16 settembre 2010
Ho letto con stupore l’intervista del senatore Enzo Bianco su “La Sicilia” ed ho molto riflettuto sull’opportunità di intervenire e replicare alle affermazioni rese dall’intervistato, preoccupata che le mie dichiarazioni potessero alimentare quell’idea che il Pd spesso esprima attraverso i suoi dirigenti o i suoi parlamentari posizioni diverse. Tuttavia, ha prevalso il bisogno di comunicare il mio assoluto disappunto verso chi pubblicamente suggerisce allo schieramento avverso il nome del possibile candidato, come se fosse consulente del centro-destra, indicando, cosa per me inaccettabile, una berlusconiana di ferro, come Stefania Prestigiacomo, anche lei, come gli altri esponenti del medesimo schieramento, corresponsabile dello sfascio della Sicilia.
Ritengo che la Sicilia debba chiudere con il “berlusconismo” e il “cuffarismo“, imboccando una strada che porti alla definizione di una coalizione di governo alternativa al centrodestra, e a tutti coloro che lo hanno espresso. Una coalizione che si proietti verso un rinnovamento politico, che abbia come obiettivo lo sviluppo e il lavoro, il risanamento della finanza pubblica e la legalità. Che dia prospettive alle giovani generazioni e alla comunità siciliana, che ne hanno tanto bisogno.
Per quanto riguarda la città di Catania sono certa che il Pd possa esprimere come candidato a sindaco un suo dirigente che sia espressione di questa idea e di questi principi
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