Catania 28 aprile - I lavoratori di Almaviva questa mattina hanno manifestato in maniera forte e decisa di fronte alle telecamere di Agorà ribadendo il loro no alle delocalizzazioni dei call center. Un problema che da anni affligge il territorio nazionale e che il sindacato sta contrastando a tutto campo.
Natale Falà (Slc Cgil Catania) ha dichiarato ai microfoni di Rai tre: “ Noi come lavoratori ci mettiamo la faccia, il cuore e la vita perché questo è il nostro lavoro e vogliamo difenderlo. L’8 aprile la Società ci ha avvisato che a causa delle delocalizzazioni e delle gare al massimo ribasso il nostro lavoro ha pochi mesi di vita e noi questo non lo possiamo permettere.
Con questo lavoro la gente ci vive realmente. Da 10 anni a questa parte ci siamo organizzati, ci siamo creati una famiglia, abbiamo chiesto mutui per poter avere una casa dove vivere e far crescere i nostri figli. Noi non siamo lavoratori da sottoscala, e facciamo parte di quella grande schiera di persone che in Italia svolgono questa attività con professionalità, cuore, dignità e passione per avere una vita libera che vogliamo continuare a mantenere tale''.
La Cgil e la Slc catanese, insieme all’onorevole Luisa Albanella, hanno da sempre lottato insieme ai lavoratori ed allo stesso sindaco di Catania hanno chiesto di prendersi carico del problema “poiché la delocalizzazione selvaggia equivale ad una rapina del territorio”
Alcuni giorni fa Giacomo Rota, segretario generale della Camera del Lavoro di Catania, rivolgendosi al presidente della regione Sicilia, Crocetta, ha chiesto anche una maggiore e marcata attenzione in quanto esiste pure un problema di regole e garanzia per gli stessi cittadini italiani.
Lo scorso dicembre alcuni rappresentanti di Cgil, Slc ed Inca sono stati ricevuti in audizione alla Camera dei Deputati dal presidente Damiano , dal deputato Luisa Albanella componente della Commissione Lavoro e promotrice dell'incontro, e dal capo della segreteria politica del Presidente della Commissione Lavoro, Giovanni Battafarano. In quell'occasione furono esposte le principali criticità del settore e furono avanzate numerose proposte; soprattutto emerse che la delocalizzazione di attività verso paesi extraeuropei , oltre che a far perdere posti di lavoro , laddove le norme sulla tutela e sul trattamento e la conservazione dei dati personali non sono omogenei a quelli in vigore nel nostro paese, mette a rischio privacy e la sicurezza dei cittadini italiani i cui dati (identità e dati fiscali) vengono "spesso spregiudicatamente visionati e tracciati".
Tra qualche settimana, lo speciale comitato presieduto dall'onorevole del Pd Luisa Albanella inizierà ad analizzare il fenomeno delle delocalizzazione nei call center. La notizia é stata annunciata nei giorni scorsi a Catania dall'ex ministro Cesare Damiano, attualmente presidente della Commissione lavoro alla Camera, ed è stata rilanciata dalla Cgil e dalla Slc Cgil nel corso di un incontro in via Crociferi.
Giovanni Pistorio, segretario confederale Cgil, ha lanciato un altro allarme: "Il settore rischia l’imminente tracollo a causa del massimo ribasso applicato dalle committenti; un ribasso che non tiene conto del reale costo del lavoro che nel caso dei call center ricopre circa il 90% a differenza di un 50% tipico del settore edilizio".
Call Center Comunicato Stampa On.Albanella e presentazione interrogazione parlamentare su delocalizzazioni
On. Luisa Albanella
Camera dei Deputati
Partito Democratico
Delocalizzazione call center. Albanella (PD) presenta interrogazione "no a ulteriore emorragia di posti di lavoro"
"Il Governo nazionale impedisca che la delocalizzazione all'estero che riguarda le attività dei call center si trasformi in un'ulteriore emorragia di posti di lavoro in Sicilia, e a Catania, in particolare, dove i lavoratori assunti a tempo indeterminato sono tremila e quelli a progetto sono quasi diecimila, i quali vivono ogni giorno con la paura di trovarsi senza lavoro da un momento all'altro".
Lo dichiara la parlamentare nazionale del partito Democratico Luisa Albanella, componente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, che ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, facendo seguito all'incontro romano da lei promosso con il presidente Cesare Damiano e una delegazione di sindacalisti della Cgil di Catania.
"Abbiamo raccolto la preoccupazione ed il malessere di migliaia di giovani per i quali il lavoro in questo settore rappresenta l'unico spiraglio di luce nel deserto delle opportunità lavorative che il nostro territorio purtroppo offre - spiega la deputata Albanella - la delocalizzazione in questo senso non è una semplice operazione di marketing ma un vero e proprio scippo del reddito e del futuro per i nostri giovani e riteniamo grave che vengono delocalizzati anche i servizi delle aziende che operano dietro concessione governativa ". "Chiediamo al Governo nazionale di adottare misure che rafforzino la tutela del reddito dei lavoratori perché il sistema delle aggiudicazioni delle commesse assegnate mediante il meccanismo del massimo ribasso non consente una piena garanzia di un reddito dignitoso e costringe spesso le aziende di call center che rispettano le norme a chiudere i battenti". "Crediamo che il Governo debba seguire il modello virtuoso tracciato nel 2008 dall'allora Ministro del lavoro Damiano che ha insediato una commissione ad hoc ed ha consentito la stabilizzazione di 24 mila lavoratori assunti a tempo indeterminato ed è da tale punto che bisogna ripartire". "E' necessario invertire una tendenza che rischia di estromettere dal mercato del lavoro migliaia di addetti che negli ultimi anni hanno sviluppato professionalità di alto livello e adottare provvedimenti che permettano di stabilizzare l'occupazione nel settore che sennò rischia di essere quasi cancellato"
"Ma c'è anche una grave questione legata alla privacy dei dati sensibili dei cittadini italiani che il governo deve preservare - spiega - in quanto la differente legislazione sulla tutela e sul trattamento e la conservazione dei dati personali vigente presso alcuni Paesi extraeuropei, compromette seriamente la riservatezza delle informazioni personali quali i dati anagrafici, il codice fiscale ed in qualche sofisticato caso il tracciamento del profilo psicologico dell'utente soprattutto quando questi vengono gestiti e trattati in stati considerati canaglia dalla stessa UE" "Il lavoro delle fasce meno tutelate, và difeso e tutelato e non mercificato, così come devono essere tutelati complessivamente i cittadini la cui privacy è serio a rischio.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Al Ministro degli interni, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – per sapere – premesso che:
il settore dei call center – che nella provincia di Catania è un importante fattore di occupazione, impiegando circa 3mila lavoratori a tempo indeterminato e, a seconda dei periodi, tra i 6 mila e i 10 mila i lavoratori con contratto a progetto – sta attraversando una congiuntura fortemente negativa nel nostro Paese, anche a causa della progressiva e apparentemente inarrestabile tendenza alla delocalizzazione dei servizi verso Paesi extraeuropei;
i rappresentanti della CGIL di Catania nel corso dell’incontro svoltosi alla Camera il 4 dicembre con il Presidente della Commissione lavoro, Cesare Damiano, e con l’interrogante, hanno evidenziato tale problematica, affermando che sempre più frequentemente le aziende committenti, anche titolari di concessioni governative, trasferiscono all’estero importanti commesse di call center, che in passato hanno impiegato migliaia di giovani italiani;
durante l’incontro è stata posta l’attenzione anche su altre criticità: il sistema delle aggiudicazioni delle commesse - assegnate mediante il meccanismo del massimo ribasso - che non consente una piena garanzia di un reddito dignitoso, e la differente legislazione sulla tutela e sul trattamento e la conservazione dei dati personali vigente presso alcuni Paesi extraeuropei, che rischia di pregiudicare la privacy e la sicurezza dei cittadini italiani, i cui dati, sono spesso visionati e tracciati;
gli sforzi dovrebbero essere indirizzati all’adozione di misure volte a prevenire la perdita di ulteriori posti di lavoro e a rafforzare la tutela del reddito dei lavoratori, nonché a preservare la privacy dei dati sensibili dei cittadini italiani;
la Commissione per i call center istituita nella XV legislatura dal Ministro del lavoro, Damiano,– che ha consentito la stabilizzazione di 24 mila lavoratori assunti a tempo indeterminato – dovrebbe rappresentare il modello virtuoso da seguire, al fine di invertire una tendenza che rischia di estromettere dal mercato del lavoro migliaia di addetti che negli ultimi anni hanno sviluppato professionalità di alto livello - :
quali urgenti iniziative intenda intraprendere allo scopo di tutelare il posto di lavoro e il reddito dei lavoratori italiani impiegati presso i call center, anche mediante l’adozione di provvedimenti volti a incentivare l’occupazione legata a tale settore;
se siano a conoscenza delle problematiche citate in premessa, relative alla tutela della privacy e, per quanto di propria competenza, quali iniziative, anche di carattere normativo, intenda adottare al fine di assicurare, in ogni caso, la massima garanzia di un utilizzo corretto e coerente con il nostro ordinamento dei dati personali dei cittadini italiani in possesso di società di call center operanti in Paesi extraeuropei.
Luisa Albanella.