08 aprile 2014

Pd, conferenza di programma: "C'è fame di lavoro"


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CATANIA. “Nel primo bimestre di quest’anno sono stati autorizzati in Sicilia già 3,9 milioni di ore di cassa integrazione, e i lavoratori che resteranno privi di protezione si aggiungeranno alle 75 mila persone che hanno perso il lavoro nel 2013, la disoccupazione per quest’anno è prevista in salita del 23,1%, dieci punti in più del dato nazionale. Il prodotto interno lordo è fermo allo 0,6 per cento e i consumi sono in calo del 12%”.

Questa la fotografia scattata dalla deputata nazionale Luisa Albanella componente della Commissione Lavoro alla Camera a cui è stata affidata la relazione alla prima Conferenza Programmatica Provinciale organizzata dal Partito Democratico di Catania che non ha mancato di fare arrivare la solidarietà ai lavoratori della società Micron che hanno occupato la sala consiliare del comune di Catania. “E’ un’azienda che licenzia pur non essendo in crisi e decide di delocalizzare– ha commentato Albanella –noi abbiamo chiesto alla Regione e al Governo nazionale cosa intendono fare per lo sviluppo nella microelettronica nel nostro territorio” . “Il PD riparte dal tema del lavoro per il suo valore sociale, per ridare dignità alle persone” ha detto la parlamentare democratica chiamata dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, oggi presente a Catania, a guidare l’indagine conoscitiva sullo stato dei Call Center, una delle piaghe del cattiva occupazione nel nostro territorio etneo, un settore per il quale è necessario garantire l’occupazione, diritto alla privacy dei clienti, ma anche intervenire sulle procedure di gare al massimo ribasso con l’utilizzo degli incentivi che le aziende non hanno utilizzato per l’occupazione ma avere sgravi fiscali”.

“La conferenza programmatica parte dal lavoro perché sappiamo quanto grande sia la fame di lavoro – ha introdotto il segretario provinciale Enzo Napoli – significa ragionare sulle leve che possono incidere sullo sviluppo locale e fare in modo i nostri giovani comincino ad alimentare la speranza di rimanere nella propria terra e trovare qui la propria realizzazione di vita”. Dai temi locali a quelli regionali e nazionali e sull’Europa gli interventi sul palco sono stati tanti. E proprio dall’Europa è partito il presidente Cesare Damiano nella sua analisi.

“L’Europa dell’Euro non ci basta più, del rigore a senso unico, ma vogliamo gli Stati uniti d’Europa, per la crescita e l’equità sociale. Fa bene Renzi a ingaggiare un braccio di ferro con l’Europa per cambiare indirizzo perché il troppo rigore può far morire l’economia e quindi l’occupazione. L’Italia deve scegliere una strada di crescita dell’economia: questa è la parola d’ordine fondamentale. Bisogna far crescere il paese altrimenti pur cambiando le regole del lavoro non si crea un solo “occupato” in più. Innanzitutto aiutando le imprese, e questo il governo lo sta facendo, con lo sconto dell’Irap del 10 %, con l’energia a basso costo per le medie imprese, e con la restituzione dei premi Inail per le aziende virtuose. E poi intervenire sul lavoro: aumentare le buste paga per farle valere di più perché si darà spazio ai consumi, del ceto medio del lavoro, dei 1500 euro al mese. Sulle regole del lavoro stiamo discutendo per modificare il decreto attualmente in discussione alla commissione Lavoro”.

“Diritto al lavoro e diritto futuro sono le precondizioni per parlare di sviluppo e democrazia – ha commentato la deputata regionale Concetta Raia – tre i punti: le regole da sole non bastano, servono investimenti, una parte dei non può essere sottoposta al patto di stabilità; sfruttare i fondi europei sui quali siamo in ritardo di due anni, ci sono in ballo 6 miliardi di euro che potrebbero dare una marcia in più per creare la buona occupazione; in ambito di riforme intervenire sulla burocrazia che rallenta la possibilità di creare opportunità”.

“La nostra Regione è in piena desertificazione produttiva – ha detto il parlamentare Giovani Burtone – la questione meridionale deve tornare nell’agenda del paese e del Governo, perché qui abbiamo una condizione ancora più grave rispetto al Nord perché non possiamo reggere una economia solo con la grande distribuzione con gli effetti distorti che essa ha prodotto, serve lavoro buono”. Presente anche il deputato regionale Gianfranco Vullo.

E di problema meridionale ha parlato anche il deputato Giuseppe Berretta per il quale “non servono politiche indifferenziate per tutto il paese”, invocando la delega come percorso utile e un impegno complessivo del Pd che tenga conto della specificità meridionale e siciliana. Il rapporto Svimex sottolinea in maniera in Sicilia e a Catania, dove esiste una “effervescenza imprenditoriale”, i giovani non chiedono assistenza ma opportunità e un’amministrazione che funzioni con sostegni concreti, fiscali e contributivi, ma anche sui nuovi mercati “su cui- ha aggiunto Berretta – la Regione ha ruolo decisivo”. Non sono mancati i riferimenti poi, al governo regionale.


“Il governo Crocetta è in momento di stallo – ha sottolineato Concetta Raia – e deve sbloccare la situazione abbiamo una grande opportunità per la prima volta di vincere le elezioni però dobbiamo rilanciare altrimenti perdiamo l’occasione”. “Abbiamo bisogno di atti concreti – ha continuato Berretta – di un nuovo patto di coalizione”. “Sulla disoccupazione giovanile il provvedimento Giovani del governo Crocetta va aggiustato – ha spiegato Albanella – La nuova programmazione 2014-2020 sarà un’opportunità importantissima che non può essere sprecata; va ampliata la politica territoriale, sull’innovazione e la internazionalizzazione”.