- COMUNICATO 187-
- 24 - ottobre - 2011 -
Sono già trascorsi sette mesi di puntuali, quanto inutili, segnalazioni di alcune criticità più volte ribadite in tutti gli incontri relazionali dal Sindacato Regionale e dalle RSU, riguardanti il servizio 187 siciliano.
Infatti,è da quando è subentrata la responsabilità organizzativa e funzionale della sala regia di Napoli, che sono venuti a mancare i presupposti minimi di vivibilità nelle sale Aoc siciliane.
La gestione di capisaldi contrattuali come Ferie, permessi, applicazione legge 104, da diritti collettivi si sono trasformati in concessioni “ad personam”, nella disponibilità del “ viceré” napoletano di turno, che ha saturato qualsiasi discrezionalità sul territorio.
Questi aspetti, con un approccio costruttivo e nella ricerca di soluzioni, sono stati rappresentati al responsabile del Customer 187 per il Sud, e a chi rappresenta le Relazioni Industriali segnalati da vari comunicati provinciali e ripresi dai componenti del Coordinamento Nazionale delle RSU.
Ma le “ cose” invece di muoversi verso una prospettiva di normalizzazione sono state orientate nel peggiorare il clima lavorativo dentro le Aoc siciliane.
Il “goffo” tentativo di recuperare eventuali inefficienze, istaurando un clima lavorativo vessatorio, è il puntuale riscontro rispetto alla perdita di mercato pari a 1,5 milioni in meno dal 2008, forse” l’Azienda” invece di scaricare tutto sui lavoratori, dovrebbe mandare a casa qualche capo e capetto che ha dimostrato con i numeri la propria incapacità a governare il mercato.
Sono i servizi che proponiamo, i prodotti che vendiamo, l’assistenza al cliente che forniamo, la capacità di fare concorrenza, gli investimenti infrastrutturali, che determinano la capacità di tenere i clienti, il lavoratore è la risorsa pregiata in grado di applicare le scelte del management, non la “ bestia da soma” su cui caricare le inefficienze aziendali.
Le OO.SS siciliane, a fronte delle considerazioni sovra esposte, ritengono di dover dichiarare lo Sciopero Regionale di tutte le Aoc 187 commerciali, con l’indizione delle assemblee di reparto in tutta la Regione.
Alla situazione regionale, si somma l’ultimo O.d.L., presentata dall’Azienda giorno 29 settembre, che prevederà la suddivisione delle attività in gruppi/moduli specializzati in sales, caring, retention, post sales,
con un incremento dei turni fino a 15 rispetto agli attuali 7 e con un modello organizzativo che prevederà l’azzeramento dell’attività di back-office, gestito esclusivamente in linea, generando ulteriore “stress” lavorativo, rispetto alle già precarie condizioni di “clima”.
Le Segreterie Regionali, prendono le distanze dalle proposte aziendali che, così come strutturate, restano inaccettabili; chiedono l’apertura di un confronto sui turni di lavoro, benessere/clima, norme di tutela del controllo a distanza, e soprattutto il mantenimento delle attività di back office, unico bacino di recupero psicofisico di una popolazione di lavoratori con un’età media superiore ai 40 anni.
Per tanto si invitano i lavoratori a partecipare attivamente alle iniziative di lotta del sindacato dando un segnale di unità e partecipazione dei lavoratori siciliani a difesa della nostra dignità spesso oltraggiata e qualche volta calpestata da un Management che dovrebbe ricercare le proprie inefficienze al suo interno.
LE SEGRETERIE REGIONALI
SLC/CGIL FISTEL/CISL UILCOM/UIL
Telecom Italia: l'invivibilità del 187 - Comunicato Nazionale
COMUNICATO
Febbraio 2011
In queste ultime settimane, come Segreterie Nazionali di Slc Fistel e Uilcom, abbiamo ricevuto da parte delle nostre strutture territoriali e dalle RSU continue segnalazioni che denunciano un peggioramento del clima lavorativo all'interno del mondo 187 che ha portato, soprattutto in alcune Regioni, l'uscita di comunicati di denuncia e l'avvio delle procedure di sciopero.
Mentre da un lato Telecom si assicura il premio come migliore servizio clienti in Italia, grazie al lavoro dei tanti operatori (malgrado l'invivibilità nel settore per colpa di qualche responsabile), le linee operative oltre ad "asfissiare" quotidianamente con i vari sondaggi i lavoratori in maniera sistematica e continua, oltre a rendere sempre più invivibile l’ambiente lavorativo con continue pressioni per il raggiungimento degli obiettivi, arrogano il diritto anche di venire meno al rispetto del contratto nazionale e degli accordi sindacali. Infatti, sembrerebbe che vengano negate il più delle volte le richieste di permessi a vario titolo, quali Mamma-Papà, permessi EF fino ad arrivare in alcuni casi a negare la fruizione dei permessi per la legge 104!!
A tutto questo, dobbiamo aggiungere la mancata applicazione dell'accordo "60/40" che aveva l'obiettivo di dare tramite job rotation la possibilità al lavoratore di alternare attività di Front End a quello di Back Office.
Le Segreterie Nazionali condannano tutto questo, evidenziando un comportamento sempre più scorretto da parte dei responsabili della Linea 187.
Invitiamo immediatamente l'azienda a porre rimedio a quanto sta accadendo all'interno del settore, ed a convocare subito "la Commissione Benessere" sia del “fisso” (MAI CONVOCATA), sia del “mobile” per riaprire la discussione sulla vivibilità interna dei Customer di Telecom Italia.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL
Lettera aperta ai lavoratori 187/1 Catania: "Comm'è doce, comm'è bella, 'a cittá 'e Pullecenella..."
SINDACATI: LETTERA APERTA AI LAVORATORI 187/1 CATANIA
Luglio 2011
Care lavoratrici e cari Lavoratori
ci eravamo lasciati dopo l'assemblea del primo febbraio 2011, tenuta al 187.1 di Catania, con dei puntini di sospensione e di verifica su quella che era l'organizzazione del lavoro e relativi carichi, fruizione FE, EF, permessi Mamma e Papà.
Elementi discussi successivamente, a marzo 2011, a Palermo tra Sindacati ed Azienda in un unica full immersion durata oltre quattro ore che alla fine ci vedeva speranzosi, non di aver risolto ogni tipo di problema, ma di essere almeno sulla strada maestra e di aver fissato alcuni punti dignitosi per i lavoratori.
Volendo utilizzare la famosa locuzione latina "IN MEDIO STAT VIRTUS" avevamo avuto l'illusione di esserci riusciti, ma dopo oltre tre mesi di attesa ci siamo accorti che di "MEDIO E DI VIRTUS"non era successo quasi nulla e che alle criticità discusse se ne erano sommate tante altre.
Nei fatti: "CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE". Questa ormai è la politica ed il Mein Kampf delle relazioni industriali aziendali sul territorio siciliano. Una telenovela che dura da troppi anni realizzata ad hoc da una subdola "regia formata da una casta centralizzata a Napoli"che invece di ricorrere al dialogo ed al buon senso, non fa altro che disattendere e violare diritti fondamentali.
Nessuna regola viene più rispettata e tutto quello sancito sia come benessere nel 2006 sia come Accordi Sindacali in essere contenuti nel contratto di 2° livello viene ignorato, "sbugiardellato", modificato ed arbitrariamente cambiato nel tempo. Un "divide et impera" dove i lavoratori sono sempre quelli che pagano dazio e costretti a subire ogni tipo di ingiustizia pur di far raggiungere obiettivi e premi ai padroni.
Quindi tutto risolto in un nulla di fatto, dove le ferie vengono centellinate e pilotate dai capi, le ex festività ridotte a lumicino ed i permessi mamma e papà non vengono regolati in base alle esigenze dei genitori verso i propri piccoli, ma sono ad uso discrezionale aziendale.
Rimangono inalterate la problematiche su organizzazione e carichi di lavoro (violazione dell’accordo 60/40 - Front/Back -) e questo porta inevitabilmente ad un aumento di stress da lavoro correlato. Infine, per non farsi mancare proprio nulla, l'azienda, ha deciso di mettere in scena l'ultimo atto di una tragedia, "UNICAMENTE NAPOLETANA", intitolata "FORTE CON I DEBOLI E DEBOLI CON I FORTI", dove questa volta ad essere sotto tiro dei cecchini societari è la parte più vulnerabile di chi lavora, quello sparuto gruppo di non idonei a cui vengono messe in discussione pure le limitazioni di attività lavorative prescritte dal medico di fabbrica, professionista scelto e pagato da Telecom Italia.
Questa è la fotografia attuale su Catania e da segnali regionali anche sulle altre province siciliane. Questo è lo stato dell'arte.
E' opportuno ricordare a personaggi di corta memoria che il Sindacato nasce come elemento sociale per la tutela dei diritti, degli interessi economici, professionali, morali, dei lavoratori e per quell’irrinunciabile necessità di affermare il principio del diritto al lavoro che si pone a base della nostra Costituzione. Sindacato che ha inoltre l'obbligo di farsi tutore e promotore di legalità e del principio di eguaglianza tra i lavoratori.
Se questa è la nostra "Mission Statement" ed il nostro "Credo" sarà inevitabile, salvo valutazioni aziendali dell'ultimo minuto, spostare il nostro campo di azione in altre sedi e passare dalle semplici parole ai fatti concreti. Non mancherà il confronto con voi che siete la parte essenziale e pregiata di questa azienda. Siete proprio voi l’unico organo titolato a dare mandato alle Organizzazioni Sindacali per poter procedere a qualsiasi tipo e grado di lotta sempre nel rispetto delle leggi e di una deontologia che non dobbiamo mai abbandonare e che fa la differenza tra chi vuole realmente la soluzione dei problemi e chi invece vuole solo distruggere e spaccare il fronte tra lavoratori e Sindacato.
Le Segreterie Provinciali di Catania e le RSU
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL
Il Progetto “Benessere nei call center di Telecom Italia”
Il Progetto è stato avviato nel 2004 con l’obiettivo di capire le variabili che contribuiscono a influenzare in modo determinante il benessere delle persone che vi lavorano e individuare le possibili azioni di miglioramento.
In coerenza con le iniziative attuate sul fronte del people-caring, è stato effettuato un secondo monitoraggio che ha coinvolto circa 3.000 operatori (un campione rappresentativo della popolazione dei call center) attraverso la compilazione di un questionario online, rivisto e integrato in base all’esito delle fasi di ricerca precedenti.
Dall’analisi dei dati raccolti, svolta dai ricercatori della Facoltà e del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, è emerso che:
1 la conciliazione lavoro/tempo libero incide sul malessere psico-fisico. In tal senso l’operatore può essere sostenuto nel raggiungimento e nel mantenimento di un migliore equilibrio vita lavorativa/vita privata sia attraverso un’adeguata e più funzionale organizzazione dell’orario di lavoro e dei turni, sia attraverso iniziative organizzative rivolte a soddisfare i bisogni della famiglia;
2 i supporti tecnologici e informatici, nonché gli strumenti per affrontare la relazione emotiva con il cliente, sono risorse che possono facilitare e sostenere il lavoro;
la qualità dell’ambiente fisico di lavoro in linea con le disposizioni ergonomiche, favorisce il benessere psico-fisico;
3 la valorizzazione del personale, attraverso il riconoscimento delle competenze e dell’esperienza lavorativa, l’equità di trattamento, la trasparenza delle decisioni organizzative, rappresenta un punto di attenzione importante nella direzione di un maggiore benessere lavorativo.
Ai fini della verifica della corretta applicazione dell’accordo Azienda-Organizzazioni Sindacali sul benessere nei call center, siglato a maggio 2008, specifiche Commissioni stanno riscontrando l’attuazione delle iniziative utili alla promozione del benessere, rispetto alle seguenti macro aree: valorizzazione, formazione e aggiornamento del personale, conciliazione vita lavorativa/vita privata, ambiente di lavoro, organizzazione e ritmi di lavoro.
NOTA A MARGINE:
--- conciliazione vita lavorativa/vita privata.... (Maaaaaa...........????????)
--- ambiente di lavoro.... (??????????)
--- organizzazione e ritmi di lavoro... (Ah... Ah... Ah... Ah...)
--- adeguata e funzionale organizzazione dell’orario di lavoro e dei turni (senza parole...!?!?!?)
E per scrivere simile menzogne c'era bisogno di scomodare 3.000 operatori a campione e pagare ricercatori della Facoltà e del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino ???