03 giugno 2014

Rai: i Sindacati scioperano insieme l’11 giugno


Rai taglia 150 milioni, 11 giugno sciopero dipendenti e giornalisti
 Sindacati Rai compatti: l'11 giugno sara' sciopero dei dipendenti del servizio pubblico radiotelevisivo, giornalisti compresi. E sara' anche manifestazione a Roma. La giornata di mobilitazione proclamata dalle segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal e Usigrai e' contro il taglio di 150 milioni previsto dal Dl. 66/2014, che a detta degli stessi sindacati "mostra evidenti profili di incostituzionalita'".
Un taglio delle risorse derivanti dal canone che e' definito "drastico" e che "non colpisce gli sprechi ma i posti di lavoro, creando le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali e ancor peggio per la svendita di Rai Way alla vigilia del 2016 (data in cui dovra' essere rinnovata la concessione per il servizio pubblico), lasciando intravedere inquietanti ritorni a un passato fatto di conflitti di interessi e invasione di campo dei partiti e dei governi. Indicare in Raiway e nelle sedi regionali i luoghi verso cui operare vendite o riduzioni significa infatti far morire la Rai e compromettere seriamente il rinnovo della concessione per il servizio pubblico".
A parere dei sindacati, "il dibattito sul fatto che in tempi di crisi anche la Rai 'deve contribuire al risanamento del Paese' (riferimento alle parole del premier Renzi nel corso di una trasmissione del servizio pubblico, ndr) risulta infatti affascinante quanto fuorviante, perche' nasconde, dietro un'affermazione condivisibile, un'operazione poco trasparente, che rischia di mettere in ginocchio il servizio pubblico e la tenuta occupazionale nella piu' grande azienda culturale del Paese". 
Secondo le sigle sindacali unitarie "altro tema, lo abbiamo gia' detto, e' quello della discussione su come ridurre gli sprechi e riformare la piu' grande azienda culturale del Paese, rispetto al quale i sindacati sono come sempre disponibili al confronto. Un confronto che non puo' avvenire se il campo non verra' sgombrato dall'idea che la rete possa essere usata per fare cassa".
Rai: i Sindacati scioperano insieme l’11 giugno
Le Segreterie Nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal e Usigrai  indicono una giornata di sciopero con manifestazione a Roma per tutti i dipendenti del gruppo RAI per il giorno 11 giugno 2014 contro il taglio di 150 milioni previsto dal Dl. 66/2014, che mostra evidenti profili di incostituzional...ità.
Un taglio drastico che non colpisce gli sprechi ma i posti di lavoro, creando le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali e ancor peggio per la svendita di RaiWay alla vigilia del 2016 (data in cui dovrà essere rinnovata la concessione per il servizio pubblico), lasciando intravedere inquietanti ritorni a un passato fatto di conflitti di interessi e invasione di campo dei partiti e dei Governi.
Indicare in Raiway e nelle sedi regionali i luoghi verso cui operare vendite o riduzioni significa infatti far morire la Rai e compromettere seriamente il rinnovo della concessione per il servizio pubblico.
Il dibattito sul fatto che in tempi di crisi anche la Rai "deve contribuire al risanamento del paese" risulta infatti affascinante quanto fuorviante, perché nasconde, dietro un'affermazione condivisibile, un'operazione poco trasparente, che rischia di mettere in ginocchio il servizio pubblico e la tenuta occupazionale nella più grande azienda culturale del paese.
Altro tema, lo abbiamo già detto, è quello della discussione su come ridurre gli sprechi e riformare la più grande azienda culturale del paese, rispetto al quale i sindacati sono come sempre disponibili al confronto.
Un confronto che non può avvenire se il campo non verrà sgombrato dall’idea che la rete possa essere usata per fare cassa.
Rai, Camusso: «Lo sciopero rimane».
«Siamo intenzionati a insistere: le vertenze si fanno così». Così, a proposito dello sciopero Rai previsto per l’11 giugno, si esprime il segretario generale della Cgil Susanna Camusso: «È grave sostenere che lo sciopero è umiliante. In quanto qualunque controparte dovrebbe sapere che lo sciopero è una cosa normale. Se cambiano le cose, siamo pronti a discutere». "La vendita di Raiway - ha proseguito Camusso - determina incassi di breve periodo, ma costi di lunga durata. Il problema generale di rendere le reti di trasmissione private mette a rischio il sistema paese". "Altro tema è il mancato riconoscimento alla Rai di una quota del canone - ha detto ancora il segretario Cgil - il canone è una tassa di scopo, se cambia lo scopo questa non è una variabile indifferente per chi paga il canone, è un atto eticamente non accettabile. Se si vogliono ridurre i trasferimenti alla Rai, allora si abbassa il canone. Una grande azienda deve avere le risorse per andare avanti, il tema non è sottrarsi ai sacrifici necessari". "Il terzo tema è quello delle sedi regionali - ha proseguito Camusso - si parla di razionalizzazione del servizio ma il vero problema è difendere un patrimonio importante della tv pubblica".