua scelta l’ha già fatta. Con chi stare e con chi non stare.
Governo forte, autorevole, concreto, guidato da Lombardo. Governo di tecnici? Perché no, purché sia chiaro quale maggioranza lo sostiene, quali partiti. Un governo cui il Partito Democratico, per i motivi che ho esposto prima, è pronto a garantire il suo appoggio. Ovviamente, però, un governo senza chi sta con Berlusconi, su questo mi pare che nessuno possa avere il minimo dubbio, perché i risultati della politica di Berlusconi in Sicilia sono sotto gli occhi di tutti. Una regione abbandonata, i fondi negati per tenere vivo un ricatto politico e per non scontentare gli alleati leghisti. Oggi la Sicilia, sempre tanto generosa con Berlusconi e con i suoi uomini nell’Isola, piange e in due anni nessun esponente del partito del Cavaliere ha fatto un solo passo concreto per evitare che i siciliani sprofondassero nel baratro in cui ci hanno cacciato.
Messaggio chiarissimo, con Lombardo, senza Miccichè. Con l’Udc, naturalmente, e basta con chi, all’interno del Pd, ha atteggiamenti di pregiudizio nei confronti del Mpa.
Davvero credo che chi continua nel Pd a portare avanti queste tesi sia decisamente vecchio, nel modo di pensare, nell’approccio ai problemi e alle soluzioni che vanno cercate per cercare di cambiare questa Sicilia, di accelerare un progetto di rilancio del lavoro, un progetto di legalità, una riforma vera di settori nevralgici. Non si può dire no per partito preso, per antipatie, per principio. Piuttosto bisogna dire no, un no secco e lapidario, a chi in nome e per conto di Berlusconi ha amministrato anche negli enti locali. Il Comune e la Provincia di Catania, in questo caso, sono esempi emblematici di cattive amministrazioni, di quel che la linea Berlusconi è riuscita a fare e, soprattutto, a non fare.
Insomma, l’attacco di Concetta Raia è al berlusconismo e la linea del Pd, tanto più oggi che si respira aria di elezioni anche nazionali, scardina la vecchia alleanza Lombardo-Berlusconi per proporre una soluzione decisamente diversa. Tra le righe e anche in molti comunicati ufficiali, del resto, il Pd esclude che un governo Mpa-Pd-Udc rappresenti un ribaltone. Ma quel che a noi interessa non sono le formule, ma salvare la Sicilia.
Nota di redazione:
In questa foto: Giacomo Scala, Giovanni Battalia, Enzo Pupillo, Giovanna Monaco, Giuseppe Lupo, Liliana Modica, Enzo Napoli, Concetta Raia, Pippo Zappulla, Ethel Consiglio, Anna Maria Saitta