05 ottobre 2011

Lavoro dignitoso: Giornata mondiale il 7 ottobre 2011

Dal 2008 la Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC-CSI) organizza il 7 ottobre la Gornata Mondiale per il Lavoro Dignitoso, una giornata di mobilitazione e sensibilizzazione dei sindacati in ogni parte del mondo per promuovere il “lavoro produttivo liberamente scelto da donne e uomini, in condizioni di libertà, eguaglianza, sicurezza e dignità”, come lo ha definito l’OIL, Organizzazione Internazionale del Lavoro.


Quattro sono gli “assi” del lavoro dignitoso:

- applicazione dei principi e diritti fondamentali del lavoro e delle convenzioni internazionali sul lavoro;

- il lavoro produttivo liberalmente scelto, con uguali opportunità e uguali diritti e una retribuzione adeguata alla dignità dei lavoratori e delle loro famiglie;

- la salute e la sicurezza nel lavoro e la protezione sociale per i lavoratori e le loro famiglie;

- la libertà di organizzazione e di contrattazione collettiva per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, il dialogo sociale e il tripartitismo.

La creazione di posti di lavoro dignitosi deve essere al centro delle azioni dei governi per uscire dalla crisi economica globale e costruire una nuova economia, socialmente e ambientalmente sostenibile, che metta al centro la persona. A livello internazionale la giornata è quest'anno dedicata al superamento del lavoro precario. Dal punto di vista dei lavoratori, la precarietà significa incertezza, imprevedibilità e insicurezza del lavoro e del futuro. Molto spesso questi lavoratori non sono per nulla coperti dalle misure di portezione sociale e riscontrano molti ostacoli, normativi o pratici, per potersi organizzare sindacalmente.


Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale del lavoro circa 2 miliardi e 800 mila lavoratori, nel mondo, guadagnano meno di due dollari al giorno, sotto la linea di povertà e comunque insufficienti per garantire una vita dignitosa per loro e le loro famiglie. Sono persone, per la maggior parte, private di qualsiasi protezione sociale. In particolare si tratta di donne, spesso occupate in zone speciali per la produzione e l’esportazione, dove sono preclusi i minimi diritti del lavoro ed è generalmente vietata la libera organizzazione sindacale. A tutt’oggi, per la verità, la maggior parte dei lavoratori del mondo non ha la piena libertà di organizzazione, di contrattazione collettiva, di mobilitazione e sciopero.

Anche nei paesi più sviluppati, e nel nostro paese, non possiamo considerare dignitoso un lavoro in cui muoiono non meno di tre persone ogni giorno, in cui cresce la precarietà e l’insicurezza, in cui non si costruiscono condizioni di uguaglianza e parità di diritti per i lavoratori migranti e le persone in svantaggio sociale, che diventano, anzi, le prime vittime della crisi.

La CGIL ha scelto di dedicare questa giornata al sostegno della campagna per il PREMIO NOBEL PER LA PACE ALLA DONNA AFRICANA (NOPPAW), riconoscendo l'enorme contributo alla pace, alla vita, al lavoro dignitoso, che le donne africane stanno portando alla crescita sociale e civile del loro continente.

Un convegno pubblico sul tema si terrà alla CGIL nazionale, sala Santi, dalle ore 10 di venerdì 7 ottobre.