03 giugno 2014

Cesare Damiano, Presidente Commissione Lavoro Camera dei deputati su sciopero 4 giugno a Roma


Lo sciopero di domani dei lavoratori dei call center va sostenuto con grande convinzione. Le rivendicazioni unitarie dei sindacati hanno a cuore il futuro di un settore che occupa attualmente circa 80.000 lavoratori. I problemi fondamentali sono due: le delocalizzazioni in territori extra UE e gli appalti al massimo ribasso. Dopo le regole individuate attraverso la concertazione al tempo del Governo Prodi, che avevano consentito la stabilizzazione di circa 25.000 addetti, nel settore sono tornate a manifestarsi logiche di concorrenza sleale alimentate dal trasferimento di attivita’ in Paesi al di fuori dell’Unione Europea che hanno un bassissimo costo della manodopera e che non garantiscano adeguate tutele della privacy, come stabilito dalla legislazione nazionale. Il secondo problema e’ costituito dagli appalti, il cui massimo ribasso e’ al di sotto delle retribuzioni minime previste dai contratti di lavoro. In questo modo si crea lavoro nero. La Commissione lavoro della Camera ha avviato una indagine conoscitiva sul settore al fine di intervenire con regole che garantiscano una concorrenza leale e che non penalizzino, paradossalmente, le aziende che hanno scelto la strada della trasparenza retributiva e della stabilita’ del lavoro.